Quasi metà della manovra, come già visto, è finanziata in deficit. Altri 4,2 miliardi sono attesi dalle misure una tantum inserite nel decreto fiscale, 1,6 miliardi dalla riapertura della voluntary disclosure e poco più di 2 miliardi dal pagamento anticipato dei diritti d’uso sulle frequenze chiesto agli operatori di telefonia mobile. A questo si aggiunge il taglio dell’Ace, l’incentivo fiscale alla crescita economica, che vale 1,7 miliardi. Poco ambiziosi gli obiettivi di risparmio da ottenere con nuovi interventi di razionalizzazione della spesa: ai ministeri sono richieste sforbiciate per soli 728 milioni. Cui si aggiungono i 2,7 miliardi di tagli alla spesa non sanitaria imposti alle Regioni dalla legge di Stabilità dello scorso anno. Altre risorse arriveranno dal definanziamento di alcuni fondi: quello per far fronte a esigenze indifferibili cala di 965,5 milioni, quello per la riduzione della pressione fiscale di 380 milioni, quello per gli investimenti delle Ferrovie dello Stato di 320 milioni.
Voluntary disclosure bis – Grazie al decreto fiscale del 21 ottobre, per gli evasori si riapre la possibilità di autodenunciarsi al fisco e pagare le tasse dovute su capitali nascosti all’estero ma anche dentro i confini nazionali. La prima edizione della voluntary disclosure, chiusa a novembre 2015, ha fatto emergere una base imponibile di quasi 60 miliardi fruttando circa 4 miliardi alle casse dello Stato. Ora il Tesoro conta di incassarne altri 1,6 chiedendo ai contribuenti di dichiarare anche i contanti accumulati nelle cassette di sicurezza o sotto il materasso. Dopo le polemiche sulla clausola di salvaguardia inserita nelle bozze del ddl (ma vietata dalla riforma del Bilancio in vigore da luglio), la versione definitiva del testo dispone che se dall’emersione dei capitali nascosti al fisco deriverà meno del previsto i minori incassi saranno coperti con “riduzioni degli stanziamenti iscritti negli stati di previsione della spesa” previo via libera del Consiglio dei ministri entro il 31 agosto 2017. Se dalla compensazione derivassero “pregiudizi” al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, servirà infine una legge ad hoc da adottare entro il 30 settembre.
Lotteria degli scontrini e misure contro l’evasione Iva – Per incrementare i risultati della riscossione il governo ha deciso di mettere in campo anche la dea bendata, lanciando la “lotteria degli scontrini”. Ma la novità prevista dalla legge di Bilancio scatterà solo nel 2018. Per l’anno prossimo, in compenso, il decreto fiscale dispone l’entrata in vigore di una serie di nuovi obblighi – come la comunicazione trimestrale dei versamenti Iva e delle fatture – che stando agli auspici stringeranno le maglie sull’evasione, a partire da quella dell’imposta sul valore aggiunto, fruttando altri 2 miliardi.
Rottamazione delle cartelle Equitalia – Tutta da verificare l’efficacia dell’una tantum che dovrebbe fruttare 2 miliardi di euro grazie alla sanatoria sulle cartelle esattoriali con i debiti a ruolo relativi agli anni 2000-2015 prevista dal decreto fiscale. In base al quale sarà possibile saldare i conti aperti con gli agenti della riscossione pagando debito e dell’aggio e beneficiando di un colpo di spugna su sanzioni e interessi di mora. E’ stato previsto anche uno “sconto” per l’Iva, ma solo se l’imposta non riguarda il pagamento all’importazione. Caso a sé le multe stradali per le quali chiaramente non potranno essere cancellate le sanzioni in quanto l’oggetto delle multe sono proprio delle sanzioni. I versamenti potranno essere fatti in quattro rate a scaglioni predeterminati.
