Era stato arrestato nel 2014 con l’accusa di essere stato lo scafista in occasione di uno sbarco di migranti. Adesso un cittadino siriano che si trovava già in carcere con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è stato destinatario di un provvedimento di fermo per terrorismo internazionale. L’inchiesta è stata condotta dal Gico e dal Nucleo della guardia di finanza di Catanzaro con il coordinamento del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e dall’aggiunto Giovanni Bombardieri.
I dettagli dell’indagine saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa. Al momento trapela soltanto che l’uomo (che stava per essere scarcerato) sarebbe legato ad Al Qaeda. Dall’analisi, effettuata dagli uomini del colonnello Michele Di Nunno sul materiale sequestrato al siriano al momento dell’arresto, sembrerebbe che l’indagato inneggiava al martirio. Non è escluso che fosse venuto in Italia proprio per reclutare foreign fighter o possibili soggetti in grado di commettere attentati in Europa. Un progetto che, secondo gli inquirenti, avrebbe potuto riprendere nel momento in cui sarebbe uscito dal carcere. Adesso, la guardia di finanza sta cercando di ricostruire i suoi contatti per capire con chi il siriano si relazionava.