E’ “anarchia” a Tripoli dopo il golpe tentato venerdì scorso dalle forze fedeli all’ex premier Khalifa Ghwell, capo del precedente governo islamista, contro il governo di unità nazionale patrocinato dall’Onu e presieduto da Fayez Al Serraj. Stando a quanto scrive il portale Libya Herald domenica si sono verificati scontri in città e le violenze hanno interessato anche un campo di rifugiati nella zona di Fallah vicino alla strada per l’aeroporto, con un bilancio di almeno una donna uccisa e altre sei persone, tra cui un bambino, ferite.
“Abbiamo il controllo di Tripoli al 100%”, ha affermato Ghwell, dopo che venerdì le sue forze sono entrate nell’Hotel Rixos, sino ad allora sede del Consiglio di Stato libico nato dall’accordo politico siglato in Marocco lo scorso anno. In una dichiarazione trasmessa nella notte da Libya Channel, Ghwell ha sostenuto che “adesso Tripoli è in mani sicure e quello che ci interessa è la sicurezza dei cittadini, offrire loro i servizi di cui hanno bisogno”. Ghwell ha detto di voler “tranquillizzare i libici e la popolazione di Tripoli sul fatto che la capitale è sicura e in pace”. A Tripoli la situazione è tornata alla “normalità”, ha assicurato, affermando che “qualsiasi affermazione in senso contrario è assolutamente falsa”.
La situazione, aggiunge il portale Libyan Express, è ulteriormente complicata dal fatto che domenica sera la Guardia Presidenziale del governo di Al Sarraj ha annunciato di sostenere l’unico governo legittimo e costituzionale, quello dell’ex premier Ghwell. Il governo di Ghwell era stato esautorato lo scorso marzo dopo l’arrivo a Tripoli di Al Serraj. “L’accordo politico mediato dall’Onu è stato raggiunto per assicurare un posto a Khalifa Haftar (il generale sostenuto da Tobruk, ndr) e per permettergli di governare la Libia con la forza”, ha detto il portavoce, secondo quanto si legge ancora su Libyan Express. Il portavoce ha anche invitato tutti i “rivoluzionari a essere pronti a lavorare con la Guardia presidenziale per proteggere l’unico governo legittimo, quello di salvezza nazionale del Congresso generale nazionale, e la capitale Tripoli dalle malefatte delle forze armate illegittime”.