Prima del 20 giugno 2016 era la “candidata anti-establishment”, poi è diventata la “telegenica sindaca populista che inaugura una nuova era” e “l’elegante brunetta che guida la rivolta”. Fino alla consacrazione finale: la “Trump di Roma“. Chi definisce così Virginia Raggi è Breitbart News, il sito della destra alternativa che ha contribuito a veicolare il consenso sul neopresidente Usa. Chi lo guida è Stephen Bannon, appena nominato responsabile delle strategie e consigliere particolare del gabinetto del magnate. Il suo mondo di riferimento politico e culturale include anche Ku Klux Klan e neonazi. In sostanza, la vasta galassia dell’ultradestra.
Se Trump lo definisce “brillante stratega” per ebrei e musulmani è soltanto un “suprematista e antisemita”, mentre per l’ex candidato democratico Bernie Sanders la sua è una nomina che dovrebbe “renderci tutti molto nervosi“. Sul sito americano sono centinaia le ricorrenze in cui compare il nome di Virginia Raggi, seguita con toni estusiastici sia in campagna elettorale, sia dopo l’elezione. La sindaca, però, che nei giorni scorsi ha invitato Trump in Campidoglio, dice di non saperne nulla: “Dal consigliere strategico di Trump arrivano elogi verso di me? Non li ho letti”, ha tagliato corto a margine della inaugurazione dell’area archeologica del Circo Massimo.
Ma online sono tanti i commenti positivi dedicati a lei e ai 5 Stelle. Articolo del 2 giugno 2016: “Dopo decenni di corruzione, scandali e incompetenza cronica (…) i romani si stanno ribellando e abbandonano i partiti politici tradizionali a favore del populista M5s, guidato da un’avvocato 37enne che si chiama Virginia Raggi“. 20 giugno: “Vittoria a valanga per la sindaca populista di Roma. Ora il movimento anti-establishment presenta una seria minaccia per il Pd“. 2 luglio 2016: “Il nuovo sindaco populista di Roma ha avuto un incontro di mezz’ora con Papa Francesco, dopo il quale ha detto di essere stata ‘fortemente impressionata’ dal Pontefice“. E infine, 7 luglio 2016: “L’euroscettico M5s, movimento contro l’immigrazione di massa in Italia, è il partito più popolare del Paese“.
La questione degli elogi su è emersa con le dichiarazioni del deputato del Pd, Marco Miccoli, che in una nota ha scritto: “Veniamo a sapere oggi che a sostegno della Raggi c’è anche il sito razzista americano Breitbart. Per ben 346 volte la sindaca viene citata ed elogiata da questa piattaforma dai chiari contenuti razzisti. A questo punto ci aspettiamo che anche i famosi nazisti dell’Illinois si schierino con la Virginia de noantri”. Stessa posizione espressa da Giovanni Zannola del Pd romano: tanta attenzione da parte del sito “dovrebbe preoccupare il sindaco e il M5S di Roma, città medaglia d’oro per la Liberazione dal nazifascismo”. Quindi si aspetta “che la Raggi ne prenda le distanze e dica chiaramente che ‘odia i nazisti dell’Illinois’, citando una famosa pellicola, perché su questo terreno, quello dell’antifascismo e della guerra al nazismo e all’antisemitismo, Roma non accetta ambiguità da parte del Primo cittadino”.
Tutte “frescacce, fesserie clamorose” le equazioni Trump-Raggi per l’assessore alla Crescita culturale di Roma Capitale, Luca Bergamo, che parla anche dell’invito del tycoon in Campidoglio. “È il presidente degli Stati Uniti, e con istituzioni democraticamente elette ci si comporta di conseguenza. La mia opinione personale su questa presidenza e su come si prefigura ovviamente non me lo rende particolarmente amato, ma lo vedremo. Comunque è il presidente degli Stati Uniti”.
Intanto gli elogi di Breitbart circolano in rete. E il sostegno del sito alla Raggi, per quanto lei ignori la questione, non viene smentito.
Occhio sen. M5S @PaolaTavernaM5S, ora i “media di regime” diventano altri: Le dice niente “Breitbart”? “Bannon”? @PoliticsRai3 #Raggi #Trump pic.twitter.com/06TmBtXS8X
— Angelo (@angelerrimo) November 15, 2016
nel frattempo Raggi diventa una star sul sito di Steve Bannon Breitbart https://t.co/ZfGy8QCupn ne sarà fiera https://t.co/vKL03lQcg9
— Pier.Cancellieri (@piergiuseppe2) November 15, 2016