Conquista a valanga i grandi elettori, vince Stato per Stato e batte Hillary Clinton. E con lui i repubblicani conquistano la maggioranza di Camera e Senato, cosa che non avveniva dal 1928. Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Dopo un lungo testa a testa il tycoon ha preso gli Stati chiave e alla candidata democratica non è rimasto altro che riconoscere la vittoria dell’avversario, nonostante – come riporta Cnn – l’ex segretario di Stato abbia ottenuto nel complesso quasi 170mila voti assoluti in più. Il trionfo del magnate è stato però inarrestabile negli Stati che “pesano”, a partire da Ohio, Florida, North Carolina. E poi ancora Iowa e Nevada. Uno per uno tutti gli stati in bilico, fino al colpo del ko con Wisconsin e Pennsylvania, dove dal 1988 avevano sempre vinto i democratici. In tutto i grandi elettori che separano la Clinton da Trump sono stati 82, 310 a 228.
Clinton incassa la sconfitta ma rimanda il suo discorso, due volte. Il suo portavoce John Podesta, parlando ai supporter attoniti al Javits Center di New York, nella notte li ha invitati ad “andare a letto”. Stando ai dati pubblicati dal New York Times, al momento Trump ha conquistato 279 grandi elettori contro i 218 della Clinton, superando ampiamente la soglia dei 270 necessaria per entrare alla Casa Bianca.
Le prime conseguenze dell’elezione del magnate sono affiorate nella notte, quando i numeri lo davano in vantaggio: il sito per l’immigrazione in Canada ha registrato un boom di accessi, mentre sono crollate le borse di Tokyo e Hong Kong. Hanno aperto in rosso anche tutti i listini europei, che rivivono così le stesse tensioni del referendum Brexit. Usa, Francia e Ue hanno espresso preoccupazione, ma il resto del mondo – Merkel compresa – si è congratulata col nuovo presidente. I veri effetti della sua elezione si vedranno nel medio periodo, ma i siti dei quotidiani internazionali – ad eccezione dei media russi – danno la notizia esprimendo in molti casi ansia e incertezza. Stesse sensazioni espresse anche da Michael Moore, che alcuni mesi fa aveva spiegato i cinque motivi per cui il miliardario sarebbe diventato il nuovo inquilino della Casa Bianca.
Oltre che per presidente e vice, in questa tornata elettorale sono stati eletti anche i 435 deputati alla Camera dei rappresentanti e 34 senatori su 100. E anche qui i democratici hanno incassato una dura sconfitta, lasciando sul terreno il controllo totale delle istituzioni. Si è votato inoltre per i governatori di 12 Stati, i deputati di 44 parlamenti statali su 50, i sindaci di alcune grandi città come Baltimora, Milwaukee e San Diego, molte cariche locali, come sceriffi e procuratori distrettuali. Gli elettori del Nebraska hanno votato a favore del ripristino la pena di morte nello Stato – respingendo la decisione dello scorso anno di sospenderla – mentre in California e Massachusetts è stata approvata la legalizzazione della marijuana per uso ricreativo.
CRONACA ORA PER ORA (a cura di Fabio Amato, Eleonora Bianchini e Diego Pretini)
19.21 – Gingrich candidato a segretario di Stato – Il transition team di Donald Trump ha messo insieme una squadra, seguendo l’ordine del capo di attingere il più possibile al settore privato, che contiene i nomi che ora potranno entrare nel più eclettico e controverso governo americano. Per gli incarichi di punta, spiccano i nomi di Newt Gingrich, il controverso ex Speaker della Camera, come segretario di Stato, un ex banchiere di Goldman Sachs, Steven Mnuchin, al Tesoro, e il cofondatore della Lucas Oil, il 74enne Forrest Luca, agli Interni, che negli Stati Uniti è il dipartimento che si occupa della tutela del territorio e quindi delle concessioni petrolifere e minerarie.
18.24 – Obama: “Io e Trump abbiamo idee diverse, ma dobbiamo unire il Paese” – “Non è un segreto che io e Trump abbiamo idee differenti ma dobbiamo unire il Paese – ha detto Barack Obama – una transizione di potere pacifica è il marchio della nostra democrazia. Ora dobbiamo fare il tifo per il successo di Trump per unire e guidare il Paese”.
18.14 – Convocato incontro dei ministri degli Esteri Ue – L’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini ha invitato i ministri degli Esteri per una cena informale domenica sera, a Bruxelles, per uno scambio di punti di vista sul futuro delle relazioni tra Unione europea e Stati Uniti, dopo le elezioni Usa. Lo rende noto il portavoce del Servizio europeo di azione esterna Maja Kocijancic. Il giorno successivo si terrà il già previsto consiglio Affari esteri.
17.49 – Clinton: “Mi auguro che Trump abbia successo” – “Mi auguro che Trump abbia successo – ha detto Hillary Clinton nel suo discorso al popolo democratico – vogliamo che Trump abbia successo per tutti noi” afferma Clinton, sottolineando di “volere una vita migliore per tutti. Vogliamo costruire un’America più forte e giusta”.
17.28 – Clinton ha vinto in Minnesota – Hillary Clinton ha vinto in Minnesota, che rappresenta 10 grandi elettori. Restano ancora incerti i risultati in altri due Stati, il Michigan e il New Hamsphire. Il dato tuttavia non cambia la vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane, ben oltre la soglia dei 270 Grandi elettori necessari.
17.23 – Ryan: “Grande vittoria, grazie Donald” – “Abbiamo vinto in Congresso molti più seggi del previsto. E molto è merito di Donald Trump”, ha ha detto lo speaker repubblicano della Camera, Paul Ryan, molto critico nei confronti del miliardario durante la campagna elettorale.
17.18 – Cuba non commenta, ma organizza esercitazioni – Il governo cubano non ha commentato oggi l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, ma ha annunciato una settimana di esercitazioni militari in tutta l’isola per affrontare “diverse possibili azioni del nemico”, senza alcun riferimento diretto al cambio di governo negli Stati Uniti, che potrebbe compromettere il disgelo fra i due paesi. Il quotidiano ufficiale del Partito Comunista, Granma, ha informato che dal 16 novembre le forze armate daranno inizio all’Operazione Bastione 2016, il cui obiettivo è verificare “la preparazione delle truppe e della popolazione civile per affrontare diverse possibili azioni del nemico”. E’ la settima volta che il regime castrista lancia questo tipo di esercitazioni, sempre in concomitanza con momenti di tensione con gli Usa. La prima volta sono state organizzate nel 1980, dopo l’elezione di Ronald Reagan.