Ricavi da privatizzazioni rivisti al ribasso. Quella di Fs al via entro la fine del 2017 – Le previsioni di incasso da privatizzazioni, che per il 2016 sono scese dallo 0,5 ad appena lo 0,1% del prodotto interno lordo, restano invariate per il periodo 2017-2019: si tratta dello 0,5% del pil (8 miliardi) nel biennio 2017-2018 e dello 0,3% l’anno dopo. “Il governo ha implementato la vendita pianificata del 46,6% del controllore dei voli civili Enav e incassi aggiuntivi arriveranno dalla cessione del patrimonio immobiliare”, dettaglia il Documento programmatico bilancio inviato a Bruxelles. “Altre operazioni pianificate sono state posticipate a causa della volatilità del mercato”. Il Documento prevede che entro l’anno prossimo parta la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato.
Spending review: il Tesoro in testa con 488 milioni di risparmi – Ai ministeri e alla presidenza del Consiglio sono imposti tagli per 728 milioni di euro. La riforma della legge di Bilancio prevede che ogni dicastero sia chiamato a formulare “proprie proposte di modifica della legislazione vigente” per il conseguimento dell’obiettivo. Nelle more dell’attuazione la regia è spettata al Tesoro, che ha determinato la misura del concorso di tutti gli altri dopo “apposite interlocuzioni a livello di vertice politico”. Il risultato, comunque, è che la stretta maggiore riguarda proprio via XX Settembre, che dovrà realizzare un risparmio di 488 milioni. Segue il ministero della Difesa, con 74,9, quello dello Sviluppo con 40 milioni e la Farnesina, da cui sono attese minori uscite per 35,5 milioni. Sacrificio minimo per la presidenza del Consiglio, chiamata a una sforbiciata da soli 8 milioni. Ma in coda alla classifica c’è il ministero del Lavoro, che potrà limitarsi a una stretta da 4 milioni.
Sempre con l’obiettivo di razionalizzare la spesa il ministero dell’Economia si prepara poi a diventare, in via sperimentale, acquirente unico dei servizi di fornitura di energia elettrica e buoni pasto per le proprie sedi e quelle del ministero dell’Interno. La sperimentazione potrà essere poi ampliata ad altre amministrazioni e tipologie di acquisti con decreto del presidente del Consiglio. Sempre il Tesoro dovrà avviare tramite la centrale acquisti della pubblica amministrazione Consip “un’analisi volta ad individuare nuovi strumenti di acquisto centralizzato di beni e servizi”. Per ridurre la spesa in beni e servizi informatici, poi, arriva l’obbligo per tutti gli enti centrali e locali, nonché quelli di previdenza e assistenza sociale e le agenzie fiscali, di ricorrere a Consip per tutti quelli “di particolare rilevanza strategica” ai fini del Piano triennale per l’informatica nella pa scritto dall’Agenzia per l’Italia digitale. In compenso “in caso di motivata urgenza” le amministrazioni pubbliche “possono procedere, qualora non siano disponibili i relativi contratti di Consip o dei soggetti aggregatori, allo svolgimento di autonome procedure di acquisto”.
Il governo batte cassa per prolungare le licenze d’uso delle frequenze – Salta l’asta per le frequenze. Ma salgono da 1,9 ad oltre 2 miliardi gli introiti complessivi grazie al prolungamento fino al 2029 delle licenze per le la banda 900 e 1800 Megahertz, in scadenza a giugno 2018. L’operazione permetterà al governo di intascare il pagamento anticipato in un’unica soluzione da effettuarsi entro e non oltre il 30 settembre 2017 con una maggiorazione del 30 per cento. Per quella data, il ministero si occuperà poi di mettere a gara le frequenze per le quali non ci siano state istanze o mancate concessioni di proroga. Rimandata alle calende greche l’asta per la banda 700 Megahertz, che deve essere liberata dalle televisioni prima di poter essere messa a disposizione del 5G come richiesto da Bruxelles. Con questa soluzione il governo ottiene un introito certo, offrendo la possibilità agli operatori “di un cambio tecnologico”. L’opzione è tuttavia più teorica che pratica, dal momento che normalmente il passaggio ad una nuova tecnologia avviene su frequenze libere.
