La Regione Calabria non si presenta in aula e il giudice per le udienze preliminari Carlo Saverio Ferraro esclude l’Ente, guidato dal governatore Mario Oliverio (Pd), dal risarcimento dei danni al termine del processo “Kyterion” che nei giorni scorsi ha portato alla condanna a 30 anni di carcere per il boss Nicolino Grande Aracri giudicato colpevole dell’omicidio, avvenuto nel maggio 2004, del capo cosca rivale Antonio Dragone. Un delitto per il quale sono stati inflitti 24 anni di reclusione anche al fratello del boss, Ernesto Grande Aracri e al capo società di San Mauro Marchesato, Angelo Greco.
Ma il processo “Kyterion”, parallelo all’inchiesta “Aemilia”, ha consentito alla Dda di Catanzaro di aprire uno squarcio su tutte le attività della cosca Grande Aracri. Sono 25 (su 28 complessivi), infatti, gli imputati condannati dal gup Ferraro che ha riconosciuto una provvisionale di 25mila euro a Libera. Solo gli avvocati della rete di associazioni antimafia di don Luigi Ciotti, infatti, si sono presentati in aula alla fine del procedimento e hanno depositato le loro memorie conclusionali. Se ciò non fosse avvenuto, ai sensi dell’articolo 82 del codice di procedura penale, la parte civile (anche se ammessa all’inizio dell’udienza preliminare o del dibattimento) sarebbe stata revocata, perdendo così il diritto al risarcimento. Come è stato, in sostanza, per la Regione Calabria.
Tecnicismi e imprevisti che non dovrebbero capitare. Soprattutto in uno dei più importanti processi alla ‘ndrangheta di Crotone. La stessa ‘ndrangheta che ha infiltrato l’Emilia Romagna dove è in corso il processo “Aemilia”, sempre contro la cosca Grande Aracri. La stessa ‘ndrangheta che la Regione Calabria dice di voler combattere, come ha fatto non più di venti giorni fa quando ha organizzato la marcia del 21 ottobre a Reggio Calabria per manifestare la solidarietà alla ragazzina tredicenne violentata dal branco della cosca Iamonte.
Ecco perché i tecnicismi e gli imprevisti adesso cedono il passo all’imbarazzo di una Regione che combatte la ‘ndrangheta “a parole” se poi non si presenta in aula e non guarda in faccia i boss di una cosca che ha – scrivono i pm – “collegamenti e vincoli con altri gruppi autonomamente operanti nel territorio di Crotone, in Emilia Romagna e altri luoghi del nord Italia e diretta influenza, anche decisionale, sulle locali e ‘ndrine di ‘ndrangheta operanti nell’area geografica compresa tra Vibo Valentia e Crotone, fino alla provincia di Cosenza, attraverso la fascia ionica della provincia di Catanzaro”.
“Non credo ci sia omissione da parte dell’Avvocatura, né tantomeno alcuna violazione”, è la difesa della Regione Calabria per bocca del coordinatore dell’ufficio, l’avvocato Gianclaudio Testa, secondo cui “l’Ente si è regolarmente costituito. Del processo ‘Kyterion’ esistono due procedimenti, uno con il rito ordinario a Crotone, ancora in corso, e uno con il rito abbreviato a Catanzaro”.
A questo punto, all’imbarazzo per la mancata richiesta di risarcimento alla cosca Grande Aracri si aggiunge quello di una gestione alquanto curiosa del fascicolo “Kyterion”. È sempre il dirigente Testa a parlare: “Nel procedimento a Catanzaro, ci siamo regolarmente costituiti con un avvocato interno che, a sua volta, aveva nominato un avvocato delegato e domiciliatario. L’avvocato interno ha trasmesso tutti gli atti all’avvocato domiciliatario e abbiamo chiesto a lui notizie sul perché non ha poi depositato la memoria conclusionale che il nostro ufficio gli aveva fatto avere. Doveva solo esibirla e non lo ha fatto. L’Avvocatura della Regione ha espletato tutta l’attività difensiva e procedimentale. Abbiamo chiesto formalmente giustificazioni all’avvocato domiciliatario – aggiunge Testa – e, se è responsabile, prenderemo tutte le iniziative del caso nei suoi confronti”.
Perché se il processo era a Catanzaro, e quindi nella stessa città dove ha sede la Regione Calabria, è stato necessario affidare la causa a un consulente esterno e non l’ha seguita direttamente l’Avvocatura regionale? “Stiamo accertando anche questo perché riguarda un incarico concesso dal vecchio coordinatore, l’avvocato Spanti. Con la spending review si tratta di un incarico comunque di 190 euro e 32 centesimi”. La Regione Calabria, quindi, non solo non ha chiesto il risarcimento alla cosca Grande Aracri, ma ha anche pagato per non farlo.
