Un meccanismo di “autoliquidazione” dell’imposta entro il 30 settembre 2017, che consentirà allo Stato di anticipare l’incasso al 2017 e non dover attendere le dichiarazioni presentate nel 2018. E, nel caso si vogliano regolarizzare di contanti o beni conservati in una cassetta di sicurezza, la presenza di un notaio al momento dell’inventario e una doppia dichiarazione sulla provenienza dei valori per i quali viene chiesto l’accesso alla collaborazione volontaria. Dopo la marcia indietro sulla flat tax inizialmente prevista per i contanti, sono queste le principali novità previste dal decreto fiscale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale la sera di lunedì 24 ottobre, per quanto riguarda la fase due della voluntary disclosure. Che permetterà di sanare le violazioni degli obblighi fiscali relativi a patrimoni detenuti all’estero o al versamento di imposte, ritenute e contributi che siano state commesse fino al 30 settembre 2016. Anche questa volta chi aderisce non sarà punibile per i reati fiscali da cui sono derivati i capitali fatti emergere né per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio commessi per “lavare” quei soldi. Chi sfrutta l’operazione per far emergere attività finanziarie, patrimoni e contanti che derivano da altri reati rischia dai 18 mesi ai 6 anni di carcere. La relazione tecnica che accompagna il decreto non quantifica il gettito atteso dalla riapertura dei termini, nonostante il premier Matteo Renzi il 15 ottobre l’abbia stimato in 2 miliardi di euro e nel Documento programmatico di Bilancio siano riportati introiti pari a poco meno di quella cifra.
Sui capitali e i contanti fatti emergere si pagano le normali aliquote – I contribuenti potranno aderire alla “voluntary 2” fino al 31 luglio 2017, a patto di non aver ricevuto avvisi di accertamento, ispezioni o altre notifiche dalle Entrate e di non aver già presentato istanza sfruttando la prima edizione della voluntary, che si è chiusa il 30 novembre 2015. Le domande possono essere presentate già da martedì 25 ottobre usando il vecchio modello di istanza approvato dall’Agenzia il 30 gennaio 2015 e trasmetterlo esclusivamente per via telematica. Chi usa quello può anche “inviare via Pec, con le modalità indicate ai sensi del punto 7 del Provvedimento del 30 gennaio 2015, una prima relazione di accompagnamento con l’indicazione dei dati e delle informazioni non previste nell’attuale modello come, ad esempio, quelli relativi alle annualità 2014 e 2015”. I documenti aggiuntivi e le eventuali ulteriori integrazioni potranno essere presentati entro il 30 settembre 2017. Il “cash” e gli altri valori al portatore saranno tassati sulla base della normale aliquota Irpef applicabile ai redditi del contribuente che aderisce. Per quanto riguarda i capitali nascosti all’estero, se il conto è stato creato e alimentato prima del 2010 la tassazione grava solo sui rendimenti. Quindi per esempio chi ha un conto bancario estero da 1 milione frutto di un’eredità, ipotizzando un rendimento del 5% e quindi un guadagno di 50mila euro pagherà solo l’imposta sostitutiva del 27% sulla plusvalenza, cioè 13.500 euro.
Sanzioni e termini di accertamento ridotti se i patrimoni sono in Paesi con cui c’è scambio di informazioni fiscali – Chi si autodenuncia pagherà anche le sanzioni, differenziate a seconda della tipologia di attività che viene sanata. La sanzione minima è pari al 3% dell’ammontare degli importi non dichiarati e viene applicata ai casi di detenzione di capitali in Paesi con cui siano entrati in vigore accordi sullo scambio automatico di informazioni ai fini fiscali. In questi casi, come accaduto in occasione della prima voluntary disclosure, i contribuenti infedeli avranno un altro vantaggio: in deroga alla normativa ordinaria non scatterà il raddoppio dei termini di accertamento a disposizione dell’Agenzia delle entrate rispetto a quelli ordinari di quattro anni (cinque in caso di omessa dichiarazione).
