La mafia a Ostia, la gestione dei rifiuti e le polemiche per gli ingombranti abbandonati nelle strade a Roma. Seconda audizione in commissione Antimafia per la sindaca Virginia Raggi, accompagnata dall’assessora all’Ambiente Paola Muraro. “La nostra intenzione”, ha esordito la prima cittadina, “è creare una cesura netta col passato e ribadire che tutto quello che ha a che fare con la mafia e il malaffare non ha ascolto: la mafia non ha cittadinanza nella Capitale”.
Al centro della discussione tra le altre cose la polemica sul presunto fenomeno dei “frigoriferi abbandonati” nella Capitale, denunciato dalla Raggi in un’intervista a Repubblica: “Il servizio ritiro rifiuti ingombranti”, ha detto, “il 18 giugno prima della votazione del secondo turno è stato improvvisamente interrotto, il motivo non lo sa nessuno. Un servizio affidato alla cooperativa ’29 giugno’. Noi ci stiamo adoperando per riattivarlo, con una nuova gara. Ditemi voi se vi sembra normale che un servizio venga interrotto all’improvviso”. Su questo tema è intervenuto il senatore Pd Franco Mirabelli: “Risponda alle nostre domande. La polemica sul frigorifero è una polemica giornalistica e sulla quale noi non abbiamo fatto domande”.
La sindaca è stata poi protagonista di un botta e risposta con la presidente Rosy Bindi sulla questione che riguarda il municipio di Ostia. La Raggi ha parlando delle 72 concessioni balneari: “C’è un’illegalità diffusa: chiaramente la mia intenzione è rimetterle a bando. Ma il mio operato dipende anche da quello che fate voi parlamentari. Quindi noi, io e la giunta, anche se vogliamo rimetterle a bando, abbiamo le mani legate perché voi le avete prorogate fino al 2020”. La Bindi a quel punto ha replicato: “Ostia”, ha detto la Bindi, “è stata sciolta perché c’è la mafia checché ne dica la Corte d’Appello e confidiamo nella Cassazione”. La stessa prima cittadina ha poi risposto: “Su questo siamo d’accordo”. La Bindi ha quindi specificato che la sindaca ha il potere di revocare le concessioni illegittime: “Pensiamo però che il commissariamento possa essere un’opportunità per Ostia e il Comune deve accompagnare l’opera del prefetto Vulpiani, anche con delle risorse. E’ vero che la brutta proroga delle concessioni l’ha voluta il Parlamento, tant’è che ben venga la decisione europea, ma lei ha il potere di non rinnovare le concessioni illegittime: glielo dà l’Anac. Bisogna agire in questa fase perché dopo le elezioni non sappiamo se chi sarà eletto sarà slegato da certi meccanismi”.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, i rappresentanti della commissione hanno chiesto come il Comune intende garantire “discontinuità” visto che la stessa assessora Muraro era consulente di Ama. “Se Ama era un disastro, Muraro era consulente e condivide la sua discontinuità, vuol dire che prima era un consulente inascoltato in Ama. Questa è l’interpretazione più benevola che possiamo dare…”, ha detto la Bindi. Una versione su cui ha concordato anche la stessa assessora all’Ambiente: “In Ama il mio ruolo era di consulente, un consulente inascoltato, certo”, ha detto. La sindaca nel merito ha poi parlato dell’intenzione di eliminare i privati dalla gestione: “La malavita e la mafia, per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, si annidano soprattutto nella gestione dell’indifferenziato. L’amministrazione sta agendo in discontinuità, insieme all’assessora Muraro. Vogliamo eliminare i privati che lucrano sul ciclo rifiuti, far sì che Ama diventi proprietaria degli impianti. Vogliamo eliminare i privati dal ciclo dei rifiuti, questa è discontinuità”. La sindaca ha anche parlato dei sospetti sugli appalti della municipalizzata: “Ama ha una serie di appalti con soggetti esterni che sono stati attenzionati dall’Anac perché stranamente le gare nel 2015 per ben due volte sono andate sempre costantemente deserte: venivano tutte aggiudicate la terza volta. Stiamo esaminando queste anomalie delle quali si sta interessando anche Anac perché non è normale che tutti gli appalti di questo settore siano andati deserti e la terza volta aggiudicati, alcuni a ditte che vengono da territori giudicati a rischio infiltrazione”.
Secondo Mirabelli le risposte date sono state insoddisfacenti: “Confermano il giudizio che già avevamo dato. Su Ostia non esiste ad ora un orientamento dell’amministrazione capitolina per aggredire i nodi su cui si è costruita in quella realtà una illegalità diffusa che ha coinvolto anche le istituzioni. Non c’è un’idea su come affrontare il tema delle spiagge libere, dei chioschi e degli stabilimenti balneari illegali. Tema su cui la Raggi può e deve intervenire subito senza scaricare su altri il problema è che si aggiunge alle carenze di personale che non consentono al X municipio di funzionare e su cui la sindaca ha solo espresso generiche buone intenzioni”. Il senatore ha anche commentato le risposte sulla gestione dei rifiuti: “Sui rifiuti la sindaca non è riuscita a spiegare come lei riesca a conciliare un giudizio molto negativo sulle politiche dei rifiuti a Roma con la scelta di un assessore che ha ricoperto ruoli importanti nella società di gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Sminuire il ruolo della Muraro in Ama o motivare la scelta con le sue conoscenze del passato non sono argomenti convincenti e lasciano troppe zone d’ombra su una vicenda che, proprio per la permeabilità del tema alle illegalità, avrebbe bisogno di trasparenza”.