Palazzo Chigi contro l’account Twitter satirico pro M5s che porta il nome di Beatrice Di Maio (). Il sottosegretario Luca Lotti, secondo quanto scrive la Stampa, ha presentato denuncia alla Procura di Firenze contro l’utente che ha all’attivo 14mila follower e circa 5mila tweet. Sotto accusa in particolare alcuni post contro il Pd e il governo che risalgono a quando venne diffusa la notizia dell’inchiesta lucana sul petrolio che ha portato alle dimissioni della ministra allo Sviluppo economico Federica Guidi. Sull’argomento il Pd ha presentato due interrogazioni in Parlamento: “Esiste una struttura”, si legge, “che lavora nel web con il compito di diffamare con notizie false il Pd e le istituzioni della Repubblica? Se vero, da chi è controllata e in che modo è organizzata? Di questa preoccupante ipotesi di una macchina del fango costruita ad arte a favore del M5s ne sanno qualcosa Luigi Di Maio, Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Alessandro Di Battista?”. Il Movimento Cinque Stelle ha risposto alle accuse attraverso il blog: “Per i nuovi complottisti di regime se un cittadino scrive su Twitter qualcosa a favore del M5s è un complotto, ci deve essere qualcosa sotto, è un fake. Sveglia! E’ una persona che scrive su twitter. Pd e Lotti sono ridicoli perché perdono tempo con i complotti”.
Scorrendo il profilo finito al centro delle polemiche si trovano immagini e vignette con messaggi ironici, fumetti satirici e post che rilanciano semplicemente video di musica. Non c’è traccia invece di informazioni false o diffamazione. Ad esempio viene contestata la pubblicazione di una foto del Capo dello Stato e del Quirinale con la bandiera della Total e la scritta “Per alcuni il silenzio è d’oro… quello di Mattarella è d’oro nero!”. Di fatto quelli erano i giorni dell’inchiesta Tempa Rossa e le opposizioni chiedevano che il presidente della Repubblica prendesse posizione sulla vicenda. Oppure viene citata a sfavore dell’account, la scelta di diffondere la foto della ministra Maria Elena Boschi associata all’hashtag Total: in quelle settimane la collega Guidi si sarebbe dimessa per la vicenda e più volte l’esecutivo è stato contestato.
Beatrice Di Maio ha quindi un’attività molto simile a quella di altre decine di utenti presenti su Twitter. Nella foto profilo si vede una ragazza che davanti al viso espone un cartello con la scritta “Io voto No”, presumibilmente in riferimento al referendum sulla Costituzione. Seguono una serie di post pro M5s e contro il governo. Nella maggior parte dei casi sono foto di politici accompagnate da messaggi satirici e che assomigliano a tanti altri che si possono trovare in rete. Il tono è sempre quello dell’ironia e della provocazione. Ad esempio fissa in alto c’è la foto della Boschi che parla al telefono e la scritta: “Pronto Banca Etruria? È una cosa importantissima mi passa il mi babbo o il fratello o la mi cognata o il mi cugino?”. Perché quel riferimento? A marzo 2016 è uscita la notizia che il padre della ministra era indagato per concorso esterno in bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sulla banca. Nella serie sulla ministra, Beatrice Di Maio ha anche condiviso una foto che la ritrae ad Oxford accompagnandola con gli hashtag #Lacricca #Total e #Quartierino: era il periodo in cui si discuteva dell’inchiesta lucana, anche in rete, e le parole chiave usate da chi contestava il governo erano quelle. Quindi ancora una volta nessuno dei tweet può essere definito falso: sono battute o provocazioni che partono da fatti avvenuti realmente e documentati dalla stampa.
L’accusa, riportata da la Stampa, è che l’account di Beatrice Di Maio abbia “un andamento assai ingegnerizzato”, e che sia una “struttura” che “si mimetizza con l’attività spontanea (degli utenti “veri”, ndr) come un albero in una foresta”. E quindi “eventuali falsi e calunnie, ovunque generate, si viralizzano” e poi vengono “anonimizzati, quindi meno denunciabili”. Su questo, dice il quotidiano torinese, si basa la denuncia del sottosegretario Lotti che mette al centro la domanda: “C’è una centrale che gestisce materialmente questi account?”.
