“Se chiedono ci sono, non è più tempo di rimandare, tentennamenti, dubbi, paure. Coraggio, idee e squadra non ci mancano. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia”. Parola di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che già nel giorno dell’elezioni di Donald Trump diceva di essere pronto a governare, che in piazza a Firenze per manifestare per il No al referendum costituzionale, risponde così ai giornalisti che gli chiedevano se l’iniziativa di oggi rappresenti il lancio della sua candidatura a premier.
“La lezione di Trump e del libero voto degli americani è che si può vincere contro tutto e contro tutti, banchieri, lobbisti, giornalisti, cantanti” sottolinea il leader del Carroccio. “Oggi mi interessa la tanta gente che c’è qua e che arriva da Reggio Calabria e da Cuneo. Chi non c’è fa la sua scelta” prosegue replicando ai cronisti che gli chiedevano di Berlusconi e della sua intervista odierna al Corriere della sera in cui l’ex premier parlava delle analogie tra lui e il repubblicano che ha conquistato la Casa Bianca. Sulla questione proporzionale, idea gradita all’ex Cavaliere, Salvini taglia corto: “Per inciuciare meglio? Non mi piace”. Ai sostenitori in piazza Salvini non smette di ricordare quanto accaduto negli usa: “Siamo in tanti mai in troppi, oggi non ci saranno parole scontate. Non abbiamo chiamato cantanti perché abbiamo visto che fine hanno fatto in America i vari Bruce Springsteen, Madonna, Bon Jovi, Al Pacino e sfigati vari. Noi ci presentiamo da soli”. Il segretario riceve il placet dell’ex numero uno: “Siamo a Firenze per lanciare un messaggio forte all’interno della coalizione di centrodestra o di quello che rimane: Matteo Salvini si candida alla leadership di un centrodestra che interpreta bisogni e esigenze, e che dà risposte concrete e coraggiose. Questo è il messaggio che parte da qua” dice il governatore della Lombardia Roberto Maroni.
Mentre nella città del premier la Lega manifesta il presidente del Consiglio guarda altrove e fa un appello al M5s: “Se votate No andate contro la vostra storia”. Su Facebook e Twitter il segretario Pd scrive “agli elettori, perché i senatori leghisti e cinque stelle sono affezionati alle loro poltrone e ai loro privilegi. Ma gli elettori che hanno votato Lega e Cinque Stelle vogliono cambiare”.