Base d’asta da 100 milioni per la concessione del Superenalotto – Lo Stato continuerà a far cassa anche con giochi e le scommesse: viene infatti rimessa a gara la concessione per la gestione del Superenalotto, attualmente in capo alla Sisal. La selezione del nuovo gestore, che dovrà comunque essere un’impresa qualificata, con pregresse esperienze nella gestione o raccolta di gioco, in possesso di un’adeguata capacità infrastrutturale e di altrettanto adeguati “requisiti di affidabilità tecnica ed economica”, avverrà attraverso una “procedura aperta, competitiva e non discriminatoria”. La concessione avrà durata di 9 anni e non sarà rinnovabile. La selezione sarà basata sul “criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa” e la base d’asta per le offerte al rialzo sarà di 100 milioni di euro. Solo il 50%, però, sarà pagato al momento dell’aggiudicazione: il resto sarà versato “all’atto dell’effettiva assunzione del servizio”, prevista per il 2018.
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Economia & Lobby
Legge di Bilancio/6: le coperture arrivano dal maggior deficit e da misure una tantum. Tagli per 728 milioni ai ministeri
Il governo conta di ricavare 1,6 miliardi dalla riapertura della voluntary disclosure, 2 dalla rottamazione delle cartelle Equitalia, altrettanto dalle misure antievasione e altre 2 dal prolungamento delle licenze d'uso delle frequenze. Il rinnovo della concessione del Superenalotto sono attesi 100 milioni, di cui però solo 50 saranno incassati l'anno prossimo
Quasi metà della manovra, come già visto, è finanziata in deficit. Altri 4,2 miliardi sono attesi dalle misure una tantum inserite nel decreto fiscale, 1,6 miliardi dalla riapertura della voluntary disclosure e poco più di 2 miliardi dal pagamento anticipato dei diritti d’uso sulle frequenze chiesto agli operatori di telefonia mobile. A questo si aggiunge il taglio dell’Ace, l’incentivo fiscale alla crescita economica, che vale 1,7 miliardi. Poco ambiziosi gli obiettivi di risparmio da ottenere con nuovi interventi di razionalizzazione della spesa: ai ministeri sono richieste sforbiciate per soli 728 milioni. Cui si aggiungono i 2,7 miliardi di tagli alla spesa non sanitaria imposti alle Regioni dalla legge di Stabilità dello scorso anno. Altre risorse arriveranno dal definanziamento di alcuni fondi: quello per far fronte a esigenze indifferibili cala di 965,5 milioni, quello per la riduzione della pressione fiscale di 380 milioni, quello per gli investimenti delle Ferrovie dello Stato di 320 milioni.
Voluntary disclosure bis – Grazie al decreto fiscale del 21 ottobre, per gli evasori si riapre la possibilità di autodenunciarsi al fisco e pagare le tasse dovute su capitali nascosti all’estero ma anche dentro i confini nazionali. La prima edizione della voluntary disclosure, chiusa a novembre 2015, ha fatto emergere una base imponibile di quasi 60 miliardi fruttando circa 4 miliardi alle casse dello Stato. Ora il Tesoro conta di incassarne altri 1,6 chiedendo ai contribuenti di dichiarare anche i contanti accumulati nelle cassette di sicurezza o sotto il materasso. Dopo le polemiche sulla clausola di salvaguardia inserita nelle bozze del ddl (ma vietata dalla riforma del Bilancio in vigore da luglio), la versione definitiva del testo dispone che se dall’emersione dei capitali nascosti al fisco deriverà meno del previsto i minori incassi saranno coperti con “riduzioni degli stanziamenti iscritti negli stati di previsione della spesa” previo via libera del Consiglio dei ministri entro il 31 agosto 2017. Se dalla compensazione derivassero “pregiudizi” al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, servirà infine una legge ad hoc da adottare entro il 30 settembre.
Lotteria degli scontrini e misure contro l’evasione Iva – Per incrementare i risultati della riscossione il governo ha deciso di mettere in campo anche la dea bendata, lanciando la “lotteria degli scontrini”. Ma la novità prevista dalla legge di Bilancio scatterà solo nel 2018. Per l’anno prossimo, in compenso, il decreto fiscale dispone l’entrata in vigore di una serie di nuovi obblighi – come la comunicazione trimestrale dei versamenti Iva e delle fatture – che stando agli auspici stringeranno le maglie sull’evasione, a partire da quella dell’imposta sul valore aggiunto, fruttando altri 2 miliardi.