Per anticipare l’incasso arriva l’autoliquidazione. E se si versa troppo poco c’è la penalità – La novità più rilevante rispetto all’operazione di rientro dei capitali conclusa lo scorso anno è appunto che, per incassare imposte evase e sanzioni già nel 2017, è stata messa a punto una procedura di autotassazione: “gli autori delle violazioni possono provvedere spontaneamente al versamento” del dovuto (imposte evase e sanzioni) in un’unica soluzione entro il 30 settembre del prossimo anno, o in tre rate mensili la prima delle quali va pagata sempre entro il 30 settembre. Chi versa troppo poco sarà soggetto a penalità: in particolare la nuova Agenzia delle Entrate – Riscossione applicherà una maggiorazione del 10% delle somme ancora dovute se la differenza tra il dovuto e il versato supera il 10% e riguarda redditi soggetti a ritenuta d’imposta o imposta sostitutiva e se supera il 30% negli altri casi e una maggiorazione del 3% se la differenza è rispettivamente, nelle due fattispecie, inferiore o uguale al 10 e al 30%. Chi invece per sbaglio versa più di quanto dovuto può utilizzare l’eccedenza in rimborso o per compensazioni.
La procedura per i contanti: all’apertura della cassetta dovrà essere presente un notaio – Per il contante e i valori al portatore contenuti in cassette di sicurezza è prevista una procedura specifica. L’apertura della cassetta e l’inventario dovranno essere fatti alla presenza di un notaio e il contribuente dovrà rilasciare una dichiarazione in cui attesta che i valori non derivano da reati diversi da quelli fiscali, dal riciclaggio e dall’autoriciclaggio. Contanti e valori andranno poi depositati presso un intermediario finanziario abilitato, in un conto vincolato fino alla fine della procedura. Per i professionisti che assistono i contribuenti e gli intermediari c’è l’obbligo di segnalare gli importi ai fini della prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Per questo chi aderisce alla voluntary dovrà in questa fase dichiarare nuovamente come ha acquisito il cash e gli altri valori. Anche in questo caso chi dichiara il falso rischia tra i 18 mesi e i 6 anni di carcere.
I Comuni dovranno “denunciare” chi si è trasferito all’estero – Come moral suasion nei confronti dei contribuenti che hanno spostato la residenza all’estero, una parte dei quali potrebbe averlo fatto a fini fiscali, i Comuni sono chiamati a comunicare al fisco i loro dati in vista della preparazione di “liste selettive per i controlli relativi ad attività finanziarie e investimenti patrimoniali esteri non dichiarati”. Nel mirino finiranno in particolare quanti si sono trasferiti oltreconfine ma non hanno aderito alla precedente voluntary. La norma è retroattiva: vale anche per chi si è spostato a partire dall’1 gennaio 2010. Le modalità effettive di comunicazione e i criteri per la creazione delle liste saranno disciplinati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate “da adottarsi entro tre mesi” dall’entrata in vigore del decreto.
Si riapre anche la collaborazione volontaria nazionale. Ma non conviene – Come nel 2015, c’è infine la possibilità anche per i contribuenti non persone fisiche e non società semplici di aderire alla “procedura di collaborazione volontaria nazionale”, quella che consente di sanare le violazioni degli obblighi di dichiarazione “ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto, nonché le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d’imposta”. Un’opportunità che lo scorso anno però nessuna società ha colto, perché il conto finale per chi sceglie questa strada risulta molto salato: deve pagare tutte le tasse evase anche sul capitale e relative addizionali.
