Il vecchio falco neocon Newt Gingrich in pole nel toto-nomine per lo staff del futuro presidente Donald Trump. Trump, assistito dal suo team per la transizione, che è guidato dal governatore del New Jersey Chris Christie, dovrà prepararsi a individuare i nomi per riempire almeno 4mila posti di nomina politica, mille dei quali avranno bisogno dell’approvazione del Senato. Ma sopratutto entro il Thanksgiving (Giorno del ringraziamento, 24 novembre) dovrà aver già scelto i principali 50 nomi. Trump non ha a disposizione la tradizionale squadra di addetti ai lavori di Washington per formare il suo gabinetto. Ma i suoi, spiega Politico.com, hanno trascorso gli ultimi mesi riempendo in silenzio un breve elenco di titani di vari settori e attivisti conservatori, cercando di attingere soprattutto dal settore privato.
Nel turbinio di nomi che circolano nelle prime ore post-elezione, Newt Gingrich viene dato in pole per il ruolo di segretario di Stato, quello che a Washington è il responsabile della politica estera. Il controverso ex speaker della Camera, cristiano luterano, convertitosi prima alla chiesa Battista e poi nel 2009 al cattolicesimo, ha alle spalle tre matrimoni e diversi scandali. Nel 1995, molti giornali cominciarono a scrivere della sua storia con Callista Bisek, una “slanciata bionda aiutante del Congresso 23 anni più giovane di lui”.
Gingrich è stato poi uno dei più duri nel commentare lo scandalo Clinton-Lewinsky, proclamando i valori della famiglia e criticando l’adulterio del presidente, nonostante i fatti risalissero allo stesso periodo della sua love story con la Bisek. Nelle successive elezioni di mid-term Gingrich promise la vittoria ai repubblicani, cercando di sfruttare proprio il Lewinskygate. Le sue previsioni non furono rispettate e si dovette dimettere dal Congresso.
Negli anni della presidenza Reagan fu uno dei più ferventi sostenitori della visione neoconservatrice, di orientamento interventista, occidentalista e americanista. Le sue idee hanno conosciuto una rinnovata notorietà dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, quando la Casa Bianca adottò una strategia di sicurezza che accolse in buona parte i postulati dei neocon. Nel 2012 Gingrich si candidò alle primarie repubblicane, poi vinte da Mitt Romney. Quattro anni dopo la sconfitta ha appoggiato Trump e ora, a 73 anni, potrebbe diventare segretario di Stato.
Sempre secondo Politico, a fare concorrenza a Gingrich potrebbero essere Bob Corker, senatore del Tennessee che presiede la commissione Esteri, oppure John Bolton, mandato da George Bush a rappresentare gli Stati Uniti all’Onu nonostante odiasse le organizzazioni internazionali. La squadra di Trump sta invece seriamente valutando Forrest Lucas, il 74enne co-fondatore della società petrolifera Lucas Oil, come uomo adatto per gli Interni, che negli Stati Uniti è il dipartimento che si occupa della tutela del territorio e quindi delle concessioni petrolifere e minerarie. Mentre è quasi sicuro del ruolo di segretario al Tesoro l’ex banchiere di Goldman Sachs Steven Mnuchin, che è stato il presidente finanziario della campagna elettorale del tycoon.
Alla difesa la rosa dei possibili candidati si amplia. Favorito il senatore dell’Alabama Jeff Sessions, che è stato consigliere di Trump durante la campagna. Politico fa poi i nomi dell’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale Stephen Hadley e dell’ex senatore Jim Talent. Un’altra poltrona importante è quella di Attorney General, che ha la funzione di fornire consulenza giuridica al governo. Un ruolo delicato, se Trump intendesse continuare la crociata giudiziaria contro Hillary Clinton per l’Emailgate. I nomi di punta sono l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, e il capo della squadra di transizione, Chris Christie.
Il miliardario Wilbur Ross, consigliere economico di Trump, è il favorito per il dipartimento del Commercio. Il petroliere Harold Hamm, amico del tycoon, potrebbe invece avere la poltrona di ministro dell’Energia. Il nuovo presidente è poi intenzionato, secondo Politico, a ridurre il ruolo del dipartimento per l’Istruzione e a rivoluzionare quello dell’Ambiente. Per quest’ultimo il principale candidato è Myron Ebell, un critico e scettico sul riscaldamento globale come causa dei cambiamenti climatici. Infine, potrebbe esserci anche una donna, Victoria Lipnic, che è candidata a ministro del Lavoro.
