Le parole sono pesanti come pietre. Sconcertanti, soprattutto se a pronunciarle è un’insegnante di una scuola pubblica. Augurano la morte dei profughi, perfino se bambini, soprattutto se musulmani. Le dichiarazioni apparse sul profilo Facebook intestato a Fiorenza Pontini, un’insegnante di inglese dello storico liceo Marco Polo di Venezia hanno indotto i deputati Giulio Marcon e Celeste Costantino, di Sinistra Italiana, a presentare un’interrogazione al Ministro della Pubblica Istruzione, chiedendo di aprire un’indagine e di disporre un’ispezione presso l’istituto scolastico che si trova nel centro storico lagunare per verificare se effettivamente una docente si sia espressa sui social con frasi espressamente xenofobe.
“Dall’osservazione del profilo aperto di Facebook della docente a giudizio degli interroganti si evince chiaramente la sua posizione politica incentrata sull’intolleranza, sul razzismo e sull’apologia del fascismo focalizzando la sua attenzione specialmente contro gli immigrati e i musulmani” scrivono i due parlamentari. Quali sono le frasi incriminate? “Giunge persino a ‘consigliare’ una sorta di pulizia etnica nei confronti dei bambini musulmani: «E poi ho torto quando dico che bisogna eliminare anche i bambini dei mussulmani (sic) tanto sono tutti futuri delinquenti”. “Mi dispiace che qualcuno si salva… bruciassero tutti” è il riferimento ai profughi che cercano di attraversare il mare (il post risulta eliminato dal profilo, ma ne circola uno screenshot, ndr).
“Di profili come questi in giro nei social network ve ne sono a migliaia”, continuano i parlamentari, “ma qui ci si trova di fronte al profilo pubblico di una docente di una delle più importanti scuole del centro storico veneziano, in cui studiano un migliaio di ragazzi dai 14 ai 19 anni, e tra questi, ovviamente, c’è pure un numero crescente di ragazzi stranieri e di musulmani” aggiungono i due parlamentari. “Ovviamente il profilo di questa ‘docente’ è già noto a molti studenti; guardando il profilo sembrerebbe emergere che aderisca all’ideologia fascista, in quanto inneggia al Duce, e vi sono pure insulti di varia gravità anche nei confronti della Presidente della Camera Laura Boldrini e del Presidente del Consiglio Matteo Renzi”.
Al ministro viene chiesto “se non sussistano i presupposti per avviare un’ispezione in relazione al comportamento della docente al fine di valutare se ricorrano gli estremi per una iniziativa disciplinare”. Ma si adombra anche un intervento della magistratura.