Sul tema il Pd ha deciso di presentare due interrogazioni in Parlamento, chiedendo se dietro l’attività dell’account ci sia una rete più estesa. “Di questa preoccupante ipotesi di una macchina del fango costruita ad arte a favore del M5s”, ha detto Fiano, “ne sanno qualcosa il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, ne sanno qualcosa Grillo, Davide Casaleggio, Di Battista? Oppure ancora una volta saranno bravi a urlare nei loro comizi ma a tacere quando si tratta di ipotesi così gravi che li riguardano?”. Stessa domanda pongono Puglisi e Marcucci: “Fa capo al M5S una macchina del fango che ha il compito di diffondere notizie false e diffamatorie contro il governo e le istituzioni?”. Secondo i due senatori, “bisogna verificare puntualmente se esiste una centrale di cyber propaganda che muove falsi account in grado di inquinare il dibattito politico e di rendere virali vere e proprie menzogne che colpiscono le istituzioni e se questa centrale risponda direttamente ad un partito”. Ai parlamentari democratici hanno risposto i capigruppo dei Cinquestelle, Giulia Grillo e Luigi Gaetti: “Troviamo ridicolo che il sottosegretario Lotti e il principale partito di maggioranza dedichino tempo a vere e proprie stupidaggini, che nulla hanno a che vedere con il Movimento 5 stelle. Il governo piuttosto che dedicarsi al cyber-onanismo pensi ai veri problemi del Paese: la disoccupazione, i problemi della sanità, il dissesto ambientale, la corruzione e la povertà”.
Politica
Il governo denuncia account Twitter satirico pro M5s: “Macchina del fango automatizzata”. Grillo: “Complottisti”
Secondo quanto riportato da La Stampa, il sottosegretario Luca Lotti ha presentato denuncia alla procura di Firenze contro l'utente Beatrice Di Maio per una serie di messaggi che riguardano l'esecutivo. I dem hanno depositato un'interrogazione in Parlamento chiedendo di sapere se i vertici sono a conoscenza dell'attività del soggetto, mentre il leader dal sito ha replicato: "Sveglia! E' solo una persona che scrive online"
Palazzo Chigi contro l’account Twitter satirico pro M5s che porta il nome di Beatrice Di Maio (@BeatricedimaDi). Il sottosegretario Luca Lotti, secondo quanto scrive la Stampa, ha presentato denuncia alla Procura di Firenze contro l’utente che ha all’attivo 14mila follower e circa 5mila tweet. Sotto accusa in particolare alcuni post contro il Pd e il governo che risalgono a quando venne diffusa la notizia dell’inchiesta lucana sul petrolio che ha portato alle dimissioni della ministra allo Sviluppo economico Federica Guidi. Sull’argomento il Pd ha presentato due interrogazioni in Parlamento: “Esiste una struttura”, si legge, “che lavora nel web con il compito di diffamare con notizie false il Pd e le istituzioni della Repubblica? Se vero, da chi è controllata e in che modo è organizzata? Di questa preoccupante ipotesi di una macchina del fango costruita ad arte a favore del M5s ne sanno qualcosa Luigi Di Maio, Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Alessandro Di Battista?”. Il Movimento Cinque Stelle ha risposto alle accuse attraverso il blog: “Per i nuovi complottisti di regime se un cittadino scrive su Twitter qualcosa a favore del M5s è un complotto, ci deve essere qualcosa sotto, è un fake. Sveglia! E’ una persona che scrive su twitter. Pd e Lotti sono ridicoli perché perdono tempo con i complotti”.
Scorrendo il profilo finito al centro delle polemiche si trovano immagini e vignette con messaggi ironici, fumetti satirici e post che rilanciano semplicemente video di musica. Non c’è traccia invece di informazioni false o diffamazione. Ad esempio viene contestata la pubblicazione di una foto del Capo dello Stato e del Quirinale con la bandiera della Total e la scritta “Per alcuni il silenzio è d’oro… quello di Mattarella è d’oro nero!”. Di fatto quelli erano i giorni dell’inchiesta Tempa Rossa e le opposizioni chiedevano che il presidente della Repubblica prendesse posizione sulla vicenda. Oppure viene citata a sfavore dell’account, la scelta di diffondere la foto della ministra Maria Elena Boschi associata all’hashtag Total: in quelle settimane la collega Guidi si sarebbe dimessa per la vicenda e più volte l’esecutivo è stato contestato.