Elezioni USA 2016
Trump ora pensa alla squadra di governo: petrolieri e banchieri in ruoli chiave. Per gli esteri in pole il neocon Newt Gingrich
Il futuro presidente dovrà prepararsi a individuare i nomi per riempire almeno 4mila posti di nomina politica. Secondo Politico, il primo è quello del 73enne controverso ex speaker della Camera, possibile nuovo segretario di Stato. Per la giustizia i nomi di punta sono l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, e il capo della squadra di transizione, Chris Christie. Per il Tesoro il presidente pensa all'ex banchiere di Goldman Sachs Steven Mnuchin. Una donna, Victoria Lipnic, è candidata a ministro del Lavoro
Il vecchio falco neocon Newt Gingrich in pole nel toto-nomine per lo staff del futuro presidente Donald Trump. Trump, assistito dal suo team per la transizione, che è guidato dal governatore del New Jersey Chris Christie, dovrà prepararsi a individuare i nomi per riempire almeno 4mila posti di nomina politica, mille dei quali avranno bisogno dell’approvazione del Senato. Ma sopratutto entro il Thanksgiving (Giorno del ringraziamento, 24 novembre) dovrà aver già scelto i principali 50 nomi. Trump non ha a disposizione la tradizionale squadra di addetti ai lavori di Washington per formare il suo gabinetto. Ma i suoi, spiega Politico.com, hanno trascorso gli ultimi mesi riempendo in silenzio un breve elenco di titani di vari settori e attivisti conservatori, cercando di attingere soprattutto dal settore privato.
Nel turbinio di nomi che circolano nelle prime ore post-elezione, Newt Gingrich viene dato in pole per il ruolo di segretario di Stato, quello che a Washington è il responsabile della politica estera. Il controverso ex speaker della Camera, cristiano luterano, convertitosi prima alla chiesa Battista e poi nel 2009 al cattolicesimo, ha alle spalle tre matrimoni e diversi scandali. Nel 1995, molti giornali cominciarono a scrivere della sua storia con Callista Bisek, una “slanciata bionda aiutante del Congresso 23 anni più giovane di lui”.
Gingrich è stato poi uno dei più duri nel commentare lo scandalo Clinton-Lewinsky, proclamando i valori della famiglia e criticando l’adulterio del presidente, nonostante i fatti risalissero allo stesso periodo della sua love story con la Bisek. Nelle successive elezioni di mid-term Gingrich promise la vittoria ai repubblicani, cercando di sfruttare proprio il Lewinskygate. Le sue previsioni non furono rispettate e si dovette dimettere dal Congresso.
Negli anni della presidenza Reagan fu uno dei più ferventi sostenitori della visione neoconservatrice, di orientamento interventista, occidentalista e americanista. Le sue idee hanno conosciuto una rinnovata notorietà dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, quando la Casa Bianca adottò una strategia di sicurezza che accolse in buona parte i postulati dei neocon. Nel 2012 Gingrich si candidò alle primarie repubblicane, poi vinte da Mitt Romney. Quattro anni dopo la sconfitta ha appoggiato Trump e ora, a 73 anni, potrebbe diventare segretario di Stato.
Sempre secondo Politico, a fare concorrenza a Gingrich potrebbero essere Bob Corker, senatore del Tennessee che presiede la commissione Esteri, oppure John Bolton, mandato da George Bush a rappresentare gli Stati Uniti all’Onu nonostante odiasse le organizzazioni internazionali. La squadra di Trump sta invece seriamente valutando Forrest Lucas, il 74enne co-fondatore della società petrolifera Lucas Oil, come uomo adatto per gli Interni, che negli Stati Uniti è il dipartimento che si occupa della tutela del territorio e quindi delle concessioni petrolifere e minerarie. Mentre è quasi sicuro del ruolo di segretario al Tesoro l’ex banchiere di Goldman Sachs Steven Mnuchin, che è stato il presidente finanziario della campagna elettorale del tycoon.
Alla difesa la rosa dei possibili candidati si amplia. Favorito il senatore dell’Alabama Jeff Sessions, che è stato consigliere di Trump durante la campagna. Politico fa poi i nomi dell’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale Stephen Hadley e dell’ex senatore Jim Talent. Un’altra poltrona importante è quella di Attorney General, che ha la funzione di fornire consulenza giuridica al governo. Un ruolo delicato, se Trump intendesse continuare la crociata giudiziaria contro Hillary Clinton per l’Emailgate. I nomi di punta sono l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, e il capo della squadra di transizione, Chris Christie.
Il miliardario Wilbur Ross, consigliere economico di Trump, è il favorito per il dipartimento del Commercio. Il petroliere Harold Hamm, amico del tycoon, potrebbe invece avere la poltrona di ministro dell’Energia. Il nuovo presidente è poi intenzionato, secondo Politico, a ridurre il ruolo del dipartimento per l’Istruzione e a rivoluzionare quello dell’Ambiente. Per quest’ultimo il principale candidato è Myron Ebell, un critico e scettico sul riscaldamento globale come causa dei cambiamenti climatici. Infine, potrebbe esserci anche una donna, Victoria Lipnic, che è candidata a ministro del Lavoro.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.