Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visita le aree dell’Italia centrale colpite dai terremoti di agosto e ottobre. Prima tappa a Ussita, in provincia di Macerata, dove il capo dello Stato si è recato nella zona rossa e poi nello stabilimento dell’Acqua Roana. “Siate forti, non vi abbandoneremo e ricostruiremo tutto”, ha detto rivolgendosi alla gente del paese. Mattarella ha espresso l’auspicio di “tornare quando tutto sarà ricostruito”. Poi il passaggio in Umbria, a Preci, dove ha incontrato la popolazione. Il presidente era atteso anche ad Amatrice, dove avrebbe dovuto visitare la nuova scuola Romolo Capranica e l’area dove si stanno realizzando le casette. A causa del maltempo però la visita è saltata. L’ultima tappa del viaggio rimane Norcia, dove Mattarella ha incontrato gli studenti delle scuole superiori, ospitati in un prefabbricato. Gli alunni hanno consegnato al capo dello Stato una lettera in cui chiedono di “non essere abbandonati“.
Ussita – Detassare le imprese che vorranno investire in questo territorio e agevolare le aziende già presenti. È quello che il sindaco di Ussita Marco Rinaldi ha chiesto a Mattarella. “Ci ha ascoltato con grande attenzione e si è impegnato a parlarne con il Governo, ritenendo la nostra proposta interessante e condivisibile, anche se il percorso sarà faticoso”, ha raccontato il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, che ha partecipato all’incontro. “Il presidente mi ha promesso che tornerà a Ussita il giorno che avvieremo la prima ricostruzione“, ha aggiunto il sindaco Rinaldi. “Ha dimostrato una sensibilità e una umanità incredibili – ha concluso il primo cittadino – ed è rimasto colpito dalla bellezza di questa vallata anche se profondamente ferita”.
Preci – “Siamo ancora nella fase dell’emergenza. Stiamo scegliendo le soluzioni per affrontare l’inverno e l’obiettivo è di evitare il ricorso a tende e container”, ha detto invece il sindaco di Preci, Pietro Bellini. L’amministrazione “sta parlando con le famiglie per trovare soluzioni: abbiamo circa 200 persone fuori casa, parte delle quali ha trovato alloggio in appartamenti non danneggiati dal sisma”. Altri abitanti di Preci hanno fatto ricorso agli “agriturismi della zona mentre altri sono nella struttura di accoglienza in legno della Caritas” ha aggiunto il primo cittadino.