Matteo Salvini e Marion Le Pen si sono incontrati a pranzo a Forte dei Marmi. Il leader della Lega nord si trovava in Toscana per il suo tour a favore del No. Nell’incontro con la vicepresidente del Front National hanno parlato di Europa, di immigrazione e del referendum costituzionale in Italia. Con loro a tavola anche Manuel Vescovi, leader dei leghisti toscani. La deputata all’Assemblea nazionale francese e nipote di Marine Le Pen ha poi tenuto una conferenza a Firenze, invitata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, e dalla Lega. “La settimana scorsa io e Marion ci siamo incrociati a Mosca e abbiamo poi deciso di vederci qui”, ha spiegato Salvini al Corriere della Sera. “Tra noi c’è un rapporto consolidato nel tempo. Sono molto amico delle due donne Le Pen perché sono lontane anni luce dal modello Boldrini. Con Marion – continua il leader della Lega – abbiamo parlato di Europa. Io le ho spiegato perché votiamo No, lei mi ha raccontato come i francesi sono penalizzati da Bruxelles. Storie molto simili a quelle italiane”.
Salvini a Camaiore – “Non voglio una Costituzione dove decide tutto Roma e soprattutto Bruxelles, sulla pelle dei nostri figli. Il nostro No è un no alla Costituzione che lascia gli italiani schiavi dell’Europa”, ha detto il leader della Lega nord a Camaiore, provincia di Lucca, a margine di una iniziativa sul referendum. “Dal 5 dicembre – ha aggiunto Salvini – se vince il No Renzi, Boschi e Verdini vanno a casa e cambiano mestiere, e la parola torna agli italiani”. Poi la critica ai soldi spesi da Renzi e dal Partito democratico per pubblicizzare il Sì, dalle lettere mandate all’estero a quelle inviate ai cittadini residenti in Italia: “Noi del No non abbiamo milioni, ma qualche cartello, cappello e volantino. E soprattutto abbiamo la testa e l’orgoglio di dire no a questa riforma che delega ogni decisione a Bruxelles”.
Salvini paragona il premier italiano a Hillary Clinton: “Renzi mi sembra Hillary, pieno di soldi, sostenuto da banchieri, finanzieri, attori, cantanti, giornalisti e lobbisti, però non controlla il cuore e il voto dei cittadini, quindi mi auguro che in Italia finisca come negli Stati Uniti“. Il leader della Lega commenta anche l’articolo dell’Economist che invitava gli italiani a votare No al referendum: “Non abbiamo bisogno di maestri e maestrini dall’estero”. E torna sulla questione accoglienza affermando che “i sindaci che dicono no e che dicono ‘prima gli italiani’ fanno solo il loro dovere”. Infine, il programma della Lega nord in caso di “vittoria” il 4 dicembre: “aboliremo la legge Fornero” – che secondo Salvini andrebbe “esiliata in un’isola deserta” – e “lavoreremo per uno Stato che aiuta chi produce”.
Salvini a La Spezia – Il leader della Lega è intervenuto anche a una manifestazione organizzata a La Spezia: “Sono orgoglioso di essere definito accozzaglia da truppe di voltagabbana quali Alfano, Cicchitto, Verdini e Casini”. “Il fatto che il nostro No derivi da sensibilità diverse significa che questa riforma fa davvero schifo – ha aggiunto – Non ho la stessa storia dell’Anpi, dei Cinquestelle e di Zagrebelski ma il nostro è un no di libertà“. Salvini è arrivato in piazza Beverini a La Spezia e ha consegnato ai suoi sostenitori volantini per il No, dicendo di metterli nella buca delle lettere dei sostenitori del centrosinistra.