Rottamazione delle cartelle Equitalia – Tutta da verificare l’efficacia dell’una tantum che dovrebbe fruttare 2 miliardi di euro grazie alla sanatoria sulle cartelle esattoriali con i debiti a ruolo relativi agli anni 2000-2015 prevista dal decreto fiscale. In base al quale sarà possibile saldare i conti aperti con gli agenti della riscossione pagando debito e dell’aggio e beneficiando di un colpo di spugna su sanzioni e interessi di mora. E’ stato previsto anche uno “sconto” per l’Iva, ma solo se l’imposta non riguarda il pagamento all’importazione. Caso a sé le multe stradali per le quali chiaramente non potranno essere cancellate le sanzioni in quanto l’oggetto delle multe sono proprio delle sanzioni. I versamenti potranno essere fatti in quattro rate a scaglioni predeterminati.
Ricavi da privatizzazioni rivisti al ribasso. Quella di Fs al via entro la fine del 2017 – Le previsioni di incasso da privatizzazioni, che per il 2016 sono scese dallo 0,5 ad appena lo 0,1% del prodotto interno lordo, restano invariate per il periodo 2017-2019: si tratta dello 0,5% del pil (8 miliardi) nel biennio 2017-2018 e dello 0,3% l’anno dopo. “Il governo ha implementato la vendita pianificata del 46,6% del controllore dei voli civili Enav e incassi aggiuntivi arriveranno dalla cessione del patrimonio immobiliare”, dettaglia il Documento programmatico bilancio inviato a Bruxelles. “Altre operazioni pianificate sono state posticipate a causa della volatilità del mercato”. Il Documento prevede che entro l’anno prossimo parta la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato.
Spending review: il Tesoro in testa con 488 milioni di risparmi – Ai ministeri e alla presidenza del Consiglio sono imposti tagli per 728 milioni di euro. La riforma della legge di Bilancio prevede che ogni dicastero sia chiamato a formulare “proprie proposte di modifica della legislazione vigente” per il conseguimento dell’obiettivo. Nelle more dell’attuazione la regia è spettata al Tesoro, che ha determinato la misura del concorso di tutti gli altri dopo “apposite interlocuzioni a livello di vertice politico”. Il risultato, comunque, è che la stretta maggiore riguarda proprio via XX Settembre, che dovrà realizzare un risparmio di 488 milioni. Segue il ministero della Difesa, con 74,9, quello dello Sviluppo con 40 milioni e la Farnesina, da cui sono attese minori uscite per 35,5 milioni. Sacrificio minimo per la presidenza del Consiglio, chiamata a una sforbiciata da soli 8 milioni. Ma in coda alla classifica c’è il ministero del Lavoro, che potrà limitarsi a una stretta da 4 milioni.
Sempre con l’obiettivo di razionalizzare la spesa il ministero dell’Economia si prepara poi a diventare, in via sperimentale, acquirente unico dei servizi di fornitura di energia elettrica e buoni pasto per le proprie sedi e quelle del ministero dell’Interno. La sperimentazione potrà essere poi ampliata ad altre amministrazioni e tipologie di acquisti con decreto del presidente del Consiglio. Sempre il Tesoro dovrà avviare tramite la centrale acquisti della pubblica amministrazione Consip “un’analisi volta ad individuare nuovi strumenti di acquisto centralizzato di beni e servizi”. Per ridurre la spesa in beni e servizi informatici, poi, arriva l’obbligo per tutti gli enti centrali e locali, nonché quelli di previdenza e assistenza sociale e le agenzie fiscali, di ricorrere a Consip per tutti quelli “di particolare rilevanza strategica” ai fini del Piano triennale per l’informatica nella pa scritto dall’Agenzia per l’Italia digitale. In compenso “in caso di motivata urgenza” le amministrazioni pubbliche “possono procedere, qualora non siano disponibili i relativi contratti di Consip o dei soggetti aggregatori, allo svolgimento di autonome procedure di acquisto”.