'ndrangheta
‘Ndrangheta, Regione Calabria non va al processo. E perde il risarcimento
Nessun legale dell'ente, che pure si era costituito parte civile, si è presentato davanti al gup di Catanzaro nel procedimento contro presunti esponenti del clan Grande Aracri. Perso il diritto a ottenere una provvisionale, che per Libera è stata fissata in 25mila euro. L'avvocatura: "Pratica affidata a un legale esterno, se non ha provveduto ci tuteleremo nei suoi confronti"
La Regione Calabria non si presenta in aula e il giudice per le udienze preliminari Carlo Saverio Ferraro esclude l’Ente, guidato dal governatore Mario Oliverio (Pd), dal risarcimento dei danni al termine del processo “Kyterion” che nei giorni scorsi ha portato alla condanna a 30 anni di carcere per il boss Nicolino Grande Aracri giudicato colpevole dell’omicidio, avvenuto nel maggio 2004, del capo cosca rivale Antonio Dragone. Un delitto per il quale sono stati inflitti 24 anni di reclusione anche al fratello del boss, Ernesto Grande Aracri e al capo società di San Mauro Marchesato, Angelo Greco.
Ma il processo “Kyterion”, parallelo all’inchiesta “Aemilia”, ha consentito alla Dda di Catanzaro di aprire uno squarcio su tutte le attività della cosca Grande Aracri. Sono 25 (su 28 complessivi), infatti, gli imputati condannati dal gup Ferraro che ha riconosciuto una provvisionale di 25mila euro a Libera. Solo gli avvocati della rete di associazioni antimafia di don Luigi Ciotti, infatti, si sono presentati in aula alla fine del procedimento e hanno depositato le loro memorie conclusionali. Se ciò non fosse avvenuto, ai sensi dell’articolo 82 del codice di procedura penale, la parte civile (anche se ammessa all’inizio dell’udienza preliminare o del dibattimento) sarebbe stata revocata, perdendo così il diritto al risarcimento. Come è stato, in sostanza, per la Regione Calabria.
Tecnicismi e imprevisti che non dovrebbero capitare. Soprattutto in uno dei più importanti processi alla ‘ndrangheta di Crotone. La stessa ‘ndrangheta che ha infiltrato l’Emilia Romagna dove è in corso il processo “Aemilia”, sempre contro la cosca Grande Aracri. La stessa ‘ndrangheta che la Regione Calabria dice di voler combattere, come ha fatto non più di venti giorni fa quando ha organizzato la marcia del 21 ottobre a Reggio Calabria per manifestare la solidarietà alla ragazzina tredicenne violentata dal branco della cosca Iamonte.
Ecco perché i tecnicismi e gli imprevisti adesso cedono il passo all’imbarazzo di una Regione che combatte la ‘ndrangheta “a parole” se poi non si presenta in aula e non guarda in faccia i boss di una cosca che ha – scrivono i pm – “collegamenti e vincoli con altri gruppi autonomamente operanti nel territorio di Crotone, in Emilia Romagna e altri luoghi del nord Italia e diretta influenza, anche decisionale, sulle locali e ‘ndrine di ‘ndrangheta operanti nell’area geografica compresa tra Vibo Valentia e Crotone, fino alla provincia di Cosenza, attraverso la fascia ionica della provincia di Catanzaro”.
“Non credo ci sia omissione da parte dell’Avvocatura, né tantomeno alcuna violazione”, è la difesa della Regione Calabria per bocca del coordinatore dell’ufficio, l’avvocato Gianclaudio Testa, secondo cui “l’Ente si è regolarmente costituito. Del processo ‘Kyterion’ esistono due procedimenti, uno con il rito ordinario a Crotone, ancora in corso, e uno con il rito abbreviato a Catanzaro”.
A questo punto, all’imbarazzo per la mancata richiesta di risarcimento alla cosca Grande Aracri si aggiunge quello di una gestione alquanto curiosa del fascicolo “Kyterion”. È sempre il dirigente Testa a parlare: “Nel procedimento a Catanzaro, ci siamo regolarmente costituiti con un avvocato interno che, a sua volta, aveva nominato un avvocato delegato e domiciliatario. L’avvocato interno ha trasmesso tutti gli atti all’avvocato domiciliatario e abbiamo chiesto a lui notizie sul perché non ha poi depositato la memoria conclusionale che il nostro ufficio gli aveva fatto avere. Doveva solo esibirla e non lo ha fatto. L’Avvocatura della Regione ha espletato tutta l’attività difensiva e procedimentale. Abbiamo chiesto formalmente giustificazioni all’avvocato domiciliatario – aggiunge Testa – e, se è responsabile, prenderemo tutte le iniziative del caso nei suoi confronti”.
Perché se il processo era a Catanzaro, e quindi nella stessa città dove ha sede la Regione Calabria, è stato necessario affidare la causa a un consulente esterno e non l’ha seguita direttamente l’Avvocatura regionale? “Stiamo accertando anche questo perché riguarda un incarico concesso dal vecchio coordinatore, l’avvocato Spanti. Con la spending review si tratta di un incarico comunque di 190 euro e 32 centesimi”. La Regione Calabria, quindi, non solo non ha chiesto il risarcimento alla cosca Grande Aracri, ma ha anche pagato per non farlo.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.