Tamponata l’emergenza, ma il problema resta. È in arrivo un emendamento del governo alla Legge di Bilancio che renderà valide per tutto il 2017 le graduatorie in scadenza a fine 2016. Vincitori e idonei ai concorsi pubblici avranno ancora un anno di tempo per essere assunti. In Italia, ad oggi, secondo quanto riporta il sito del Dipartimento della Pubblica amministrazione sono 4.471 le vittorie ai concorsi e 151.378 le idoneità che non hanno ancora portato all’assunzione. Un esercito con in mano un biglietto della lotteria che dal 1 gennaio 2017, senza questa modifica, non avrebbe avuto più alcun valore.
Il ministro Marianna Madia aveva già dato un segnale di apertura, poi però le cose sono andate in una direzione diversa con il blocco dei turn over. Che le intenzioni fossero quelle di procedere con una proroga era poi stato anticipato nel primo pomeriggio nel corso dell’incontro tra responsabili del ministero della Pubblica Istruzione e una delegazione del Comitato Nazionale XXVII ottobre a margine della manifestazione organizzata per questa mattina. “Siamo felici che queste intenzioni si siano subito concretizzate – ha detto a ilfattoquotidiano.it Alessio Mercanti, presidente del comitato – ma non dimentichiamo che questo non basterà a mettere al sicuro tutti gli idonei”. Proprio per questo Mercanti aveva chiesto una proroga fino a fine 2018 “per recuperare due anni persi con il blocco del turn over”.
In giornata anche la deputata M5s Tiziana Cipriani, che già in passato aveva preso posizione e scritto al ministro Marianna Madia, aveva di nuovo manifestato la sua vicinanza alla battaglia dei vincitori e degli idonei non ancora assunti. “Bisogna prorogare le graduatorie dei concorsi della Pa in scadenza al 31 dicembre prossimo. Con un nostro emendamento alla legge di Bilancio chiediamo di spostarne la validità fino a fine 2018” ha scritto sulla sua pagina Facebook, sollecitando anche lo sblocco del turnover, con un ritorno “le tutele che il decreto 101 del 2013 garantiva a vincitori e idonei”. A spingere a favore della proroga anche il presidente dell’Anci Antonio Decaro.
LA MANIFESTAZIONE E LE PROMESSE – Alla manifestazione iniziata questa mattina in piazza Vidoni, davanti la sede del Ministero della Pubblica amministrazione hanno partecipato anche esponenti dei sindacati e politici, tra cui il vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera Walter Rizzetto e il vicepresidente dell’Anci, il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio. A margine della manifestazione, una delegazione del Comitato Nazionale è stata ricevuta dal capo di gabinetto, Bernardo Polverari, dal vice capo di gabinetto, Francesco Rana e dal capo della segreteria tecnica e organizzativa del Ministro, Patrizio Caligiuri. “Abbiamo chiesto la proroga delle graduatorie – ha raccontato Mercanti – facendo notare come sia necessario recuperare i due anni persi a causa della legge di stabilità 2015, con un riferimento particolare alla vicenda legata al ricollocamento del personale delle ex Province”. Una proroga che, anche qualora fosse stata di due anni, non può bastare: “Bisogna avviare quanto prima una discussione generale, tramite un apposito tavolo tecnico, che abbia la capacità di elaborare meccanismi virtuosi in grado di prevedere un graduale assorbimento delle graduatorie concorsuali”. Già nel corso dell’incontro una promessa era stata strappata. “Gli interlocutori istituzionali ci hanno assicurato che avrebbero provveduto a inserire all’interno della legge di stabilità 2017, in discussione alla Camera dei Deputati, un emendamento che preveda la proroga di tutte le graduatorie vigenti fino al 31 dicembre 2017”. Entro fine anno, inoltre, dovrebbe essere previsto un ulteriore scorrimento che riguarderà le amministrazioni centrali che, entro il 2017, dovrebbero vedere sanata la questione dei ‘vincitori’ (e anche parte degli idonei in caso di scorrimento).
I NODI DA SCIOGLIERE – Nel corso dell’incontro c’è stato anche un confronto con l’Anci “con cui – ha spiegato il presidente del Comitato – abbiamo già preso accordi di massima per affrontare quanto prima una discussione congiunta sulla problematica legata agli scorrimenti presso gli enti locali”. Il principale nodo da sciogliere riguarda il futuro degli idonei che non riusciranno ad essere assunti entro il 2017. “La speranza è che non sia l’ultima proroga – ha concluso Mercanti – e che si vada in questa direzione con il Testo Unico del pubblico impiego, che il Governo presenterà entro febbraio prossimo”. C’è però anche un altro fatto: nel 2018 si voterà per le politiche e tra gli idonei c’è chi sospetta che eventuali nuovi concorsi significhino un buon bacino elettorale. “Almeno si prevedano punteggi aggiuntivi per chi è stato idoneo nelle graduatorie scadute” dice Mercanti. Ma questo è il piano b.