Dopo oltre due mesi di attesa, l’Ama ha trovato una guida: Antonella Giglio, avvocato di 58 anni specializzata in diritto amministrativo, è la nuova amministratrice unica della municipalizzata romana. La sua nomina, anticipata da Il Messaggero, verrà ufficializzata il 10 novembre prossimo in Commissione Ambiente. Toccherà a lei, milanese di origine, prendere il posto di Alessandro Solidoro (che si era dimesso insieme all’assessore al Bilancio Marcello Minenna nel caos di inizio settembre) e provare a risolvere il problema rifiuti nella Capitale.

Avvocato Giglio, quando ha saputo di essere stata scelta?
In realtà l’ho scoperto sui giornali: sapevo che in Commissione sarebbe stato portato un solo nome, e di essere in corsa, ma nessuno mi aveva comunicato nulla ufficialmente.

Come è nata la sua candidatura?
Quando una mia cara amica consigliere dei 5 stelle mi ha detto che si era aperta questa posizione, ho pensato che sarebbe stata una sfida professionale interessante: ho sempre lavorato con gli enti pubblici, curando ricorsi su procedure e gare. Adesso farò il salto della barricata e proverò a scrivere atti amministrativi legittimi: questo è uno dei grandi problemi del nostro Paese. E anche di Ama.

Lei è nata a Varese e ha vissuto a Milano. Cosa pensa dei rifiuti a Roma?
Sono semplicemente sconvolta da una situazione di decoro disdicevole: è un peccato di Dio avere una città così bella e così sporca. E non nascondo che faccio fatica a vivere in queste condizioni. Un motivo in più per accettare questo incarico.

Ma come si cambia Roma?
C’è un’azienda, Ama, da riorganizzare. Ma c’è anche una battaglia culturale da fare: il concetto di rifiuti e di raccolta qui è tutto da costruire. La maggior parte delle persone normali l’indifferenziata non la fa e non sa neppure cosa sia. Dobbiamo insegnare ai romani che i rifiuti non sono solo spazzatura ma anche una risorsa: non a caso nel mondo tutte le società che si occupano della loro gestione fanno soldi, solo l’Ama ha problemi economici. Partiremo da qui.

Ci dica tre priorità del suo programma.
Credo che questa azienda abbia bisogno di efficienza, trasparenza, legalità: tutte cose che spesso sono mancate in passato. È presto però per entrare nel dettaglio: devo prima conoscere la struttura e le risorse a disposizione.

Smaltire tutti i rifiuti della Capitale però è un problema oggettivo. Lei è contraria agli inceneritori?
Non ho una preclusione a priori, ma la mia visione personale è relativa: non sono un’ingegnere, né un’esperta di rifiuti. Io sono una tecnica degli atti e del coordinamento: mi circonderò delle persone giuste e prenderemo le decisioni migliori per Roma. Ora posso solo dire che tutto ciò che servirà fare verrà fatto, senza escludere nulla.

Ha già conosciuto la sindaca Raggi?
Non ancora: mi è stata semplicemente presentata, prima del colloquio sostenuto con l’assessora Muraro. Immagino che parleremo nei prossimi giorni.

E della Muraro che opinione ha?
Mi sembra una persona estremamente competente, che sa ciò di cui parla. Altre valutazioni non spetta a me farle.

A Roma e all’interno del Movimento 5 stelle si è discusso molto dell’assessora all’Ambiente, anche per i suoi vecchi legami con Ama. Ma secondo lei all’azienda serve più competenza o discontinuità con il passato?
Credo che non si possa prescindere da entrambe le cose: è importante avere persone che sanno dove mettere le mani, ma se poi le mani le mettono male è anche peggio. È evidente che qualcosa in Ama non abbia funzionato: fino a che punto servirà rompere con le precedenti gestioni potrò dirlo in futuro.

Ha seguito il cosiddetto “frigogate”?
Certo, e penso che la sindaca abbia perfettamente ragione: a Roma non ci sono mai stati tutti questi frigoriferi per strada. È assurdo, anche perché la gente quando ne compra uno nuovo di solito consegna il vecchio al venditore. Io stessa ho fatto così. Se ora spuntano frigoriferi ad ogni angolo è evidente che qualcuno ce li mette.

Sta parlando di sabotaggio?
Dico solo che mi pare chiaramente una situazione montata ad arte. Forse c’è chi non vuole il cambiamento.

Si aspetta di trovare resistenze anche al suo arrivo in Ama?
Io mi auguro di trovare un clima positivo, perché mi piace lavorare in armonia. Ma se non ci sarà disponibilità totale non avrò remore a cambiare alcune pedine dove necessario. Del resto, se qualcuno non vuole stare in squadra può andare benissimo in panchina.

Twitter: @lVendemiale

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