Il governo batte cassa per prolungare le licenze d’uso delle frequenze – Salta l’asta per le frequenze. Ma salgono da 1,9 ad oltre 2 miliardi gli introiti complessivi grazie al prolungamento fino al 2029 delle licenze per le la banda 900 e 1800 Megahertz, in scadenza a giugno 2018. L’operazione permetterà al governo di intascare il pagamento anticipato in un’unica soluzione da effettuarsi entro e non oltre il 30 settembre 2017 con una maggiorazione del 30 per cento. Per quella data, il ministero si occuperà poi di mettere a gara le frequenze per le quali non ci siano state istanze o mancate concessioni di proroga. Rimandata alle calende greche l’asta per la banda 700 Megahertz, che deve essere liberata dalle televisioni prima di poter essere messa a disposizione del 5G come richiesto da Bruxelles. Con questa soluzione il governo ottiene un introito certo, offrendo la possibilità agli operatori “di un cambio tecnologico”. L’opzione è tuttavia più teorica che pratica, dal momento che normalmente il passaggio ad una nuova tecnologia avviene su frequenze libere.
Base d’asta da 100 milioni per la concessione del Superenalotto – Lo Stato continuerà a far cassa anche con giochi e le scommesse: viene infatti rimessa a gara la concessione per la gestione del Superenalotto, attualmente in capo alla Sisal. La selezione del nuovo gestore, che dovrà comunque essere un’impresa qualificata, con pregresse esperienze nella gestione o raccolta di gioco, in possesso di un’adeguata capacità infrastrutturale e di altrettanto adeguati “requisiti di affidabilità tecnica ed economica”, avverrà attraverso una “procedura aperta, competitiva e non discriminatoria”. La concessione avrà durata di 9 anni e non sarà rinnovabile. La selezione sarà basata sul “criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa” e la base d’asta per le offerte al rialzo sarà di 100 milioni di euro. Solo il 50%, però, sarà pagato al momento dell’aggiudicazione: il resto sarà versato “all’atto dell’effettiva assunzione del servizio”, prevista per il 2018.
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Delmastro boccia la riforma Nordio: “I pm divoreranno i giudici”. Poi tenta il dietrofront, ma spunta l’audio. E il ministro lo difende
(Adnkronos) - La richiesta riguarda tutti le tracce trovate nella villetta di via Pascoli dove avviene il delitto, a partire dalle fascette dei rilievi dattiloscopici e le impronte digitali trovate nell'appartamento e sul dispenser portasapone dove - sancisce la Cassazione - si lava l'assassino. L'intenzione degli inquirenti è anche quella di lavorare sui quattro capelli scuri trovati nel lavandino del bagno al piano terra, così come sull'impronta trovata sulla porta d'ingresso dell'abitazione. Per i carabinieri di Milano sul dispenser (oltre alle due impronte di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio) "vi sono numerose impronte papillari sovrapposte che sarebbero state cancellate se il dispenser fosse stato lavato dal sangue" e nel lavandino la presenza di 4 capelli neri lunghi "attestano ovviamente che il lavandino non è mai stato lavato dalla presenza di sangue. Diversamente, i capelli presenti nel lavabo sarebbero stati portati via dall'acqua".
Una tesi smentita dalla stessa Procura di Pavia nella prima archiviazione, di otto anni fa, contro l'indagato Sempio. Un'ipotesi "priva di fondamento logico dal momento che è processualmente accertato che l'assassino aveva le mani imbrattate di sangue e che si è recato in bagno per lavarsi". Il sangue, liquido e solubile in acqua, "viene lavato molto più facilmente dei capelli che, stante la loro forma e lunghezza rimangono molto più facilmente sul fondo della vasca anche dopo il lavaggio del sangue" e si tratta dei capelli di Chiara "recisi a causa dei colpi inferti e rimasti sulle mani insanguinate dell'assassino; la loro presenza attesta semmai che lo stesso si è effettivamente lavato le mani". È peraltro "verosimile che l'assassino non si sia soffermato per verificare l'effetto del risciacquo, ma si sia allontanato rapidamente dalla scena".