17.07 – Hollywood sotto shock per Trump presidente – Hollywood sotto shock. Le star della cinema e della musica, che in massa sono scese in campo a sostegno di Hillary Clinton, non ci credono nella vittoria di Donald Trump. E’ stata una “nottata imbarazzante” per l’America, twitta Chris Evans, la star di Captain America. “E’ disgustoso” rincara la dose l’attrice e cantante Janelle Monae. “America hai fallito. Sono distrutta” aggiunge Ariel Winter, la star di Modern Family. Alec Baldwin, il “Trump” di Saturday Night Live, assume un tono più serio: “Il miliardario repubblicano è vicino alla vittoria e i mercati crollano. America, la responsabilità è tua” twitta.
16.58 – Charlie Hebdo: “Obama torna alla normalità. Inseguito da agenti” – “Obama torna ad essere un cittadino come gli altri”, è il graffiante titolo di Charlie Hebdo sulle elezioni americane. E per mostrare la ritrovata “normalità” del presidente uscente il settimanale satirico francese ha puntato su una copertina gialla che lo ritrae terrorizzato mentre fugge a gambe levate da due poliziotti bianchi che gli sparano addosso. Una scelta che simboleggia, per Charlie Hebdo, il grande cambiamento in atto negli Usa con l’elezione del candidato repubblicano. Il problema delle tensioni razziali e il crescente numero di cittadini neri uccisi da poliziotti bianchi è un tema caldissimo dell’attualità americana e durante la campagna presidenziale Trump non ha risparmiato pesanti dichiarazioni nei confronti della comunità afroamericana.
15.09 – Il presidente del Messico: “Congratulazioni” – Il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, ha evitato ogni tono polemico nell’offrire su Twitter le sue congratulazioni a Donald Trump, limitandosi a confermare la sua “disponibilità a lavorare insieme a favore del nostro rapporto bilaterale”. Il presidente messicano aveva incontrato Trump lo scorso agosto, fra forti polemiche scatenate delle dure dichiarazioni dell’allora candidato repubblicano riguardo agli immigrati messicani – in primis la sua proposta di costruire un muro lungo la frontiera meridionale degli Usa – e contro l’accordo di libero commercio Nafta.
14.32 – Le Pen: “Un mondo è finito, i popoli tornano liberi” – “Quello che è successo questa notte non è la fine del mondo, è la fine di un mondo”: lo ha detto la leader del Front National, Marine Le Pen, dopo la vittoria di Donald Trump in Usa. “La sua elezione è una buona notizia per il nostro Paese. I suoi impegni saranno benefici per la Francia”, ha continuato. E ancora, per Le Pen, quello di oggi “è il ritorno dei popoli liberi” e di “un’immensa sete di libertà”.
14.00 – Juncker e Tusk a Trump: “Venga a Bruxelles il prima possibile” – “Il rafforzamento delle relazioni transatlantiche è più importante che mai” e “cogliamo questa occasione per invitarla a visitare l’Europa non appena possibile per un vertice Ue Usa”, e nel corso di tali colloqui “potremo tracciare la rotta delle nostre relazioni per i prossimi quattro anni”. Così Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, e Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, in una lettera al presidente eletto Donald J. Trump.
13.25 – Obama invita Trump alla Casa Bianca – Barack Obama si è congratulato con Donald Trump per la vittoria elettorale e lo ha invitato per domani alla Casa Bianca per discutere della transizione. Lo fa sapere la stessa amministrazione, secondo cui “garantire una transizione graduale del potere è una delle proprietà che il presidente aveva individuato a inizio anno e un incontro con il presidente eletto è il prossimo passo”.
12.31 – Ancora tre Stati da assegnare
Anche se il loro risultato non avrà alcun effetto sulla vittoria di Donald Trump, tre stati Usa non hanno ancora un vincitore: si tratta di Minnesota (vale 10 grandi elettori, dove c’è il 99% delle schede scrutinate), Michigan (16 grandi elettori, 95%) e New Hampshire (4 grandi elettori, 94%).
12.03 – Netanyahu: “Trump amico sincero di Israele”
11.50 – Ungheria, Orban: “Che magnifica notizia. La democrazia è ancora viva”
Così il premier conservatore ungherese Viktor Orban ha commentato la vittoria di Donald Trump nelle presidenziali Usa, con un messaggio su Facebook riferito dai media serbi.
11.21 – Santa Sede: “Auguri a Trump, lavori per la pace nel mondo”
11.13 – Obama chiama Trump: presto un incontro
Il presidente americano Barack Obama ha chiamato il presidente eletto Donald Trump questa mattina dopo l’annuncio della vittoria elettorale del candidato Repubblicano. A renderlo noto, riferisce la Cnn, è stata Kellyanne Conway, capo della campagna elettorale di Trump: i due hanno avuto “una grande conversazione” e presto si vedranno a Washington, ha reso noto.
11.10 – Renzi: “Collaboreremo con la nuova presidenza Usa”
“Chi l’avrebbe detto che Trump avrebbe vinto? Eppure è così e noi abbiamo rispetto, collaboreremo con la nuova presidenza Usa e al rapporto tra Usa e Ue. A maggior ragione dopo oggi va affrontato il rapporto tra Ue e Italia, l’Italia deve essere leader nella discussione Ue, basta con ‘ce lo chiede l’Uè. Bisogna scegliere se governare il cambiamento o seguirlo soltanto”. Così Matteo Renzi, incontrando i sindaci per il sì al referendum, rilancia la sfida italiana in Ue alla luce della vittoria di Donald Trump in Usa.
