“Non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani, frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano…”. Così parlava la sindaca di Roma Virginia Raggi appena qualche settimana fa, suscitando polemiche e ironie. Ma cosa deve fare un romano per buttare, ad esempio, il famoso frigorifero? ilfattoquotidiano.it ha provato a smaltirne uno. Perché i rifiuti ingombranti e gli elettrodomestici, per le strade di Roma, continuano a essere visibili, tra materassi matrimoniali appoggiati ai cassonetti del Pigneto e lavatrici a Porta Metronia. Che si fa quindi con un frigorifero che non funziona più? “Il servizio a domicilio è stato sospeso nel mese di giugno perché c’è stato un bando di gara che è andato nullo”, spiegano da ChiamaRoma, il call center del Comune. Forse, aggiungono, potrebbe riprendere nei prossimi mesi. Nel frattempo l’unica alternativa è portarlo a un centro di raccolta o a una raccolta domenicale di rifiuti ingombranti che l’Ama organizza in alcuni municipi. Al centro di raccolta Ama di Battistini, nel weekend l’attività non manca. Si scaricano mobili, sedie, pacchi, reti da letto. Chi porta un frigorifero lo deve accatastare all’interno di un grande container dedicato. Il servizio, racconta l’addetta Ama, negli anni è migliorato: “Abbiamo più frequenza di cassoni cambiati”. All’ingresso del centro una donna, affiancata da alcuni ragazzini, chiede a chi arriva se tra i rifiuti portati ci sono anche vestiti. “La gente arriva fino a qui con i frigoriferi, li dà ai rom e i rom tolgono il pezzetto di rame e li buttano per strada”, accusa un’addetta. “Loro c’hanno le loro colpe ma sono motivati anche da noi: uno non può arrivare fin qui e dare le cose ai rom. Portatele ai campi allora”
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