Beppe Grillo lo ha definito “un vaffanculo generale e l’apocalisse dell’informazione”, Matteo Salvini ha detto che stiamo vivendo “un giorno storico” alla faccia di “giornalisti e politologi”, mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha cercato di dare garanzie sul piano della cooperazione tra i due Paesi: “Chi l’avrebbe detto? Eppure Trump ha vinto e noi abbiamo rispetto, collaboreremo con la nuova presidenza Usa e al rapporto tra Usa e Ue”. L’Italia ha accolto così la notizia dell’elezione del candidato repubblicano alla presidenza americana tra reazioni istituzionali e l’entusiasmo di alcuni. “Oggi pensavo di commentare un altro risultato”, ha scritto su Twitter la presidente della Camera Laura Boldrini. “Grande sorpresa ma anche rispetto per la scelta degli elettori Usa”.
La vittoria di Trump è stata motivo di scontro tra i dem e il Movimento 5 stelle: la deputata Pd Ileana Argentin ha detto che “il risultato è peggiore del terremoto” e la grillina Patrizia Terzoni ha chiesto le scuse ufficiali per gli abitanti delle zone colpite dal sisma. L’ex segretario Pd Pierluigi Bersani invece ha declinato il tema sullo scontro all’interno del Partito democratico: “Sanders avrebbe vinto”, ha detto appellandosi al ruolo della sinistra nel contesto internazionale attuale.
M5s, Grillo: “Pazzesco”. Raggi: “Lo inviteremo in Campidoglio” – Per Grillo è l’apocalisse del sistema e un segnale di quello che succederà quando vinceranno i 5 stelle. La sindaca grillina in Campidoglio addirittura ha invitato il presidente repubblicano in Campidoglio: “Gli auguro buon lavoro e lo chiameremo qui”. Il leader M5s ha deciso di registrare un video e pubblicarlo sul suo blog. “È pazzesco”, ha detto. “Questa è la deflagrazione di un’epoca. È l’apocalisse dell’informazione, della televisione, dei grandi giornali, degli intellettuali, dei giornalisti. Questo è un vaffanculo generale. Trump ha fatto un VDay pazzesco”. Il leader M5s ha fatto un parallelismo con le sue manifestazioni di piazza e in particolare il Vaffanculo day del 2007. “Questa è la prova che questi milioni di demagoghi non sono le persone, ma sono i giornalisti, gli intellettuali, ancorati ad un mondo che non c’è più. Lo abbiamo visto con il nostro Movimento. Ci sono delle similitudini fra questa storia americana e il Movimento. Siamo nati e non se ne sono accorti, perché abbiamo un giornalismo posdatato che capisce quando qualcosa è già successa. Ed è già troppo tardi. Siamo diventati il primo Movimento politico in Italia e non se ne sono accorti, se ne stanno accorgendo adesso e ancora si chiedono il perché. Andremo a governare e si chiederanno ‘ma come hanno fatto? Hanno raccolto la rabbia ecc. ecc’”.
Secondo Grillo c’è una somiglianza tra il modo in cui viene trattato il Movimento e quello in cui è stato gestito il fenomeno del presidente repubblicano. “Di Trump i grandi media hanno detto molte cose simili a quelle che dicono del Movimento”, ha detto il leader M5s. “Ricordate? Dicevano che noi eravamo sessisti, omofobi, demagoghi, populisti. Non si rendono conto che ormai milioni di persone i loro giornali non li leggono più e non guardano la loro tv. Trump ha cavalcato questa roba qua. È arrivato a milioni e milioni di persone. C’è stata un’affluenza incredibile negli Stati Uniti. Questo significa che la gente è oltre l’informazione postdatata. Questi sono equipaggiati e si stanno ancora equipaggiando per gestire un mondo che non c’è più”. Per il leader M5s chi va contro i media è un “eroe”: “I veri eroi siamo noi! Eroi che sperimentano, che mettono insieme i disadattati e i falliti. Perché il fallimento è poesia. Honda ha detto: ‘la mia vita è fatta di fallimenti’. Ma sono quelli che osano, gli ostinati, i barbari, che porteranno avanti il mondo. E noi siamo barbari! E i veri imbecilli, populisti e demagoghi sono i giornalisti e gli intellettuali di regime, completamente asserviti ai grandi poteri. Trump ha mandato a fanculo tutti: massoni, grandi gruppi bancari, cinesi. Magari diventerà un moderato. Lo vedo già che dirà: ‘sì, l’ho detto, ma eravamo in campagna elettorale ecc’. Però il mondo è già cambiato. E bisogna interpretare questi segnali. E quelli che lavorano e prendono i soldi per interpretare questi segnali sono morti”.