Beatrice Di Maio ha quindi un’attività molto simile a quella di altre decine di utenti presenti su Twitter. Nella foto profilo si vede una ragazza che davanti al viso espone un cartello con la scritta “Io voto No”, presumibilmente in riferimento al referendum sulla Costituzione. Seguono una serie di post pro M5s e contro il governo. Nella maggior parte dei casi sono foto di politici accompagnate da messaggi satirici e che assomigliano a tanti altri che si possono trovare in rete. Il tono è sempre quello dell’ironia e della provocazione. Ad esempio fissa in alto c’è la foto della Boschi che parla al telefono e la scritta: “Pronto Banca Etruria? È una cosa importantissima mi passa il mi babbo o il fratello o la mi cognata o il mi cugino?”. Perché quel riferimento? A marzo 2016 è uscita la notizia che il padre della ministra era indagato per concorso esterno in bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sulla banca. Nella serie sulla ministra, Beatrice Di Maio ha anche condiviso una foto che la ritrae ad Oxford accompagnandola con gli hashtag #Lacricca #Total e #Quartierino: era il periodo in cui si discuteva dell’inchiesta lucana, anche in rete, e le parole chiave usate da chi contestava il governo erano quelle. Quindi ancora una volta nessuno dei tweet può essere definito falso: sono battute o provocazioni che partono da fatti avvenuti realmente e documentati dalla stampa.
L’accusa, riportata da la Stampa, è che l’account di Beatrice Di Maio abbia “un andamento assai ingegnerizzato”, e che sia una “struttura” che “si mimetizza con l’attività spontanea (degli utenti “veri”, ndr) come un albero in una foresta”. E quindi “eventuali falsi e calunnie, ovunque generate, si viralizzano” e poi vengono “anonimizzati, quindi meno denunciabili”. Su questo, dice il quotidiano torinese, si basa la denuncia del sottosegretario Lotti che mette al centro la domanda: “C’è una centrale che gestisce materialmente questi account?”.
Sul tema il Pd ha deciso di presentare due interrogazioni in Parlamento, chiedendo se dietro l’attività dell’account ci sia una rete più estesa. “Di questa preoccupante ipotesi di una macchina del fango costruita ad arte a favore del M5s”, ha detto Fiano, “ne sanno qualcosa il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, ne sanno qualcosa Grillo, Davide Casaleggio, Di Battista? Oppure ancora una volta saranno bravi a urlare nei loro comizi ma a tacere quando si tratta di ipotesi così gravi che li riguardano?”. Stessa domanda pongono Puglisi e Marcucci: “Fa capo al M5S una macchina del fango che ha il compito di diffondere notizie false e diffamatorie contro il governo e le istituzioni?”. Secondo i due senatori, “bisogna verificare puntualmente se esiste una centrale di cyber propaganda che muove falsi account in grado di inquinare il dibattito politico e di rendere virali vere e proprie menzogne che colpiscono le istituzioni e se questa centrale risponda direttamente ad un partito”. Ai parlamentari democratici hanno risposto i capigruppo dei Cinquestelle, Giulia Grillo e Luigi Gaetti: “Troviamo ridicolo che il sottosegretario Lotti e il principale partito di maggioranza dedichino tempo a vere e proprie stupidaggini, che nulla hanno a che vedere con il Movimento 5 stelle. Il governo piuttosto che dedicarsi al cyber-onanismo pensi ai veri problemi del Paese: la disoccupazione, i problemi della sanità, il dissesto ambientale, la corruzione e la povertà”.
Articolo Precedente
Voto, suffragio universale e democrazia ‘borghese’ di Manzoni
Articolo Successivo
Pd, Esposito vota contro l’uomo di Delrio: governo va ko in Commissione Trasporti
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Zonaeuro
Nuovo scandalo corruzione in Ue: in manette lobbisti di Huawei accusati di aver corrotto parlamentari. Arrestato ex assistente di due eurodeputati italiani
Cronaca
Tremano i Campi Flegrei: nella notte scossa di 4.4. Oggi scuole chiuse. Tensioni all’ex base Nato di Bagnoli: i residenti sfondano i cancelli
Mondo
Russia-Ucraina, la diretta | L’inviato Usa Witkoff a Mosca. Il Cremlino presenta le sue richieste per la pace
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "Oltre il 20 per cento dei comuni del catanese sono coinvolti in fatti di infiltrazioni, è un dato di fatto. Comuni sciolti per mafia, o per cui è stato deciso l'accesso. O per il quale verrà chiesto ei prossimi giorni, come a Ramacca". E' il grido d'allarme lanciato dal Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars, Antonello Cracolici, a margine delle audizioni a Catania. "E' evidente che c'è una condizione sulla quale bisogna guardare con molta preoccupazione quello che sta avvenendo nei territori - dice parlando con i giornalisti-Anche perché la mafia ha cambiato pelle, ha cambiato persino anagrafe".