Video di Manolo Lanaro
11.04 – Ministro dell’educazione israeliano: “Finita era dello Stato palestinese”
10.53 – May: “Gb e Usa partner vicini”
Gran Bretagna e Stati Uniti rimarranno “partner stretti e vicini”. Lo ha detto la premier britannica Theresa May congratulandosi con Donald Trump per l’elezione alla presidenza degli Usa. May si augura di parlare della “relazione speciale” fra i due Paesi “nella prima occasione possibile”
10.27 – Nato, Stoltenberg: “Nato importante anche per Usa”
“Una Nato forte è cosa buona sia per gli Usa che per l’Europa. Non vedo l’ora di incontrare presto Donald Trump e di accoglierlo a Bruxelles per il summit Nato l’anno prossimo per discutere del futuro”. Lo afferma il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, congratulandosi con Donald Trump, destinato a diventare il 45esimo presidente Usa. “La leadership degli Usa è importante come non mai: la nostra Alleanza ha riunito gli amici più stretti in tempo di pace e di conflitto per quasi settant’anni”, ricorda ancora. E conclude: “La Nato è importante per la sicurezza collettiva in Europa, ma lo è anche per quella degli Stati Uniti” perché “l’unica volta che è stato invocato l’art.5” per la difesa collettiva l’Alleanza “è stato dopo l’attacco agli Usa” del 9/11 con l’intervento in Afghanistan.
10.16 – Tusk e Juncker invitano Trump a vertice Ue
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione Jean Claude Juncker si sono congratulati con Donald Trump in una lettera congiunta. “Oggi – scrivono – è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche. Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi”. Nella missiva, Tusk e Juncker hanno anche invitato Trump a visitare l’Europa per un summit Ue-Usa appena possibile.
10.11 – Turchia: “Si apre una nuova pagina nelle relazioni con Usa”
Il premier turco, Binali Yildirim, si è congratulato con Donald Trump per la sua vittoria nelle elezioni presidenziali Usa, dicendo che si tratterà di un’opportunità per le relazioni bilaterali. In un discorso tenuto ad Ankara, Yildirim ha affermato che si aprirà una “nuova pagina” nelle relazioni Usa-Turchia se Washington darà l’estradizione di Fetullah Gulen, che la Turchia accusa del fallito golpe del 15 luglio.
9.53 – Napolitano: “La vittoria di Trump uno degli eventi più sconvolgenti della storia del suffragio universale”
Lo ha detto ai microfoni di Radio 1.
9.45 – Putin si congratula con Trump
9.16 – Schulz: “Spero che Trump rispetti diritti e regole”
Nel congratularsi con Donald Trump, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha espresso la “speranza che rispetterà i diritti e le regole fondamentali”. Questo è un momento difficile nelle relazioni Usa-Ue – ha ribadito – ma Trump merita pieno rispetto”. “Le campagne elettorali sono cosa diversa dalla politica – ha aggiunto – spero che ora ci sia un ritorno alla razionalità e che Trump si attenga alla costituzione americana”. “Noi – ha concluso – siamo pronti a collaborare”.
9.14 – Mogherini: “Continueremo a lavorare insieme”
“I legami Ue-Usa sono più profondi di qualsiasi cambiamento politico. Continueremo a lavorare insieme, riscoprendo la forza dell’Europa”. Lo scrive su Twitter l’Alto Rappresentante Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini, dopo l’annuncio della vittoria di Donald Trump nelle presidenziali Usa.
9.11 – Borse, Francoforte apre in rosso
L’effetto Trump di abbatte sui mercati. Francoforte perde in apertura il 2,9% a 10.181 punti
8.53 – Trump: “Mi impegno a essere il presidente di tutti gli americani”
Donald Trump sale sul palco dell’Hilton di Manhattan e pronuncia il suo primo discorso da presidente degli Stati Uniti. Per prima cosa ha voluto rendere omaggio all’avversaria politica: “Io – ha dichiarato – mi sono congratulato con lei e la sua famiglia, per una campagna in cui ha combattuto molto molto duramente. L’ha combattuta molto bene. Hillary ha lavorato molto a lungo e molto duramente per un lungo periodo di tempo e noi abbiamo nei suoi confronti un grande debito di gratitudine per quello che ha fatto per il nostro paese. E lo dico con estrema sincerità”. Assicura che “i dimenticati di questo Paese non lo saranno più” e aggiunge che “cercheremo alleanze, non conflitti, nel mondo”. Gli Stati Uniti, ha detto, “andranno d’accordo con tutti coloro che vorranno andare d’accordo con noi”. Annuncia “un grande piano economico” per gli Usa e promette: “Non vi deluderò mai”.
8.42 – Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti
8.27 – Petrolio in netto calo a 44 dollari
Petrolio in calo sui mercati internazionali mentre Donald Trump si avvia ad entrare alla Casa Bianca. Il barile Wti quota 44 dollari segnando un calo del 2% dopo essere sceso anche del 3,7% durante la nottata elettorale Usa. Il Brent lascia sul terreno poco meno.
8.26 – Mosca apre in ribasso, rublo debole su euro
La borsa di Mosca apre in contrazione – indice Micex -1,4% e indice Rts -1,5% – sull’onda dei risultati delle elezioni Usa. Il rublo è poi debole nei confronti dell’euro che torna sopra la soglia dei 71 punti (non accadeva dal 30 settembre).
8.25 – Trump arrivato all’Hilton di New York, quartiere generale della campagna repubblicana
8.20 – Media francesi: “Eliseo colto alla sprovvista”
“Alla vigilia delle elezioni Usa l’Eliseo aveva preparato una unica lettera di congratulazioni a Hillary Clinton”: è quanto rivela la radio francese RTL, precisando che il palazzo presidenziale di Parigi non aveva “evidentemente neanche previsto all’ipotesi di una vittoria di Donald Trump”.
8.10 – Posticipato intervento di Renzi a Radio Montecarlo
In attesa dell’ufficialità dei risultati di Usa 2016 e delle dichiarazioni dei due sfidanti alla Casa Bianca, l’intervento su Radio Montecarlo di Renzi, previsto per le 8, è stato posticipato a un orario da definire.
8.05 – In Pennsylvania i repubblicani non vincevano dal 1988
Vincendo in Pennsylvania, Donald Trump è diventato il primo candidato repubblicano alla Casa Bianca a conquistare lo Stato dal 1988, quando qui si impose George H.W. Bush. Nel 2012 Barack Obama si impose su Mitt Romney con un vantaggio del 5,4%.
