Lo scorso anno il disavanzo economico di esercizio dell’Inps è salito a 16,29 miliardi, in peggioramento di 3,8 miliardi rispetto ai -12,48 miliardi registrati nel 2014. E’ quanto emerge dal bilancio consuntivo 2015 approvato lunedì a maggioranza dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’istituto con il voto contrario dei rappresentanti della Uil, della Cgil e dell’Ugl. Il Civ – che nei mesi scorsi ha fatto ricorso al Tar contro il nuovo Regolamento di organizzazione varato dal presidente Tito Boeri – ha evidenziato però “una serie di criticità“. In particolare “la necessità di un’attenta valutazione della consistenza effettiva della massa dei crediti rilevata alla fine dell’esercizio, l’esigenza di un attento monitoraggio di tutti i Fondi e Gestioni previdenziali amministrate dall’Inps e il mancato avvio dell’attività ispettiva nei confronti della Pubblica Amministrazione che non permette di conoscerne la reale situazione contributiva (in particolare delle amministrazioni locali)”. E ancora, “la puntuale conoscenza dei dati relativi al patrimonio immobiliare dell’Istituto e la necessità di predisporre il bilancio per missioni e programmi definendo i programmi sottostanti ciascuna missione seguendo le linee di indirizzo emanate dal Civ”.

Tra i principali risultati del consuntivo 2015, che ora viene trasmesso ai ministeri vigilanti, ci sono un avanzo finanziario di 1,4 miliardi di euro (contro i 7 miliardi di disavanzo 2014), 214,7 miliardi di entrate contributive in aumento dai 211 del 2014 e 307,8 miliardi spesi per prestazioni istituzionali, con un incremento di 4,4 sul 2014. In particolare la spesa per prestazioni pensionistiche è risultata pari a 273 miliardi di euro dai 268 nel 2014, con un incremento di 4,2 miliardi. Per effetto del risultato economico di esercizio, il patrimonio netto dell’Inps al 31 dicembre 2015 risulta pari a 5.870 milioni di euro.

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