Il Cairo, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Egitto, Hamas e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) hanno accolto con favore le dichiarazioni di Donald Trump secondo cui “nessuno espellerà i palestinesi” dalla Striscia di Gaza, come il presidente americano ha dichiarato ieri alla Casa Bianca, in risposta a un giornalista che gli chiedeva se il piano di “espellere i palestinesi da Gaza” fosse stato menzionato durante le sue discussioni con il primo ministro irlandese, Michael Martin, in visita a Washington.
L'Egitto "afferma che questa posizione riconosce l'importanza di evitare il peggioramento delle condizioni umanitarie nella regione e la necessità di lavorare per soluzioni giuste e durature per la causa palestinese", ha affermato in una nota il Ministero degli Esteri egiziano.
Da parte sua, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha affermato che "le dichiarazioni di Trump sulla mancata espulsione dei residenti di Gaza sono state ben accolte". E apprezzamento è stato dichiarato anche dall'Olp: "Apprezziamo le dichiarazioni del presidente americano che conferma che gli abitanti della Striscia di Gaza non sono obbligati a lasciare la loro patria", ha scritto su X il segretario generale Hussein al-Sheikh.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "L’anno scorso la Commissione scientifica ed economia del Farmaco dell'Aifa ha riclassificato, dalla diretta alla convenzionata, le gliptine, farmaci antidiabetici di largo utilizzo. È stata fatta questa riclassificazione sulla base di criteri scientifici. È una classe omogenea di farmaci, ci sono evidenze scientifiche, si è fatta un’analisi dell’impatto e a distanza di un anno possiamo dire che l’esperimento comunque ha funzionato. Effettivamente questi farmaci sono farmaci antidiabetici oggi molto utilizzati, sono di largo impiego, hanno un profilo rischio-beneficio estremamente favorevole, ma il fatto che si siano riclassificati ha portato anche a una maggiore aderenza terapeutica". Lo ha detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Robert Giovanni Nisticò nel suo intervento da remoto oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
"Il diabete - ha proseguito Nisitcò - è una patologia comunque cronica, che può portare a molte complicanze, quindi favorire l’aderenza, attraverso appunto canali distributivi che vadano verso la prossimità del paziente, è sicuramente una cosa importante. Quindi anche la rivalutazione della farmacia, della farmacia territoriale per raggiungere meglio il paziente, quindi della medicina di prossimità, della sanità di prossimità è sicuramente una cosa importante. Certamente il fatto di aver riclassificato farmaci, da un contenitore già molto sotto pressione a un altro, ci deve dire che sicuramente da un lato possiamo alleggerire quello che è il peso, la pressione del payback farmaceutico, dall’altro però ci sono nuove criticità che dobbiamo tutti insieme affrontare, ad esempio l’impatto sulle Regioni".
L'Aifa "rimane disponibile in tutto questo scenario e noi siamo chiaramente un’istituzione pronta a dialogare con tutti, per far sì che queste disposizioni della Legge di Bilancio abbiano poi la loro finalità, da un lato verso la salute dei pazienti, dall’altro anche verso la sostenibilità del Ssn" ha concluso.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "I numeri parlano chiaro: 9 ,7 milioni di risparmi per il Ssn, e da maggio a novembre 2024 le farmacie territoriali hanno dispensato oltre 2 milioni di confezioni di farmaci antidiabetici a base di gliptine. Tradotto in termini significa milioni di accessi in più a farmaci essenziali, senza file in ospedale, senza doppi passaggi in farmacia per la distribuzione per conto, senza barriere burocratiche. Abbiamo semplificato la vita a centinaia di migliaia di pazienti diabetici, soprattutto anziani, che oggi possono ritirare le loro cure direttamente nella farmacia sotto casa". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, nel suo intervento oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' .