8.05 – Il portavoce della campagna di Hillary Clinton ai supporters: “Andate a letto, ci aggiorniamo domani”
John Podesta, ai supporters della candidata democratica riuniti al Javits Center di New York, chiede di “andare a letto”, visto che la Clinton non parlerà a breve ma “domani”. Inoltre sottolinea come ci siano ancora voti da conteggiare e serva cautela. “Dobbiamo ancora aspettare, dovreste andare a casa, dormire un po’, domani vi sapremo dire qualcosa di più. Siamo fieri di voi”, ha aggiunto, “ha fatto lavoro fantastico e non ha ancora finito”.
8.02 – Schulz: “Ora relazioni Usa-Ue più difficili”
Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha affermato che con Donald Trump presidente Usa “sicuramente la relazione transatlantica diventerà più difficile”.
Schulz, intervistato dal primo canale pubblico tedesco Ard, ha fatto un parallelo con “le grandi paure” suscitate da Ronald Reagan e ha premesso che “il sistema degli Stati Uniti è forte abbastanza per reggere un presidente Donald Trump e integrarlo”.
7.50 – Germania, ministra Difesa: “Vittoria di Trump è grande choc”
La vittoria ormai quasi sicura di Donald Trump per la corsa alla Casa Bianca è un “forte shock”. Lo ha detto la ministra della Difesa tedesca Ursula von der Leyen, intervistata dall’emittente Ard, secondo cui si è trattato di un voto “contro Washington, contro l’establishment”.
7.41 – Media Usa: “Trump vince in Wisconsin”
Con il 95% dei voti conteggiati in Wisconsin, il candidato repubblicano Donald Trump è al 49,0% mentre la democratica Hillary Clinton è al 45,8%. Lo riportano i media americani. Lo Stato attribuisce 10 grandi elettori.
7.38 – Trump vince in Pennsylvania
7.36 – Le Pen: “Gli americani sono liberi”
“Congratulazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!”. Così su Twitter Marine Le Pen quando ancora non è arrivata l’annuncio ufficiale della vittoria del candidato repubblicano.
Félicitations au nouveau président des Etats-Unis Donald Trump et au peuple américain, libre ! MLP
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) November 9, 2016
7.24 – Corea del Sud convoca il Consiglio di sicurezza
L’Ufficio presidenziale sudcoreano ha convocato nel pomeriggio una seduta del Consiglio sulla sicurezza nazionale per discutere “il potenziale impatto delle elezioni presidenziali” Usa: lo riferisce l’agenzia Yonhap, in merito alla stretta attenzione sul voto Usa per gli effetti che ci sarebbero potuti essere in Asia a seconda del candidato vincente. Donald Trump è stato visto da Seul con sospetto per l’approccio “non convenzionale” dichiarato verso la Corea del Nord, a differenza della continuità offerta da Hillary Clinton.
7.19 – I repubblicani mantengono in controllo del Senato
7.19 – Borse, crollo paragonabile alla Brexit
Quello che si presentava come un rally degli indici azionari in Asia, in concomitanza con la ipotizzata vittoria di Hillary Clinton, si è trasformato in un crollo di proporzioni paragonabili al referendum sulla Brexit di giugno: a Tokyo l’indice Nikkei ha lasciato sul terreno il 5,36%, a quota 16,251.54 con una perdita di 919 punti, mentre si avvicina sempre di più la probabilità che Donald Trump diventi i prossimo presidente Usa. Lo yen, considerata valuta rifugio, si è apprezzato fino a guadagnare il 3% sul dollaro.
7.14 – Clinton vince in Maine: conquista 3 grandi elettori
7.13 – Trump e Clinton, i grandi elettori conquistati
Il conteggio assegna attualmente 244 voti elettorali a Trump e 215 a Hillary Clinton.
Trump ha vinto in: Alabama, Arkansas, Florida, Georgia, Idaho, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Montana, Nebraska, North Carolina, North Dakota, Ohio, Oklahoma, South Dakota, South Carolina, Tennessee, Texas, Utah, West Virginia e Wyoming.
Clinton ha vinto in: California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Washington D.C., Illinois, Maryland, Massachusetts, Nevada, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Rhode Island, Virginia e Vermont.
7.11 – In New Hampshire Trump in vantaggio per 96 voti
A spoglio ancora in corso, nel New Hampshire sono al momento appena 96 i voti di differenza tra Donald Trump e Hillary Clinton a favore del candidato repubblicano. Lo stato assegna 4 voti elettorali.
7.10 – Chiudono i seggi. In Alaska vince Trump: 3 seggi
Seggi chiusi in Alaska, dove Trump conquista tre grandi elettori. Finiscono così le operazioni di voto in tutta America. Ora si aspettano solo i risultati finali.
7.08 – Mercati nervosi su Trump in vantaggio
Segnali negativi dai mercati finanziari per l’avanzata di Donald Trump, in vanataggio su Hillary Clinton per la conquista della Casa Bianca. Male l’Asia con Tokyo che guida i ribassi e arriva a perdere oltre il 5%. Male anche gli indicatori che arrivano dagli Usa con i future S&P 500 che cedono oltre il 4%, così come segnali di apertura in calo per i mercati che si aprono tra poco giungono dai future targati Dax e Ftse 100 che perdono oltre il 4%.
7.05 – In Pennsylvania Trump in vantaggio
Pennsylvania ancora sul filo di lana. Con il 98% delle schede scrutinate il candidato repubblicano Donald Trump allunga leggermente. Secondo il conteggio del New York Times ora è a, 48,6%, contro il 47,8% della candidata democratica Hillary Clinton. Lo Stato attribuisce 20 grandi elettori.
7.03 – Huffington Post rimuove la nota in cui definiva Trump razzista
La nota del direttore che per mesi ha corredato gli articoli dell’Huffington Post riguardanti Donald Trump definendo il candidato repubblicano “razzista” e “xenofobo” è stata rimossa. Lo rileva Politico, riferendo che una nota interna all’Huffington Post motiva le decisione con il rispetto dovuto all’istituzione presidenziale, nel caso Trump esca vincitore dalla notte elettorale, lo stesso rispetto che “Trump e i suoi sostenitori non hanno mai avuto”. “Se governerà in maniera razzista e misogina ci riserviamo il diritto di ripristinarla”, scrive nel memo inviato allo staff il capo dell’ufficio di Washington dell’Huffington Post, Ryan Grim.
