Prima c’erano, ma li hanno tolti all’ultimo. Poi hanno cercato inutilmente di infilarli nel decreto Fiscale. E ora provano e rimetterli da dove erano spariti, e cioè nella legge di Bilancio. Sono i 9,5 milioni di euro che il ministero dell’Economia dovrebbe versare di qui al 2021 in Expo spa. E che insieme ai 14,2 milioni in capo agli altri soci (comune di Milano, Città metropolitana, Regione Lombardia e Camera di commercio), sono indispensabili per evitare il fallimento di una società che l’ex commissario unico e oggi sindaco del capoluogo lombrardo, Giuseppe Sala, ha sempre spacciato con i conti a posto. Questa volta, riferisce l’agenzia Public Policy, il tentativo di salvataggio passa per un emendamento presentato alla Camera dal Pd, primo firmatario Francesco Laforgia, che prevede appunto lo stanziamento dei 9,5 milioni necessari per portare a termine il progetto di liquidazione della società.
Lo stanziamento era stato inizialmente previsto nelle bozze della legge di Bilancio, insieme agli 8 milioni per finanziare i primi studi sul trasloco delle facoltà scientifiche dell’Università statale sulle aree Expo, accanto allo Human Technopole. Solo che alla fine, nella versione definitiva della legge, dei fondi destinati a Expo e dopo Expo, erano rimasti solo quello per lo Human Technopole (circa 770 milioni nei prossimi sette anni). Via i 9,5 milioni per la società che ha gestito l’evento. E via gli 8 milioni per la Statale. Da allora a Milano non si parla d’altro, dello “schiaffo” alla città e delle promesse che il governo non sta rispettando, per di più su un tema su cui Renzi ha sempre messo la faccia. Ed ecco cosa ha detto due settimane fa in un’intervista al Corriere della Sera il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti per spiegare la scomparsa dei fondi: “Abbiamo semplicemente preferito evitare il rischio che quel capitolo fosse considerato ‘ordinamentale’ e potesse venire espunto”. Per farla breve, il governo ha valutato che quei soldi, nella legge di bilancio, non potavano starci.
Così qualche giorno dopo ha provato a inserirli nel decreto fiscale attraverso un emendamento presentato in commissione Bilancio. Ma secondo il presidente della commissione, il democratico Francesco Boccia, neppure lì potevano starci e ha quindi giudicato inammissibile l’emendamento. Apriti cielo. Nuove tensioni sulla direttrice Milano-Roma. Botta e risposta tra Sala (“spero che il presidente della commissione Bilancio spieghi le ragioni della sua decisione”) e Boccia (“dal sindaco osservazioni sgradite, non conosce l’abc dei regolamenti”). Con il governo sempre pronto a garantire che il denaro c’è e si troverà il modo di farlo arrivare a Milano. Così da un lato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ancora ieri assicurava che per il trasferimento del campus della statale “governo e Regione Lombardia metteranno 100 milioni di euro”. Dall’altro, sui fondi per la liquidazione di Expo spa, è arrivato l’emendamento del Pd alla legge di Bilancio. Non importa se solo qualche giorno fa una norma del genere, secondo il sottosegretario De Vincenti, corresse il rischio di essere “espunta”.