Economia
Voluntary, ecco il decreto sull’emersione dei capitali. Chi aderisce deve calcolare il dovuto e pagare entro settembre 2017
La principale novità rispetto alla procedura chiusa lo scorso anno è che il contribuente dovrà calcolare il dovuto e versarlo senza attendere la dichiarazione dei redditi 2018. Possono essere sanate le violazioni commesse fino a settembre 2016. Per l'autodenuncia di contanti all'apertura della cassetta di sicurezza dovrà essere presente un notaio. I Comuni sono chiamati a "denunciare" al fisco quanti hanno spostato la residenza all'estero: saranno sottoposti a controlli selettivi
Un meccanismo di “autoliquidazione” dell’imposta entro il 30 settembre 2017, che consentirà allo Stato di anticipare l’incasso al 2017 e non dover attendere le dichiarazioni presentate nel 2018. E, nel caso si vogliano regolarizzare di contanti o beni conservati in una cassetta di sicurezza, la presenza di un notaio al momento dell’inventario e una doppia dichiarazione sulla provenienza dei valori per i quali viene chiesto l’accesso alla collaborazione volontaria. Dopo la marcia indietro sulla flat tax inizialmente prevista per i contanti, sono queste le principali novità previste dal decreto fiscale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale la sera di lunedì 24 ottobre, per quanto riguarda la fase due della voluntary disclosure. Che permetterà di sanare le violazioni degli obblighi fiscali relativi a patrimoni detenuti all’estero o al versamento di imposte, ritenute e contributi che siano state commesse fino al 30 settembre 2016. Anche questa volta chi aderisce non sarà punibile per i reati fiscali da cui sono derivati i capitali fatti emergere né per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio commessi per “lavare” quei soldi. Chi sfrutta l’operazione per far emergere attività finanziarie, patrimoni e contanti che derivano da altri reati rischia dai 18 mesi ai 6 anni di carcere. La relazione tecnica che accompagna il decreto non quantifica il gettito atteso dalla riapertura dei termini, nonostante il premier Matteo Renzi il 15 ottobre l’abbia stimato in 2 miliardi di euro e nel Documento programmatico di Bilancio siano riportati introiti pari a poco meno di quella cifra.
Sui capitali e i contanti fatti emergere si pagano le normali aliquote – I contribuenti potranno aderire alla “voluntary 2” fino al 31 luglio 2017, a patto di non aver ricevuto avvisi di accertamento, ispezioni o altre notifiche dalle Entrate e di non aver già presentato istanza sfruttando la prima edizione della voluntary, che si è chiusa il 30 novembre 2015. Le domande possono essere presentate già da martedì 25 ottobre usando il vecchio modello di istanza approvato dall’Agenzia il 30 gennaio 2015 e trasmetterlo esclusivamente per via telematica. Chi usa quello può anche “inviare via Pec, con le modalità indicate ai sensi del punto 7 del Provvedimento del 30 gennaio 2015, una prima relazione di accompagnamento con l’indicazione dei dati e delle informazioni non previste nell’attuale modello come, ad esempio, quelli relativi alle annualità 2014 e 2015”. I documenti aggiuntivi e le eventuali ulteriori integrazioni potranno essere presentati entro il 30 settembre 2017. Il “cash” e gli altri valori al portatore saranno tassati sulla base della normale aliquota Irpef applicabile ai redditi del contribuente che aderisce. Per quanto riguarda i capitali nascosti all’estero, se il conto è stato creato e alimentato prima del 2010 la tassazione grava solo sui rendimenti. Quindi per esempio chi ha un conto bancario estero da 1 milione frutto di un’eredità, ipotizzando un rendimento del 5% e quindi un guadagno di 50mila euro pagherà solo l’imposta sostitutiva del 27% sulla plusvalenza, cioè 13.500 euro.
Sanzioni e termini di accertamento ridotti se i patrimoni sono in Paesi con cui c’è scambio di informazioni fiscali – Chi si autodenuncia pagherà anche le sanzioni, differenziate a seconda della tipologia di attività che viene sanata. La sanzione minima è pari al 3% dell’ammontare degli importi non dichiarati e viene applicata ai casi di detenzione di capitali in Paesi con cui siano entrati in vigore accordi sullo scambio automatico di informazioni ai fini fiscali. In questi casi, come accaduto in occasione della prima voluntary disclosure, i contribuenti infedeli avranno un altro vantaggio: in deroga alla normativa ordinaria non scatterà il raddoppio dei termini di accertamento a disposizione dell’Agenzia delle entrate rispetto a quelli ordinari di quattro anni (cinque in caso di omessa dichiarazione).