7 – Sostenitori della Clinton lasciano il quartiere generale a New York
“Devastante!”. Non trattiene le lacrime. “Oggi sono arrivato qui pieno di speranza pensando che i miei due figli avessero prospettive, pensando che un soffitto di cristallo sarebbe stato infranto, sentendo speranza per il futuro del mondo e adesso vado via sentendomi decisamente diverso”. Lo ha detto all’Ansa Gary Brown, uno dei pochi che ha voluto commentare tra i tanti sostenitori di Hillary Clinton e che stanno lasciando il Javits Center.
6.36 – La pena di morte torna in Nebraska
Gli elettori hanno votato a favore del ripristino della pena capitale nello Stato, dove il boia non colpisce dal 1997, respingendo la decisione dello scorso anno di sospenderla.
6.30 – New Hampshire, Clinton in vantaggio
Hillary Clinton supera Donald Trump in New Hampshire. Con il 79% dei voti scrutinati, la candidata democratica ha il 47,5% dei consensi, contro il 47,4% del rivale repubblicano. Il New Hampshire ha quattro voti elettorali.
6.26 – In Wisconsin Trump in vantaggio al 49.3%
Con l’85% dei voti conteggiati in Wisconsin, il candidato repubblicano Donald Trump è al 49,3% mentre la sfidante democratica Hillary Clinton è al 45,5%. Lo riportano i media americani. Lo Stato attribuisce 10 grandi elettori.
6.21 – Clinton vince in Nevada
Sei i grandi elettori conquistati dalla Clinton con la vittoria in Nevada. Con i sei voti elettorali dello stato arriva a 215 voti totali, con Donald Trump in testa con 254.
6.20 – Lo staff di Trump: “E’ una grande notte per l’America”
Così Curtis Ellis, consigliere di alto livello di Donald Trump, ha commentato i risultati delle elezioni presidenziali che vedono il candidato repubblicano in vantaggio su Hillary Clinton. “E’ una notte meravigliosa per gli Stati Uniti”, ha detto alla Bbc. “E’ una notte bellissima per tutte le persone nel mondo”.
6.19 – Finora Trump ha ottenuto un milione di voti in più
6.12 – Hillary Clinton è in testa in Nevada
Con il 70% dei voti, la candidata democratica registra il 49,7% dei consensi, contro il 44,4% di Donald Trump. Il Nevada vale sei voti elettorali.
6 – Spunta l’ipotesi pareggio
Con quattro stati ancora in bilico e sul filo di lana – Michigan, Pennsylvania, Wisconsin e New Hamsphire – spunta anche un’ipotesi pareggio nella corsa per la Casa Bianca. Secondo gli esperti, infatti, se Hillary Clinton dovesse conquistare il Michigan ed il New Hampshire, che valgono rispettivamente 16 e 4 voti elettorali, e Donald Trump il Wisconsin, che vale quattro voti, allora finirebbe 269 a 269, un voto in meno dei 270 necessari. In quel caso l’elezione del presidente spetterebbe alla Camera dei rappresentanti.
5.59 – Se vince in Michigan, Trump supera soglia 270
Con i 255 Grandi elettori ‘incassatì finora, se Donald Trump vincesse in Michigan potrebbe superare la fatidica soglia dei 270 Grandi elettori, arrivando a quota 271. ‘Lo Stato dei Grandi Laghì – questo il soprannome della regione che ha in Detroit la sua città più grande – vale infatti 16 grandi elettori. Al momento Trump, con il 62% dei voti scrutinati, secondo la Cnn è in vantaggio con il 48% mentre Hillary Clinton è ferma al 46,9%.
5.53 – Trump a 244 grandi elettori, Clinton ferma a 209
Alle 5.45 italiane Donald Trump è in vantaggio sulla rivale Hillary Clinton con circa 244 grandi elettori su 538 totali. La candidata democratica è ferma a quota 209. Per arrivare alla Casa Bianca sono necessari 270 grandi elettori. Al momento 41 Stati su 50 sono stati assegnati: 17 a Clinton, 24 a Trump. Ecco nel dettaglio tutti gli Stati: Alabama: a Trump, 9 grandi elettori Alaska: ancora da assegnare, 3 grandi elettori Arizona: ancora da assegnare, 11 grandi elettori Arkansas: a Trump, 6 grandi elettori California: a Clinton, 55 grandi elettori
5.47 – Anche Iowa e Georgia a Trump
5.43 – Trump prende anche Iowa e Wisconsin
Il candidato repubblicano Donald Trump ha vinto in Iowa, che attribuisce sei grandi elettori, e in Wisconsin, che ne attribuisce 10.
5.23 – Michigan, Wisconsin e Arizona decisivi
Dopo le vittoria chiave di Donald Trump in Ohio, Florida (non ufficializzata) e North Carolina, sono tutti puntati su questi tre Stati. I primi due Stati sono situati nella regione dei Grandi Laghi, il secondo nell’Ovest degli Stati Uniti. In tutti e tre, secondo i dati provvisori Trump è in vantaggio su Hillary Clinton: in Arizona del 3,2%, in Wisconsin del 2,4%, in Michigan del 2,1%. In totale i tre Stati valgono 37 Grandi elettori: 11 l’Arizona, 10 il Wisconsin, 16 il Michigan. Numeri che li renderebbero decisivi per la vittoria finale
5.16 – La California dice sì alla Cannabis ricreativa
La California ha dato il via libera alla legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo.
5.11 – Termometro New York Times: “Donald Trump ha il 95 percento di possibilità di diventare presidente”
5.10 – Cnn: North Carolina a Donald Trump
5.03 – Chiusi i seggi in altri 5 stati. Clinton vince in California e Hawai, Trump conquista l’Idaho
4.59 – Ap: A Donald Trump anche il North Carolina: sale a 213 grandi elettori
4.53 – Ap: A Trump anche la vittoria in Florida che vale 29 grandi elettori
4.41 – Clinton conquista la Virginia, vale 13 grandi elettori
4.35 – Clinton: “Siate orgogliosi qualunque cosa succeda”
“Questa squadra ha molto di cui essere orgogliosa. Qualsiasi cosa succeda questa notte, vi ringrazio di tutto”. E’ quanto ha scritto in un tweet Hillary Clinton mentre la corsa per la Casa Bianca sembra essersi voltata, a sorpresa, in favore di Donald Trump.