"L'impatto economico del provvedimento è altrettanto significativo -sottolinea Gemmato - La spesa a carico del nostro Ssn è risultata inferiore rispetto a quanto si sarebbe verificato con la precedente modalità di distribuzione diretta e per conto, con un risparmio per il Ssn di 9,7 milioni di euro". Gemmato sottolinea l'importanza di quella che lui stesso definisce "una riforma gentile" che "consente al cittadino un migliore accesso alle cure e, di conseguenza, una migliore aderenza terapeutica", oltre "ad un risparmio per le casse dello Stato, mi sembra un ottimo risultato".
Sulla possibilità che altre classi di farmaci vengano riclassificate, come è successo per gli antidiabetici, Gemmato non ha dubbi: "Noi contiamo di spostare pezzo per pezzo - spiega - anno per anno, così come la legge prevede, con un monitoraggio di spesa, la maggior quantità possibile di farmaci, ma proprio per andare incontro al cittadino, ridurre il disagio, migliorare la compliance, l'adenza terapeutica". Ci sono alcuni farmaci che "ovviamente richiedono una dispensazione in ambiente protetto e controllato, quale è quell'ospedaliero, e quelli evidentemente non vengono toccati. Per tutta un'altra serie di farmaci, invece, si apre la possibilità dello spostamento e quindi anno per anno, con una logica di medio e di lungo periodo, sposteremo compatibilmente con il bilancio dello Stato, quindi tenendo sempre sotto controllo i conti dello Stato, sposteremo quante più categorie possibili".
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "Rivedere il processo di distribuzione dei farmaci significa, poi, valorizzare il ruolo del farmacista nella promozione dell’aderenza terapeutica, contribuendo a una maggiore appropriatezza e costanza nelle terapie che nel caso dei tanti pazienti cronici, con più di una patologia, è molto significativo. Questo non solo migliora gli esiti clinici e riduce le complicanze, ma apporta benefici anche alla sostenibilità del servizio sanitario. Siamo quindi di fronte a un cambiamento atteso e, per molti aspetti, radicale, che richiede un monitoraggio costante. Dai dati il bilancio è positivo. La spesa per il Servizio sanitario nazionale risulta ridotta, offrendo margini concreti per proseguire su questa strada, con benefici tangibili per i pazienti". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
"Proprio un anno fa ci siamo incontrati qui insieme a rappresentanti di istituzioni, società scientifiche, associazioni di pazienti e rappresentanti della filiera farmaceutica, per discutere questo significativo cambiamento: la possibilità per le farmacie convenzionate di dispensare farmaci precedentemente disponibili solo presso le strutture ospedaliere. Un passo in avanti che ha posto al centro le esigenze dei pazienti, semplificando il loro accesso alle cure - ha ricordato il ministro - Questo percorso ha radici lontane. Già nella precedente legislatura, grazie a un’indagine parlamentare promossa proprio dal sottosegretario Gemmato, era emersa la necessità di superare regole ormai datate, nate principalmente per contenere la spesa farmaceutica. Su queste basi è stata costruita la cornice normativa della Legge di bilancio 2024, con il coinvolgimento dell’Aifa e l’istituzione di un tavolo tecnico presso il ministero della Salute per monitorare gli effetti finanziari della misura e garantirne la sostenibilità".
"Le prestazioni farmaceutiche rappresentano un pilastro fondamentale dei Livelli Essenziali di Assistenza. Per questo, oltre all’analisi dell’impatto economico del provvedimento, è essenziale valutarne i benefici in termini di maggiore aderenza terapeutica, resa possibile da condizioni di accesso più semplice - ha aggiunto Schillaci - Le nuove disposizioni costituiscono un banco di prova della capacità del nostro servizio sanitario di innovarsi e rispondere con tempestività ai bisogni di salute cambiati dei cittadini. Abbiamo rafforzato il diritto dei cittadini ad accedere più facilmente ai farmaci; abbiamo risposto in particolare alle esigenze dei pazienti cronici e degli anziani che sono i principali fruitori della distribuzione diretta, e di chi vive nelle aree interne e più lontane dalle farmacie ospedaliere che osservano orari di lavoro limitati".
