“I 50 milioni per Taranto? La nostra città è stata trattata peggio di una prostituta, perché almeno quest’ultima viene pagata. Taranto invece è stata dominata e asservita al volere dello Stato, creando categorie di serie A e di serie B, senza neanche un ritorno”. Sono le durissime parole di Massimo Castellana, rappresentante dell’associazione “Genitori Tarantini”, che, durante Omnibus (La7), espone dettagliatamente la vicenda dell’emendamento bocciato dalla Commissione Bilancio circa i 50 milioni di euro da destinare alla assunzione di 1.800 tra medici e infermieri e acquistare macchinari diagnostiche. Castellana annuncia anche un sit-in il prossimo 3 dicembre sotto Palazzo Chigi, iniziativa a cui aderirà, come ha confermato a margine della cerimonia commemorativa delle vittime di Ilva, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Castellana denuncia omissioni e colpe degli ultimi governi, nonché la situazione catastrofica nel capoluogo pugliese: “Il sottosegretario De Vincenti dice che per il risanamento tarantino sono stati messi a disposizione 1600 milioni, di cui 200 destinati all’ospedale di San Cataldo. E parla anche di strumentalizzazione, quando questa è tutta del governo, visto che del San Cataldo si parla da tempo ma non se ne vede traccia, né si vedrà traccia se non tra 20 anni. Addirittura” – continua – “c’è un nuovo studio commissionato dal Ministero della Sanità, del quale non si può sapere nulla fino al 7 dicembre perché è stato secretato. E questo mi sembra un po’ sospetto: forse vorranno digerire prima i risultati del referendum del 4 dicembre? Non lo so”. Poi accusa: “Il nostro problema è che dobbiamo difendere i nostri figli e noi stessi da chi ci dovrebbe difendere, cioè dai governi. Oggi nessun politico può meritare il rispetto e la considerazione di un solo tarantino”
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