Per anticipare l’incasso arriva l’autoliquidazione. E se si versa troppo poco c’è la penalità – La novità più rilevante rispetto all’operazione di rientro dei capitali conclusa lo scorso anno è appunto che, per incassare imposte evase e sanzioni già nel 2017, è stata messa a punto una procedura di autotassazione: “gli autori delle violazioni possono provvedere spontaneamente al versamento” del dovuto (imposte evase e sanzioni) in un’unica soluzione entro il 30 settembre del prossimo anno, o in tre rate mensili la prima delle quali va pagata sempre entro il 30 settembre. Chi versa troppo poco sarà soggetto a penalità: in particolare la nuova Agenzia delle Entrate – Riscossione applicherà una maggiorazione del 10% delle somme ancora dovute se la differenza tra il dovuto e il versato supera il 10% e riguarda redditi soggetti a ritenuta d’imposta o imposta sostitutiva e se supera il 30% negli altri casi e una maggiorazione del 3% se la differenza è rispettivamente, nelle due fattispecie, inferiore o uguale al 10 e al 30%. Chi invece per sbaglio versa più di quanto dovuto può utilizzare l’eccedenza in rimborso o per compensazioni.
La procedura per i contanti: all’apertura della cassetta dovrà essere presente un notaio – Per il contante e i valori al portatore contenuti in cassette di sicurezza è prevista una procedura specifica. L’apertura della cassetta e l’inventario dovranno essere fatti alla presenza di un notaio e il contribuente dovrà rilasciare una dichiarazione in cui attesta che i valori non derivano da reati diversi da quelli fiscali, dal riciclaggio e dall’autoriciclaggio. Contanti e valori andranno poi depositati presso un intermediario finanziario abilitato, in un conto vincolato fino alla fine della procedura. Per i professionisti che assistono i contribuenti e gli intermediari c’è l’obbligo di segnalare gli importi ai fini della prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Per questo chi aderisce alla voluntary dovrà in questa fase dichiarare nuovamente come ha acquisito il cash e gli altri valori. Anche in questo caso chi dichiara il falso rischia tra i 18 mesi e i 6 anni di carcere.
I Comuni dovranno “denunciare” chi si è trasferito all’estero – Come moral suasion nei confronti dei contribuenti che hanno spostato la residenza all’estero, una parte dei quali potrebbe averlo fatto a fini fiscali, i Comuni sono chiamati a comunicare al fisco i loro dati in vista della preparazione di “liste selettive per i controlli relativi ad attività finanziarie e investimenti patrimoniali esteri non dichiarati”. Nel mirino finiranno in particolare quanti si sono trasferiti oltreconfine ma non hanno aderito alla precedente voluntary. La norma è retroattiva: vale anche per chi si è spostato a partire dall’1 gennaio 2010. Le modalità effettive di comunicazione e i criteri per la creazione delle liste saranno disciplinati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate “da adottarsi entro tre mesi” dall’entrata in vigore del decreto.
Si riapre anche la collaborazione volontaria nazionale. Ma non conviene – Come nel 2015, c’è infine la possibilità anche per i contribuenti non persone fisiche e non società semplici di aderire alla “procedura di collaborazione volontaria nazionale”, quella che consente di sanare le violazioni degli obblighi di dichiarazione “ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta sul valore aggiunto, nonché le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d’imposta”. Un’opportunità che lo scorso anno però nessuna società ha colto, perché il conto finale per chi sceglie questa strada risulta molto salato: deve pagare tutte le tasse evase anche sul capitale e relative addizionali.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.