Dopo due settimane di combattimenti le forze governative irachene sono entrate ufficialmente nel quartiere di al-Karamah, nella zona orientale di Mosul, nel nord dell’Iraq. Lo ha annunciato il generale Wissam Araji, dei servizi anti-terrorismo addestrati dagli Usa. Gli attivisti anti Isis hanno dichiarato che “gli iracheni sono a Gagjali, nella zona est di Mosul. I miliziani dell’Isis si stanno sparpagliando lungo la linea difensiva orientale verso al-Karama, e si barricano nelle case dei civili. Hanno imposto il coprifuoco”.
Il premier iracheno Haidar al Abadi ha lanciato l’ultimatum ai jihadisti: “Arrendetevi o morirete”. “Le forze di liberazione irachene – ha aggiunto Abadi – taglieranno presto la testa del serpente a Mosul: il resto delle sacche di Daesh saranno indebolite e saremo in grado di spazzarle via rapidamente”. Lo Stato Islamico intanto ha compiuto un altro attentato. Hossam al-Din al-Abbar, un esponente del Consiglio di Ninive, ha commentato: “Hanno massacrato oggi 300 civili a nord di Mosul, accusandoli di aver collaborato con le forze nemiche”.
L’offensiva delle Forze speciali irachene era stata annunciata questa mattina con un comunicato ufficiale. L’esercito prima di entrare a Mosul su trovava a 800-900 metri dalla porta orientale della città. “Contiamo di entrare in città al più presto già nelle prossime ore” aveva dichiarato all’Ansa il Colonnello Saad Moen, portavoce del Joint Operation Command di Baghdad. Secondo i dati forniti dal Pentagono Usa sarebbero circa 5.000 i jihadisti pronti all’ultima difesa. Le forze anti-Isis possono contare invece su oltre 40.000 unità di fanteria lungo tutti i fronti dell’offensiva. Mosul è considerata l’ultima grande roccaforte dello Stato Islamico in Iraq. All’offensiva militare partecipano, oltre alle truppe dell’esercito di Baghdad, anche miliziani sciiti e peshmerga curdi.
Abdulghani Assadi, un comandante delle truppe antiterrorismo, ha spiegato che “le forze speciali irachene avanzano verso Mosul anche dal fronte nord e da quello a sudest”. Al momento riferisce il militare “partecipano solo soldati sunniti”. Le truppe di al-Baghdadi hanno risposto all’assalto occupando Anah, una città millenaria al confine con la Siria. Secondo il responsabile del distretto della città, Saad Awad “7.000 civili, in gran parte donne e bambini, sono assediati dall’Isis, che impedisce loro di uscire dalla città perché li vuole usare come scudi umani”.
Gli attacchi terroristici a Mosul intanto non si placano. A farne le spese purtroppo sono anche i bambini. L’Osservatorio siriano per i diritti umani parla di oltre 300 bambini-soldato dell’Isis uccisi in 14 giorni di offensiva. Lo Stato Islamico avrebbe lasciato per le strade di Mosul giocattoli e pupazzi pieni di esplosivi. In totale, riferisce ancora l’Osservatorio, sono 480 i combattenti siriani uccisi nell’offensiva su Mosul. Ieri l’Isis ha progettato un altro attentato: almeno 25 persone sono morte e oltre 60 sono rimaste ferite a causa dell’esplosione di cinque bombe nella capitale irachena.L’offensiva per liberare Mosul va avanti ormai da una decina di giorni. Gli aerei da guerra delle forze irachene e della coalizione internazionale stanno bombardando intensamente la periferia settentrionale della città.