This team has so much to be proud of. Whatever happens tonight, thank you for everything. pic.twitter.com/x13iWOzILL
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 9 novembre 2016
4.29 – Nbc-Fox: Clinton vincente in Virginia
4.26 – Cnn e Nbc: I 18 grandi elettori dell’Ohio a Trump
4.15 – Future in discesa, sale l’oro. Crolla il peso messicano
Dopo che le televisioni americane hanno cominciato a dare Donald Trump in testa, a Wall Street i future del Dow Jones hanno perso 500 punti. E sul mercato delle valute ha perso il 7% del suo valore il peso messicano. Al contrario è salito del 3% il valore dell’oro, che tende a salire quando gli investitori sono nervosi.
4.07 – Trump avanti anche nel voto popolare: 48,9%. Clinton al 47,1%
4.05 – Trump vince anche in Montana
Donald Trump conquista anche il Montana, che vale tre voti elettorali, mentre per ora è impossibile fare previsioni sulle base di un testa a testa che appare serrato per Iowa, Nebraska e Utah. Lo riferisce la Cnn
4.02 – Morto aggressore di Los Angeles
E’ morto l’uomo sospettato di aver aperto il fuoco con un fucile d’assalto vicino ad un seggio nella città di Azusa, nella contea di Los Angeles, uccidendo due persone e ferendone altre due. Lo riferisce il Los Angeles Times. In base alle prime informazioni, l’uomo è stato trovato morto nella sua abitazione dopo che si era barricato per diverse ore.
4.02 – Obama: “America resterà grande”
“A prescindere di quello che succede, il sole sorgerà al mattino e l’America rimarrà ancora la più grande nazione del mondo”. E’ quanto ha detto Barack Obama in un video pubblicato da Buzzfeed su Twitter esortando gli americani a rimanere uniti, qualsiasi siano i risultati delle elezioni presidenziali.
3.58 – Borsa di Tokyo crolla su avanzata Trump
La borsa di Tokyo è arrivata a perdere quasi il 3% (il 2,69%) con l’avanzata di Donald Trump nello spoglio delle elezioni americane. L’indice Nikkei, dopo un avvio positivo, cede 461,24 punti, a quota 16.710,14
3.50 – New York Times: “Trump ha 58% di possibilità di vittoria”
Per il New York Times Donald Trump ha ora il 58% di possibilità di diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti. Il quotidiano fino a poco fa dava un enorme margine di vantaggio a Hillary Clinton, fino al 90% nelle scorse settimane.
3.40 – Trump 136 grandi elettori, Clinton 104
3.39 – A Trump Louisiana, alla Clinton Connecticut
La Cnn attribuisce la Louisiana (8 grandi elettori) a Trump e il Connecticut (7) alla Clinton.
3.38 – Cnn: Trump 128 grandi elettori, 97 Clinton
Dopo la conquista dell’Arkansas Donald Trump sarebbe avanti con 128 grandi elettori contro i 97 di Hillary Clinton. È il dato riferito da Cnn.
3.36 – Georgia, scrutinio 44%: Trump al 59, Clinton al 38
Donald Trump verso la vittoria in Georgia. Con il 41% dei voti, il candidato repubblicano ha il 59,5% dei consensi, contro il 37,8% di Hillary Clinton.
3.31 – “Trump avanti”, giù Wall Street: -3,3%
L’avanzata di Donald Trump, secondo le proiezioni dei media americani, affonda Wall Street. I future dello S&P 500 arrivano a perdere il 3,3%.
3.30 – Vola l’oro per l’avanzata di Trump
L’oro vola. Il vantaggio di Donald Trump nelle proiezioni dei media americani mettono le ali alle quotazioni del metallo prezioso, considerato il bene rifugio per eccellenza, che arrivano a salire dell’1,7%.
3.11 – Con il Texas Trump sale a 122 grandi elettori contro 97
3.07 – Clinton 97 grandi elettori, Trump 84
Secondo le proiezioni della Cnn Clinton avrebbe attualmente 97 grandi elettori (con la vittoria in 8 Stati), Trump 84 (ha vinto in 13 Stati).
3.05 – Cnn: anche il Texas a Trump
3.02 – A Trump 5 Stati, alla Clinton New York
Kansas, Nebraska, Wyoming, Nord Dakota e Sud Dakota a Trump. New York (che sola vale 29 grandi elettori) alla Clinton. Sono le proiezioni della Cnn dopo la chiusura dei seggi in questi Stati. In altri – come Colorado e Texas – il risultato è in bilico. “Too close to call”.
2.43 – Exit poll Cnn, Clinton-Trump 68-66
Alla luce delle proiezioni della Cnn Donald Trump ha 66 grandi elettori contro i 68 di Hillary Clinton.
2.43 – I fan di Trump esultano
“Trump, Trump”, “Usa, Usa”: si cominciano a sentire i primi cori dalla grande sala ricevimenti dell’Hilton Midtown hotel, dove è stato allestito un palco con decine di bandiere americane, come piace al candidato repubblicano nelle occasioni solenni. Le urla di approvazione arrivano in contemporanea con le notizie delle vittorie del candidato repubblicano: le ultime hanno accompagnato il successo in Missouri, Alabama e Arkansas.
2.42 – Texas, scrutinio 46%: Clinton davanti di 1,5%
Testa a testa fra il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton in Texas: con il 46% delle schede scrutinate, Trump è al 47,2% e Clinton al 48,6%. Il Texas assegna 38 grandi elettori.
