Ci vuole una bella faccia tosta ad andare in tv come ha fatto Matteo Renzi a dire a proposito di riforma costituzionale “con il referendum si decide se lasciare tutta la sanità alle Regioni oppure dare stessi diritti a tutti i cittadini” o a dire, strumentalizzando cinicamente le sofferenze delle persone, “se vincono i sì tutti i malati di cancro avranno gli stessi farmaci indipendentemente dalla Regione in cui vivono”.
Le Regioni che in queste affermazioni deliranti fanno la figura dello sfasciacarrozze tacciono a partire dal loro rappresentante Stefano Bonaccini che non si è neanche scomodato a far finta di difendere l’istituzione. Non che non abbiano responsabilità anzi di cosacce ne hanno fatte tante ma per favore a tutto c’è un limite.
Caro presidente, i diritti dei cittadini ad esser in buona salute e i farmaci da dare ai malati di cancro dipendono prima di tutto da quanti soldi il governo decide di dare alle Regioni. Da quando lei è al governo ha messo in piedi un sistema che punta a far decrescere la sanità pubblica per poi privatizzarla in un secondo tempo, basato sul suo progressivo definanziamento. Se continuerà a definanziare la sanità cioè a dare sempre meno soldi alle Regioni, i diritti di cui lei parla saranno ancor più negati. Ma di questo, caro presidente, non può incolpare le Regioni che anche quest’anno le chiedono più soldi per il fondo sanitario nazionale e per coprire i livelli essenziali di assistenza. Le ricordo che i farmaci per il cancro rientrano in questi livelli e che per come sono stati ridefiniti di recente dal suo Ministero della salute costano circa 3 mld ma lei per questa cosa ha deciso di assegnare solo 800 milioni.
Signor presidente, lei non può permettersi di ingannare gli italiani con le sue “bischerate”: il titolo V al quale lei si riferisce rispetto alla riforma costituzionale è stato modificato in modo così marginale e generico e solo nell’ottica di ridurre il contenzioso legate tra istituzioni ma senza risolvere il grave problema della governance della sanità che le ricordo alla fine è all’origine di buona parte dei problemi che il suo governo definisce di sostenibilità.
Ma questo non è casuale. Il titolo V, come lei sa bene, è stato del tutto svuotato nel senso che da anni sulla spesa sanità non comanda né il Ministero della Salute, né le Regioni e men che mai le aziende. Ma comanda solo lei, signor presidente, in sintonia con il suo super ministro dell’Economia. Grazie a lei siamo passati dalla spending review allo spending power.
Non le dice niente l’acronimo “GSA”? Vuol dire “gestione sanitaria accentrata” una gestione che da anni è accentrata al Ministero dell’Economia e che decide tutto quanto ha implicazioni finanziarie: pareggi, disavanzi, commissariamenti, piani di rientro, tagli ai bisogni, compatibilità, limitazioni, blocchi, tetti. In ciò favorito da un ministro della Salute di facciata che per quante stupidaggini faccia è politicamente invulnerabile ma solo perché rientra in quella che per Renzi è una utilità e che Lenin, non io, riferendosi all’occidente definiva gli “utili idioti”.
Lei è il presidente del “costo zero” cioè tutto quello che si dovrebbe fare in sanità non dovrebbe costare niente per cui ha bloccato tutto: contratti, turn over, acquisti, assunzioni. E a costo zero non si cura ne il cancro ne altre malattie.
E poi presidente me lo faccia dire ma lei che per paura di perdere il referendum promette uguaglianza, universalismo, giustizia, ma lo sa che almeno 13 Regioni su 21 svendono i loro malati perché non sanno come curarli? Li svendono principalmente a quattro Regioni del nord (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto) ben felici di accoglierli altrimenti a corto di quattrini come sono, andrebbero in disavanzo. Lo sa che il giro di affari di questa vergogna è pari a circa 4mld e che il mercato di malati ogni anno riguarda circa 9oo.ooo persone?
Le sue politiche di de-finanziamento caro presidente stanno spaccando molto più del fallito federalismo l’Italia in mille parti accrescendo le diseguaglianze e le ingiustizie. Cosa ha fatto il suo governo per aiutare le Regioni più deboli ad essere autosufficienti, cioè a non svendere i propri malti? Glielo dico io. Le ha tartassate perché non hanno rispettato i limiti di bilancio, ha imposto loro i piani di rientro, le ha fatte tassare e poi le ha commissariate facendo strage di democrazia. Cioè le ha impoverite più di quello che erano già. Ma in nessun caso ha pensato di rifinanziarle, di renderle autosufficienti, di aiutarle a superare i loro handicap storici anche imponendo loro precisi condizionali di moralità e di competenza.
E ora che si avvicina l’ora della verità si permette di speculare sulla disperazione dei malati di cancro dicendo loro di votare sì perché in questo modo avranno i farmaci? Ignobile. Semplicemente ignobile.