I carabinieri sono intenzionati anche ad approfondire un'impronta digitale trovata sulla maniglia della porta di ingresso (ritenuta allora non utile dal Ris di Parma) su cui "non appare sia stata eseguita alcuna indagine biologica mirata ad accertare se quel contatto possa essere stato lasciato da una mano sporca di sangue (della vittima o di altri) o se fosse altra sostanza". Una tesi "oltre che logicamente fallace, non è di alcuna utilità investigativa" essendo stata osservata tre giorni dopo il delitto e trovandosi accanto alla serratura. Una porta toccata da Stasi e da soccorritori e investigatori. "Le tracce papillari, al pari del Dna, non sono databili. È impossibile sapere se quella traccia sia stata deposta il giorno del delitto o nei giorni precedenti (o addirittura in quelli successivi), basti pensare che in sede di rilievo sono state trovate anche le impronte papillari" di alcuni carabinieri coinvolti nelle indagini e di un falegname intervenuto tempo prima nella villetta per effettuare alcuni lavori. Per queste ragioni, concludeva l'archiviazione, "è evidente la totale irrilevanza investigativa della traccia segnalata".
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - ''Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente''. Terna, presentando il piano di sviluppo 2025, conferma gli interventi di interconnessione con l’estero, al fine di ''garantire sicurezza, sostenibilità ed efficienza, tramite la possibilità di mutuo soccorso tra sistemi interconnessi. In aggiunta, queste infrastrutture costituiscono un fondamentale strumento di flessibilità per condividere risorse di generazione e capacità di accumulo, a fronte della variabilità della produzione rinnovabile''.
Tra i principali progetti pianificati Terna segnala 'Sa.Co.I.3', il progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana, il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia 'Elmed', il raddoppio interconnessione Italia-Grecia, che ''consentirà la gestione in sicurezza dell’intera Zona Sud e favorirà approvvigionamenti efficienti di energia, grazie alla possibilità di abilitare nuove risorse attraverso il coupling del mercato elettrico e di mantenere lo scambio di energia tra i due Paesi anche in presenza di manutenzioni''.
Inoltre, nel piano di sviluppo 2025 sono presenti ulteriori progetti di interconnessione, noti come 'Merchant lines', a cura di altri promotori e/o non titolari di concessioni di trasporto. Il numero di tali iniziative ha subito un’accelerazione negli ultimi anni. Risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 Gw di capacità. Terna segnala che la gestione delle richieste di connessione alla rete in alta tensione, principalmente concentrate al sud e nelle isole, permette di ''avere una visione sistemica delle future evoluzioni degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, così da realizzare uno sviluppo sinergico delle infrastrutture e garantire la massima efficienza nella realizzazione delle opere di rete''.
Secondo i dati di Terna, al 31 dicembre 2024, risultano 348 Gw di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 Gw di solare, 110 Gw di eolico on-shore e 86 Gw di eolico off-shore) e 277 Gw per sistemi di accumulo. Questi numeri, che ''superano ampiamente il fabbisogno nazionale individuato dal documento di descrizione degli scenari 2024 Terna-Snam e dai target nazionali, confermano che il Paese rappresenta una significativa opzione di investimento, anche grazie a meccanismi legislativi di sostegno alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili e ad una regolamentazione che ne incentiva lo sviluppo'', secondo la società.
In aggiunta, nell’ultimo biennio si è registrata una crescita delle richieste anche per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale e includono, ad esempio, impianti ad alto consumo energetico. Le richieste di connessione per questi utenti possono riguardare sia l’adeguamento di impianti già operativi sia la connessione di nuovi impianti alla rete. Tale tendenza è attribuibile per larga parte ai centri di elaborazione (data center): al 31 dicembre 2024 le richieste erano pari a circa 30 Gw, dato annuale 24 volte superiore rispetto a quello del 2021. Tali richieste sono principalmente localizzate nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia.
Terna annuncia che ''con lo scopo di favorire una sempre più ampia abilitazione delle rinnovabili e per garantire un’elevata qualità del servizio, in sinergia con i concessionari del servizio di distribuzione, è stato individuato un set di Cabine primarie da potenziare o da connettere alla Rete di trasmissione nazionale''. Il trend di tali richieste di connessione si è ulteriormente ampliato per effetto dei fondi messi a disposizione nell’ambito del Pnrr. Terna ha definito un approccio di gestione delle richieste di connessione basato sulla definizione di 76 'microzone' che ''consentono di modellare in modo efficace un perimetro all’interno del quale studiare soluzioni di connessione e quantificare la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete''.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Dallo sviluppo di infrastrutture abilitanti e innovative alla garanzia di stabilità e sicurezza della rete elettrica, passando per la risoluzione delle congestioni locali. Sono gli obiettivi del piano di sviluppo 2025 presentato da Terna. ''Considerato il complesso e sfidante contesto elettrico'' Terna comunica di aver ''svolto una importante attività di definizione delle priorità di sviluppo. Sono stati privilegiati gli interventi che offrono il massimo valore per il sistema, individuando soluzioni 'capital light' al fine di ridurre i costi e massimizzare l'efficacia degli investimenti necessari alla transizione energetica''.