Lega Nord, Salvini: “Alla faccia di tutti. Oggi è una giornata storica. Grillo? Ha sputato su Trump fino al giorno prima” – Tra chi esulta c’è il leader del Carroccio. “Eravamo tra i pochi a credere alla vittoria di Donald Trump”, ha detto Matteo Salvini, “ma facevamo bene: alla faccia di politologi, opinionisti, finanzieri, banchieri politici, giornalisti, attori, cantanti e ballerine. Il 9 novembre segna cambiamenti epocali, quella di oggi è una giornata storica e positivo per la pace nel mondo e per l’interesse degli italiani ed europei in generale, negativi per gli speculatori e i burocrati dell’Ue. Non oso immaginare lo psicodramma a casa Renzi, Boschi, Boldrini, a casa Alfano e di tutti gli ‘hillarianì. E’ una bellissima giornata che insegna che chi ha il coraggio vince, alla faccia di tutto e tutti”. Salvini se l’è presa anche con Grillo per l’endorsement post vittoria: “Sale sul carro del vincitore ma sullo stesso carro ha sputato fino a qualche giorno fa”.
Fi, Brunetta: “Renzi ha si è schierato per Hillary Clinton e ha perso, ora si dimetta” – Il capogruppo Fi alla Camera Renato Brunetta è andato oltre e ha chiesto addirittura le dimissioni di Matteo Renzi: “Il presidente del Consiglio da oggi è politicamente finito, è un dead man walking”, ha detto. “Ci ha isolato in Europa contando sull’appoggio forte della presidenza Usa, che ora non avrà più, e in maniera grave e irrituale ha schierato, sbagliando totalmente strategia, l’Italia al fianco della Clinton, creando un danno grave di credibilità e di immagine per le istituzioni del nostro Paese”. Per Brunetta ora l’Italia sarà isolata a livello diplomatico: “Renzi è andato a litigare con la Commissione europea perché dietro aveva l’America, con il risultato che oggi l’Italia non ha più né l’Europa né gli Stati Uniti. Nessun altro Paese europeo si era schierato come l’Italia a favore di uno dei due contenenti. Ora Renzi ne tragga le conseguenze e si assuma la responsabilità delle sue scelte sbagliate. Non provi a fare finta di niente come suo solito. Non basta una dichiarazione per riparare al danno che sta facendo a tutti noi. Con la Clinton e Obama a casa per il premier mai eletto cambia tutto. Per il bene di tutti, per il bene dell’Italia, Renzi rimetta il suo mandato nelle mani di Mattarella quanto prima”.
Pd, Argentin: “Tragedia peggiore del terremoto”. M5s: “I dem hanno perso la testa” – “Polemica tra Pd e M5s per la frase della deputata dem Ileana Argentin che, intervistata da Radio Cusano Campus, ha detto che “questa elezione è una tragedia peggiore del terremoto: “Non potevamo avere una notizia più brutta”, ha detto. “L’unica cosa che ci può aiutare è pensare che il 2016 è un anno bisestile. Incredibile, una disgrazia dopo l’altra. Per me l’elezione di Trump è peggio del terremoto francamente. Il governo di Obama è stato straordinario. Trump ha dimostrato di essere razzista, lontano dalla quotidianità e dalla normalità del vivere comune, quindi è un po’ un essere che scende con i suoi milioni di dollari in un Paese. Con il potere che avrà combinerà tanti guai anche se mi auguro che poi tutto rientri in una situazione di normalità. All’elezione di Trump non riesco ancora a credere”. Alla deputata Argentin ha replicato la collega grillina Patrizia Terzoni: “Spero umanamente che questa frase non sia vera e che venga prontamente smentita perché, in caso contrario, sarebbe davvero sconvolgente. Qualcuno ha perso la testa. Sono di Fabriano e insieme a tanti miei corregionali e cittadini delle altre regioni colpite stiamo vivendo settimane terribili, nel costante terrore che la terra torni a tremare. Abbiamo avuto quasi 300 morti, decine di migliaia di sfollati, persone che hanno perso tutto, territori azzerati. Davvero è anche difficile trovare gli aggettivi giusti per definire queste dichiarazioni”.
Pd, Bersani: “Sanders avrebbe vinto” – Nel dibattito è entrata anche la polemica che negli ultimi giorni ha scosso il Partito democratico tra renziani e minoranza dem. “Bernie Sanders non avrebbe perso, ci scommetto”, ha detto l’ex segretario Pierluigi Bersani. “Bisogna mettere l’orecchio a terra e tutti e due i piedi nel disagio. La gente ha bisogno di essere difesa, parliamo dei problemi della gente non di altro. La sinistra deve proteggere, basta con questo ‘fru fru’. Non si può stare con l’establishment tutti i santi giorni, bisognerebbe andare nelle periferie. Se corrono cattivi pensieri nelle periferie ci svegliamo e ci troviamo dei guai”. Secondo Bersani la soluzione è nella sinistra: “La sinistra dovrebbe alzare le sue bandiere, così potrebbe vincere. La sinistra ha nel suo dna una risposta di protezione. Chi ha di più deve dare di più. Bisogna uscire dal trip degli Anni Novanta, dalla retorica blairiana”.