A poche ore dall’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America, tra gli studenti e i professori fuori dalla Johns Hopkins University di Bologna in tanti si chiedono che cosa sia accaduto nel loro Paese. Abbiamo fermato due di loro. “Penso che le persone arrabbiate, senza lavoro, abbiano mostrato la loro rabbia scegliendo un presidente razzista e misogino”, taglia corto la docente Yale Prizant, mentre si accinge a entrare a lezione. E aggiunge: “Sono preoccupata per i diritti delle donne, per l’immigrazione”. Anche Charlie Bruer, studente del Minnesota, è preoccupato: “La sua politica estera è probabilmente il suo aspetto più pericoloso. Anche perché è la parte della politica americana sulla quale il presidente ha maggior controllo, senza bisogno della approvazione del Congresso”. E conclude: “Questa volta abbiamo fatto un errore, ma rimango orgoglioso del mio Paese”

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