"Rivedere il processo di distribuzione dei farmaci significa, poi, valorizzare il ruolo del farmacista nella promozione dell’aderenza terapeutica, contribuendo a una maggiore appropriatezza e costanza nelle terapie che nel caso dei tanti pazienti cronici, con più di una patologia, è molto significativo. Questo non solo migliora gli esiti clinici e riduce le complicanze, ma apporta benefici anche alla sostenibilità del servizio sanitario", ha concluso.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - Davvero positivo il bilancio della nuova modalità di distribuzione dei farmaci che ha trasferito la dispensazione di alcuni antidiabetici dall’ospedale alle farmacie territoriali. L'impatto della misura è stato tracciato oggi, al ministero della Salute, nel corso dell’evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma'. Promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, l'incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del ministro della Salute Orazio Schillaci e del sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano.
"Lo scorso anno avevamo definito questa misura epocale e oggi possiamo dire con certezza che lo è stata davvero", afferma Gemmato, sottolineando l’importanza della riforma. "Abbiamo aggiornato un sistema fermo da oltre vent’anni, garantendo ai cittadini un accesso più rapido e semplice ai farmaci e migliorando l’efficienza della spesa sanitaria. I numeri parlano chiaro - evidenzia il sottosegretario - da maggio a novembre 2024, le farmacie territoriali hanno dispensato oltre 2 milioni di confezioni di farmaci antidiabetici a base di gliptine. Tradotto in termini concreti, significa milioni di accessi in più a farmaci essenziali, senza file in ospedale, senza doppi passaggi in farmacia per la distribuzione per conto, senza barriere burocratiche. Abbiamo semplificato la vita a centinaia di migliaia di pazienti diabetici, soprattutto anziani, che oggi possono ritirare le loro cure direttamente nella farmacia sotto casa".
L’impatto economico del provvedimento - riporta una nota - è altrettanto significativo. La spesa a carico del Servizio sanitario nazionale è risultata inferiore rispetto a quanto si sarebbe verificato con la precedente modalità di distribuzione diretta e per conto, con un risparmio per il Ssn di 9,7 milioni di euro. "Abbiamo dimostrato - sottolinea Gemmato - che innovare non significa solo migliorare i servizi, ma anche ottimizzare le risorse pubbliche. Con questa misura abbiamo reso il sistema più sostenibile, senza costi aggiuntivi per i cittadini e con vantaggi concreti per tutti gli attori coinvolti. Questo risultato è stato possibile grazie a un nuovo modello di remunerazione delle farmacie e a un sistema di scontistica - chiarisce - che ha visto il coinvolgimento sinergico di industria, farmacie e istituzioni, su impulso della politica. Senza entrare in tecnicismi, possiamo dire, con il supporto delle rilevazioni del Tavolo di monitoraggio della spesa, che i numeri ci danno ragione e confermano la validità della strada intrapresa".
Guardando al futuro, il percorso di riforma proseguirà con ulteriori passi concreti. "Abbiamo dato mandato ad Aifa di individuare nuove categorie di farmaci da riclassificare, così da ampliare ulteriormente i benefici per i pazienti e per il sistema sanitario - annuncia Gemmato - In particolare, in continuità con quanto deciso anche in seno al Tavolo per il monitoraggio della spesa, proporremo di includere altre classi di farmaci con caratteristiche simili a quelle già riclassificate, a partire da quelli senza brevetto scaduto". L’Agenzia del farmaco, come previsto dalla norma, avrà tempo fino al 30 marzo 2025 per rivedere il prontuario della distribuzione dei farmaci e proporre nuove transizioni dalla distribuzione diretta e per conto a quella convenzionata. Il tutto sarà poi sottoposto alla Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse) e al Consiglio di amministrazione dell’Agenzia.
Nel corso dell’evento sono state ascoltate anche le testimonianze dei pazienti, che hanno evidenziato i benefici tangibili della riforma, in particolare per chi vive in zone remote o con difficoltà di accesso alle strutture ospedaliere. "Questa misura è nata da un’intuizione politica, ma si è realizzata grazie al lavoro congiunto del Governo, delle Regioni, della rete delle farmacie e dell’industria - conclude Gemmato - Abbiamo dimostrato che, con il giusto approccio, è possibile innovare la sanità pubblica rendendola più moderna, efficiente e vicina alle reali esigenze dei cittadini".