2.34 – Arkansas, exit poll Nbc: vince Trump
2.34 – Nbc, il controllo della Camera resta ai Repubblicani
2.33 – South Carolina, exit poll Cnn: vince Trump
2.21 – Associated Press, Trump vince in Missouri e Alabama
2.20 – Tv di Stato russa: “Possibili brogli”
La tv di Stato russa Rossia-24 continua ad agitare lo spettro dei brogli elettorali alle presidenziali americane e mostra un video – la cui autenticità non è verificabile – in cui un presunto elettore prova a votare per Trump usando un sistema elettronico di voto ma la macchina assegna la preferenza alla Clinton. “Ci potrebbero essere brogli”, hanno dichiarato alla tv di Mosca.
2.15 – Florida, scrutinio 87%: Trump e Clinton, parità assoluta
Dopo lo scrutinio dell’87 per cento delle schede Trump e Clinton sono in parità assoluta al 48,5 per cento dei voti. Il distacco è di soli 80 voti assoluti.
2.07 – In bilico Pennsylvania e New Hampshire
In Pennsylvania e in New Hampshire, come in Florida, la situazione è di ‘too close to call’ per dichiarare il vincitore tra Donald Trump e Hillary Clinton.
2.05 – Alla Clinton 7 Stati: ribaltata la situazione, 68-48
Alla Clinton Delaware (3 grandi elettori), Illinois (20), Maryland (10), Rhode Island (4), Washington Dc (3), Massachussetts (11), New Jersey (14). A Trump Mississippi (6 grandi elettori), Oklahoma (7) e Tennessee (11). In questo modo Hillary Clinton ribalta la situazione. Attualmente la Cnn – che le attribuisce altri Stati con gli exit poll – attribuisce alla Clinton 68 grandi elettori contro i 48 di Donald Trump.
2.00 – Il punto: Trump 33 grandi elettori, Clinton 3
Alla luce delle proiezioni dei media sui primi Stati Usa, Donald Trump ha finora conquistato 33 grandi elettori (sui 270 necessari per aprirgli le porte della Casa Bianca), mentre solo 3 sono stati assegnati a Hillary Clinton, che sembra avvicinarsi alla vittoria nella decisiva Florida. Nel Sunshine State, che con il suo pacchetto di 29 grandi elettori è considerato uno Stato chiave per la vittoria, dopo un balletto di testa a testa, Clinton – quando è stato scrutinato il 65% dei voti – con il 49,2% contro il 47,9% del tycoon.
1.54 – South Carolina, Nbc-Fox: vince Trump
1.51 – Florida, scrutinio 71%: nuovo sorpasso, Clinton davanti
Nuovo sorpasso in Florida. La Clinton, dopo lo scrutinio del 71 per cento delle schede, è in vantaggio: 50,1 contro il 47,1.
1.49 – North Carolina, scrutinio 10%: Trump in vantaggio
Con il 10% dei voti scrutinati Donald Trump è avanti a Hillary Clinton in North Carolina, uno degli “swing state” (Stati in bilico) secondo i sondaggi. Trump conduce con il 54,5%, Clinton si ferma al 43,3%.
1.47 – Los Angeles, spari al seggio: i morti sono due
Salgono a due i morti della sparatoria avvenuta ad un seggio ad Azusa, città nella contea di Los Angeles. Lo riferisce Abc News che parla di due feriti. La zona è stata immediatamente isolata e due scuole sono state chiuse mentre la polizia dà la caccia all’aggressore fuggito subito dopo la sparatoria. Una delle vittime, riferiscono le forze dell’ordine, stava andando a votare. Ignoto il movente della sparatoria.
1.44 – Florida, scrutinio 52%: Trump davanti di 2,3%
Con il 52% dei voti scrutinati Donald Trump in Florida è avanti a Hillary Clinton con il 49,4% contro il 47,7%. Lo riporta la Cnn. La Florida è considerata uno degli Stati chiave per la vittoria finale delle presidenziali.
1.35 – Georgia, Trump in vantaggio
Secondo la Cnn, Donald Trump è in vantaggio in Georgia con il 73,4% contro il 24,8% di Hillary Clinton. E’ stato scrutinato però solo l’1 per cento delle schede.
1.34 – Testa a testa in Ohio e North Carolina
Alla chiusura dei seggi in Ohio e North Carolina i risultati sono ‘too close to call’ per decretare un vincitore.
1.31 – Per Cnn-Ap Trump vince in West Virginia
La West Virginia vale 5 grandi elettori. Trump sale così a un totale di 24.
1.30 – Florida, scrutinio 40%: Clinton davanti dello 0,5
Con il 40% dei voti scrutinati in Florida, Hillary Clinton è avanti a Donald Trump con il 48,8% contro il 47,3%. Lo riporta la Cnn.
1.28 – Trump ha scritto discorsi vittoria e sconfitta
Donald Trump ha preparato per stanotte sia un discorso per la sua eventuale vittoria sia un discorso di accettazione della sconfitta da parte di Hillary Clinton. Lo afferma una delle assistenti del tycoon, Omarosa Manigault.
1.27 – Staff Trump: “Serve un miracolo”
“Ci serve un miracolo per vincere”. Lo afferma un consigliere di alto livello di Donald Trump citato dalla Cnn.
1.23 – Al momento Trump 19 grandi elettori, Clinton 3
Alla luce delle proiezioni dei media sui primi tre stati, Donald Trump ha conquistato i suoi primi 19 grandi elettori contro i 3 di Hillary Clinton.
Il tycoon si è infatti imposto in Indiana (11 elettori) e in Kentucky (8 elettori), mentre l’ex first lady in Vermont (3 elettori). Per conquistare la Casa Bianca ne servono almeno 270.
00.59 – Indiana, exit poll: vince Trump
00.59 – Kentucky, exit poll: vince Trump
00.58 – Vermont, exit poll: vince la Clinton
00.58 – Testa a testa in Georgia, Virginia e South Carolina
E’ testa a testa tra Hillary Clinton e Donald Trump in Georgia, Virginia e South Carolina. E’ quanto riferisce la Cnn, dopo la chiusura dei seggi in questi tre stati, dove è troppo presto per dire chi sia in vantaggio tra i due candidati. La Georgia conta 16 voti elettorali, la Virginia 13 e la South Carolina 9.