Gli interventi previsti dal piano, che consentiranno di operare con una visione di lungo termine in considerazione delle esigenze della rete, rispondono alla necessità di ''sviluppare infrastrutture abilitanti e innovative, funzionali al raggiungimento della capacità obiettivo efficiente, per aumentare i limiti di transito tra le sezioni di mercato e massimizzare lo scambio di energia''. Il programma prevede anche di ''risolvere le congestioni locali, garantendo l’esercizio in sicurezza all’interno delle zone di mercato, tramite la pianificazione di interventi intrazonali''.
Terna punta inoltre a ''rispondere in modo efficiente a tutte le richieste di connessione alla rete attraverso la definizione di un nuovo modello, la Programmazione territoriale efficiente''. Infine sarà garantita ''la stabilità e la sicurezza della rete elettrica e l’integrazione dei mercati tramite le interconnessioni con l’estero, che consentono una gestione flessibile e bilanciata delle risorse energetiche, favorendo gli scambi tra le reti nazionali''.
Nell’orizzonte temporale del piano di sviluppo 2025, la maggioranza degli interventi previsti in esercizio entro il 2030 ha ottenuto l’autorizzazione o è già in fase di autorizzazione. Tra questi figurano le principali opere infrastrutturali dell’azienda, come Tyrrhenian Link, il collegamento hvdc sottomarino a 500 kV che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. ''L’opera consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili''. L’opera sarà completata entro il 2028.
Tra le opere principali Terna segnala Adriatic Link: il collegamento hvdc tra Abruzzo e Marche da 1.000 MW di potenza lungo circa 250 km, di cui 210 km sottomarini. L’entrata in esercizio è prevista per il 2029. Entro il 2034 sono poi previsti ulteriori rinforzi infrastrutturali tra cui la Dorsale Adriatica: collegamento in corrente continua tra Foggia e Forlì che garantirà il rafforzamento del corridoio adriatico, permettendo un incremento sostanziale della capacità di scambio.
Terna prevede inoltre la realizzazione di importanti infrastrutture che hanno l’obiettivo di aumentare il livello di sicurezza della rete e la capacità intrazonale. Si tratta di interventi che favoriscono lo scambio di energia all’interno della stessa zona di mercato, funzionali all’integrazione delle fonti rinnovabili e alla risoluzione delle congestioni di rete a livello locale. Tra le opere previste, tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia).
Il Piano di Sviluppo 2025 di Terna si pone l’obiettivo di estrarre maggior valore dagli asset esistenti, tramite interventi di tipo 'capital light', che si basano su strumenti e soluzioni innovative e che si affiancano ai tradizionali interventi infrastrutturali, consentendo di perseguire rilevanti benefici per la rete. L’attività di Terna di pianificazione della futura rete elettrica può contare oggi su iter di approvazione semplificati per le grandi infrastrutture da parte di Arera e Mase. In particolare, l’Autorità, attraverso il meccanismo dell’approvazione per fasi, ha semplificato il processo fornendo strumenti per velocizzare il percorso di progettazione, autorizzazione e realizzazione.
Anche a valle delle recenti semplificazioni normative ''è stato possibile raggiungere una significativa riduzione dei tempip''. La realizzazione delle infrastrutture sarà supportata anche da strumenti che assicurano e garantiscono la sicurezza e la flessibilità del sistema. Su tutti, il Capacity market con cui Terna si approvvigiona di capacità tramite contratti aggiudicati attraverso aste competitive, e il Macse (Meccanismo per l’approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico). La prima asta del Macse sarà svolta da Terna il prossimo 30 settembre.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."