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Referendum costituzionale, è testa a testa ma il No è in crescita. Resta alto il tasso degli indecisi

Le ultime rilevazioni danno esiti discordanti. Stando al sondaggio Ixè il fronte del Sì è in vantaggio del 2%, per Index invece i contrari al ddl-Boschi sono avanti di 3 punti e soprattutto hanno recuperato il 13% in sette mesi. Sosotanziale parità per Lorien e Demopolis. E secondo il 40% degli italiani, i media sono particolarmente critici nei confronti di M5S
Referendum costituzionale, è testa a testa ma il No è in crescita. Resta alto il tasso degli indecisi
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La partita vera sarà convincere gli indecisi. E’ il quadro che emerge sempre più chiaramente dagli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto al referendum costituzionale del 4 dicembre. Quasi un terzo degli italiani, infatti, risponde “non so” alla domanda cruciale per il premier Matteo Renzi: il 4 dicembre voterà Sì o No al quesito sulla legge Boschi? La proporzione tra chi ha già deciso di esprimersi contro e chi sa che voterà a favore continua a variare di rilevazione in rilevazione, ma i contrari sono in crescita.

ixeDa un lato, le indagini di Ixè. Secondo i dati raccolti da Roberto Weber e resi noti da Agorà, il risulta in vantaggio, restando stabile a quota 38%; il No, in crescita di un punto rispetto alla settimana scorsa, si ferma al 36%. A decidere la sfida sembrano poter essere gli indecisi, che costituiscono più di un quarto (26%) dei votanti intervistati. index

Dall’altro lato, invece, i risultati di segno opposto elaborati da Index research. Secondo i dati raccolti per Piazzapulita, gli italiani contrari al ddl-Boschi sono la maggioranza tra i votanti: 51,5% contro il 48,5% a cui si attesta il popolo del Sì. La quota d’indecisi resta alta anche in questo caso: il 29% non sa ancora come voterà il 4 dicembre, mentre il 34% degli intervistati dichiara di non essere intenzionato a recarsi alle urne. Notevole, nel grafico fornito da Index, l’evoluzione dei due schieramenti nel corso dei mesi. Il sostegno alla riforma della Costituzione si sarebbe progressivamente assottigliato, calando di oltre 13 punti da febbraio scorso ad oggi; gli stessi 13 punti che, nello stesso periodo, sono andati ad ingrossare il bacino del No.

Tra i quesiti posti da Index, anche quello relativo al comportamento dei media. A giudizio del 40,4% degli intervistati, stampa e televisioni sono particolarmente critiche con il Movimento 5 Stelle; il 26,3% considera invece che non ci siano particolari forme di favoritismi o accanimenti contro l’una o l’altra forza politica. Un quinto di chi ha risposto al sondaggio, infine, considera che ad essere bersagliato con particolare asprezza dagli organi di informazione sia invece Matteo Renzi.

lorien

L’incertezza permane anche recuperando altri sondaggi e confrontandone gli esiti. Se lunedì 26 Emg attestava un vantaggio di quasi 6 punti a favore del fronte del NoLorien consulting certifica invece “una parità sostanziale” tra i due schieramenti. Favorevoli al ddl-Boschi il 37% degli intervistati, con un punto di vantaggio su chi invece vorrebbe vedere bocciata la riforma. Sempre alto, però, il tasso di astensione: poco più di un italiano su 2 (52%) si dichiara intenzionato a recarsi alle urne il 4 dicembre. E, contestualmente, un notevole 55% ritiene di essere poco informato sul tema delle riforma. Il confronto resta serrato anche nella fotografia scattata da Demopolis, che testimonia una situazione di equilibrio: la forbice attribuita al fronte del No si attesta tra il 47 e il 54%, i variano tra il 46 e il 53%.

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