L’Italia, come anticipato nei giorni scorsi, ha bloccato la revisione del bilancio Ue. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi a margine del consiglio affari generali a Bruxelles. “Noi non siamo né nazionalisti né populisti, però siamo molto stanchi delle ambiguità e delle contraddizioni europee”, ha chiosato Gozi. Il governo Renzi ha quindi “confermato la riserva“, ovvero ha sostanzialmente posto il veto, alla proposta di compromesso fatta dalla presidenza slovacca per la revisione di medio termine del bilancio pluriennale dell’Unione europea (2014/2020) e che l’esecutivo non considera accettabile perché mancano garanzie per l’aumento di risorse a favore di quelle che vengono considerate “priorità”: immigrazione, sicurezza, disoccupazione giovanile o programmi per la ricerca. Lo stesso presidente del Consiglio, parlando da Catania, ha ribadito: “Bruxelles voleva lasciare i siciliani a farsi carico dell’immigrazione, di salvare migliaia di vite di farsi carico delle soluzioni e della complessità della vicenda. E poi riempiono di soldi i Paesi europei che non accettano non soltanto un accordo che loro hanno firmato, ma con i nostri soldi alzano i muri“. Poco dopo il Consiglio Ue, per bocca del sottosegretario slovacco per gli Affari Esteri ed Europei Ivan Korcok (la Slovacchia ha la presidenza di turno del Consiglio), ha però fatto sapere che “la posizione dell’Italia viene assolutamente rispettata, ma nello stesso tempo la presidenza può andare avanti“.
La mossa italiana arriva in un momento delicato per l’Unione europea e in concomitanza con la discussione sulla manovra italiana 2017 (e a poche settimane dal referendum costituzionale). Il Parlamento Ue il 26 ottobre scorso ha votato in seduta plenaria le modifiche al bilancio 2017 e chiesto al Consiglio un aumento di 4,1 miliardi delle spese (per arrivare a un totale di 160,7 miliardi): la richiesta è stata bocciata e ora ci sono tre settimane per raggiungere una mediazione. Per questa procedura non è previsto il potere di veto perché si vota a maggioranza e bastano 16 Paesi che rappresentino il 65 per cento della popolazione. Al tempo stesso però, essendo stato chiesto un aumento delle spese, bisogna modificare il Quadro pluriennale finanziario, per il quale invece serve l’unanimità. I due aspetti saranno discussi insieme.
L’Italia ha scelto di opporsi alla richiesta del Parlamento Ue. Ad annunciare la scelta è stato in primo luogo il sottosegretario: “Siamo molto stanchi”, ha detto Gozi, “di un’Europa che dice alcune cose e poi non le fa. Siamo molto stanchi di un’Europa che è piccola con le cose grandi e grande con le cose piccole. E noi siamo convinti che, se l’Europa non cambia, siamo di fronte all’inizio della disintegrazione europea”. Il sottosegretario ha anche commentato il caso delle bandiere europee tolte dalla diretta Facebook di Matteo Renzi e rilanciato da un account twitter del consigliere di Marine Le Pen. “Ogni volta che succede qualcosa – ha continuato il sottosegretario – i nostri partner dicono ‘ci siamo svegliati’ e poi non si svegliano. Era suonata la sveglia con Brexit e con Bratislava ma ci siamo addormentati. Ora dicono che è suonata la sveglia con Trump. Sarà bene che questa sveglia la usiamo per cambiare l’Europa. Solo cambiando possiamo avere un’Europa che risponde alle vere aspettative dei cittadini”.
Nel pranzo dei ministri a porte chiuse (“per noi non indigesto, per altri forse sì”, ha sintetizzato Gozi con una battuta) l’Italia ha “tenuto con coerenza la sua linea”, ha detto il rappresentante del governo. “Quindi abbiamo confermato la nostra riserva sull’adozione del riesame del bilancio multiannuale, che senza l’accordo dell’Italia non può essere adottato perché richiede l’unanimità”. Gozi ha spiegato: “Abbiamo messo il veto perché riteniamo che sia una proposta su cui dobbiamo avere ancora molte garanzie sul reale aumento a favore delle nostre priorità: immigrazione, sicurezza, risorse europee per i giovani (siano per la lotta contro la disoccupazione o l’Erasmus), i programmi di successo come Horizon 2020 cui non possiamo assolutamente accettare dei tagli, e la flessibilità del bilancio europeo per una maggiore capacità di reagire alle crisi. Su tutto questo non ritenevamo che fossimo arrivati ad un compromesso accettabile e quindi abbiamo confermato che l’Italia si oppone al riesame del bilancio multiannuale”. Alla domanda se si tratti un veto, Gozi risponde: “Il veto si pone in una votazione formale. Oggi non c’era una votazione formale, quindi la dizione non è ‘veto’ ma ‘riserva’ e noi abbiamo posto formalmente la nostra riserva che la presidenza slovacca annuncerà”.
Per quanto riguarda invece la legge di Bilancio italiana, il sottosegretario ha ostentato sicurezza: “Siamo molto tranquilli sul negoziato, siamo convinti che sia una legge di bilancio che risponde alle esigenze degli italiani, le esigenze di competitività, dei giovani, e soprattutto alle esigenze più immediate dell’immigrazione e del terremoto. Siamo convinti vada nella direzione giusta e ci aspettiamo anche una posizione ampiamente favorevole da parte della commissione”.