00.39 – Cala il voto dei bianchi, sale quello di ispanici e asiatici
L’elettorato americano diventa meno bianco. Secondo gli exit poll della Cnn, infatti, il 70% degli elettori che hanno votato oggi sono bianchi, due punti in meno rispetto a 4 anni fa, quando era il 72%. Cresce il voto degli ispanici, dal 10% all’11%, e degli asiatici dal 3% al 4%. Ma cala di un punto il voto degli afroamericani dal 13% al 12%.
00.38 – Sparatoria a Los Angeles, almeno un morto
Almeno una persona è morta e altre tre sono rimaste gravemente ferite nella sparatoria avvenuta al seggio di Azusa, città nella contea di Los Angeles. Lo riferiscono i media americani che citano la polizia. Lo sparatore è tuttora ricercato: è pesantemente armato, secondo la polizia della contea di Los Angeles, citata dal Los Angeles Times.
00.24 – Alta affluenza negli swing states
Mentre cominciano a chiudersi i primi seggi nella parte orientale degli Stati Uniti, si registrano lunghe file alle urne in molti stati dove ancora si vota. Secondo i primi dati l’affluenza all’urne è infatti, specialmente negli swing states, gli stati chiave, più alta di quella del 2012. Si deve poi calcolare che 47 milioni di elettori americani oggi non si sono messi in fila perché hanno votato in anticipo. E l’early voting potrà essere cruciale in stati come Nevada e Florida che come è noto molto probabilmente è lo stato che deciderà il duello elettorale.
00.22 – New Hampshire (swing state): Trump avanti
Con l’1% dei voti scrutinati in New Hampshire, Donald Trump è avanti con circa il 52,5% delle preferenze su Hillary Clinton. Sono questi i dati citati dal New York Times, dalla Cnn e da Politico. Il New Hampshire è considerato uno “swing state”, ovvero uno Stato in bilico tra Democratici e Repubblicani.
00.22 – Los Angeles, sparatoria in un seggio: 4 feriti
Una sparatoria è avvenuta vicino ad uno dei seggi ad Azusa, città della contea di Los Angeles. Lo riferiscono i media locali. La zona è stata posta in lockdown e le prime informazioni indicano che ci sono almeno 4 feriti. L’autore della sparatoria è fuggito e ricercato. La sparatoria è comunque avvenuta fuori dal seggio.
00.21 – Indiana, exit poll Cnn: Trump al 69%
Dopo il Kentucky, anche in Indiana è in vantaggio Donald Trump. Secondo i primi exit poll diffusi dalla Cnn, il candidato repubblicano avrebbe ottenuto il 69,3% dei voti, contro il 27,5% di Hillary Clinton. L’Indiana conta 11 voti elettorali.
00.07 – Kentucky, exit poll Cnn: Trump al 75%
Secondo il primo exit poll Donald Trump vince in Kentucky con il 75,8% dei voti contro Hillary Clinton ferma al 21,4%. Una tendenza “confermata”, per il poco che vale, anche dopo lo scrutinio dell’uno per cento delle schede scrutinate. Il Kentucky, con 8 grandi elettori, è uno Stato assegnato da tutti i sondaggi al candidato repubblicano.
23.56 – Clinton: “Andate a votare adesso”
“L’Election Day è quasi finito, non aspettate, andate a votare adesso”. Hillary Clinton fa appello agli elettori perché si rechino alle urne, quando stanno per chiudersi i seggi nel primo degli stati americani, l’Indiana. E lo fa con un tweet che sembra una replica a quello postato un’ora prima dal candidato repubblicano Donald Trump, che aveva esortato gli elettori a “non mollare e ad andare a votare”.
23.49 – Exit poll Cnn, Clinton davanti in Florida e Colorado
Secondo i primi exit poll della Cnn Hillary Clinton sarebbe in vantaggio di tre punti in Florida e Colorado, Pennsylvania, mentre Donald Trump conduce di un punto percentuale in Ohio e Iowa. La candidata democratica è avanti di 5 punti percentuali in Wisconsin e di uno in Nevada. Trump è in vantaggio di un punto in Indiana.
23.17 – Trump: “Non mollate, non andate a votare”
“Seguirò i risultati dell’elezione dalla Trump Tower a Manhattan con la mia famiglia e i miei amici”. Questo il tweet dell’ultim’ora di Donald Trump, che lancia anche un appello agli elettori: “Le elezioni son ben lungi dall’essere finite. Non mollate andate a votare. Go Florida!”.
23.17 – Colorado, sistema di voto in tilt: ritardi
Si inceppa il sistema elettorale in Colorado: in tutto lo Stato le urne elettroniche non funzionano orami da 15 minuti. Le autorità sono al lavoro per risolvere i problemi, che stanno causando un rallentamento del processo di voto. Lo riporta la stampa locale.
22.43 – Scheda bianca per l’ex presidente Bush
L’ex presidente George W. Bush e sua moglie Laura Bush non hanno votato né per Hillary Clinton né per Donald Trump. Lo afferma un portavoce di Bush, smentendo così le indiscrezioni in base alle quali l’ex presidente avrebbe votato per Clinton.
22.05 – Nevada, giudice respinge ricorso di Trump
Un giudice del Nevada ha respinto l’azione legale della campagna di Donald Trump sul voto anticipato nell’area di Las Vegas. Trump ha presentato una causa, accusando alcuni seggi di essere stati aperti oltre l’orario previsto per favorire i democratici durante le operazioni del voto anticipato.
21.22 – Trump: “Le urne elettronica non funzionano”
Alcune urne elettroniche non funzionano correttamente, trasformando i voti repubblicani in voti per i democratici. Lo denuncia Donald Trump con Fox e Cnn.
Un caso, spiegano i media, è accaduto a Lebanon, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove alcune urne elettroniche invertivano i voti, quelli repubblicani ai democratici ma anche il contrario.
21.19 – Eric Trump pubblica foto della scheda su Twitter
Eric Trump potrebbe aver violato la legge postando su Twitter la scheda del voto con l’indicazione della scelta sul nome del padre Donald Trump: un’azione illegale in base a una legge di fine Ottocento sulla segretezza del voto ancora in vigore a New York. “E’ un incredibile onore votare per mio padre”, aveva twittato il rampollo Trump poco dopo aver votato illustrando il micromessaggio con la foto della scheda.