L’orrore trasformato in normalità. Custodito tra le quattro mura di una casa come tante. Nascosto dietro un lavoro rispettabile. I vicini di casa quasi non lo conoscevano. Perché durante la vita di tutti i giorni c’era giusto il tempo per un saluto. Quando usciva o rincasava nel condominio di Rovellasca. Lombardia profonda. Schiera di appartamenti identici. Le tende a righe bianche e gialle alle finestre. Il giardino con gli abeti e le siepi ben curate. “Buon giorno e buona sera. Tutto qua. Stava sulle sue, ma sembrava proprio una brava persona”. Al lavoro invece “era quasi pittoresco. Certo, aveva modi bruschi, ma quando c’era lui in pronto soccorso dormivo sonni tranquilli”. Qualche collega, però, se ne era accorto da tempo e adesso per gli investigatori è una certezza: la normalità di Leonardo Cazzaniga è attraversata da una linea d’ombra. Oltre la quale c’è l’orrore.
Oggi il medico anestesista ha detto che non ha mai voluto uccidere. Non c’ha mai pensato. Desiderava solo alleviare le sofferenze di chi ormai era a un passo dalla fine. Quella miscela letale di farmaci somministrata a pazienti anziani, quella che in molti al pronto soccorso dell’ospedale di Saronno conoscevano come il “protocollo Cazzaniga”, non era altro che un atto di compassione. L’impulso per accelerare la morte.
È questa la linea difensiva scelta dal viceprimario durante l’interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip Luca Labianca che si è svolto questa mattina nel carcere di Busto Arsizio. Cazzaniga, che amava farsi chiamare dai colleghi “l’angelo della morte” e al telefono con la sua amante Laura Taroni progettava “di far fuori” il cugino di lei, ha risposto a tutte le domande che il giudice gli ha rivolto, ma ha respinto l’accusa mossa dalla Procura di Busto Arsizio: l’omicidio volontario di quattro persone morte tra il 2012 e il 2013 nel reparto dove lui lavorava. “E’ provato” ma si è detto “disponibile a chiarire quanto è successo”, dice il suo avvocato, Enza Mollica, che ha già presentato un’istanza per fargli concedere gli arresti domiciliari.
Diversa la strategia della Taroni, infermiera nella stessa struttura, che ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Per lei l’accusa è di aver ucciso, con l’aiuto del medico, il marito Massimo Guerra, morto il 30 giugno del 2013, a cui sarebbe stato applicato il “protocollo”. “Non era in grado di sostenere un interrogatorio. Fisicamente è molto provata. Non escludo di chiedere nei prossimi giorni un interrogatorio con il pm Cristina Ria – spiega la sua legale Monica Alberti – Il suo pensiero è continuamente rivolto ai due figli, non fa che chiedere di loro, sono la sua preoccupazione principale”. Gli stessi figli, undici e otto anni (ora affidati a una comunità), di cui diceva di essere pronta a sbarazzarsi per amore di Cazzaniga: “Ho detto che potrei ucciderli per te. Sei l’uomo più importante del mondo”. O che cercava di trascinare nei suoi piani deliranti per ammazzare la nonna e la zia. Come nel caso del più grande, ormai assuefatto dai medicinali che la coppia gli somministrava: “La Nene la possiamo far fuori quando vogliamo e anche la zia Adriana”.
Un odio profondo per i familiari del marito e per parte dei suoi. Covato per anni tra le mura della sua villetta di Lomazzo, circondata da campi sterminati attraversati dalla ferrovia. A pochi metri, la palazzina dove vivono i Guerra. Aguzzini, per Laura Taroni. Carcerieri di una vita che lei sognava diversa. “Non sono mai uscita di casa truccata, sai cosa vuol dire? Mi ha tolto l’anima, mi ha tolto l’anima, mi ha tolto… mi ha tolto qualunque cosa”, si sfogava con la babysitter. “Io con lui ho perso tutti i miei amici… li ho persi tutti! Dopo che mi sono sposata mi hanno obbligata ad ingrassare perché loro non volevano che io rimanessi magra; poi prima potevo andare a sciare, potevo andare con i miei amici, la sera uscire così, dopo basta”.
Dopo ci sono stati i figli, i tradimenti, le botte. Forse gli incesti. E poi quella lunga scia di lutti in famiglia su cui ora la Procura di Busto Arsizio vuole vederci chiaro: Maria Clerici, madre di lei, poi il suocero, Luciano Guerra, e ancora lo zio Nazzareno. Tante morti. Troppo vicine l’una all’altra. Tanto che in paese Laura veniva ormai considerata “una poveretta rimasta sola e con due figli da tirare su, a cui bisognava dare una mano”, dicono in un bar lontano una manciata di chilometri dalla casa dove i carabinieri sono venuti ad arrestarla. “La conosco poco, ma sembrava un po’ sfigatella”.
Non lo è certo agli occhi di Cazzaniga che al telefono frena i suoi istinti. “Guarda che una strage la farei volentieri”. “Qual è il vero problema alla fin fine… tu sei furibonda con loro e bruceresti la casa, li tortureresti e ne faresti di tutti i colori… hai un’ira dentro che ti sballa completamente… allora stai tranquilla ok?”. Le menti dei due amanti corrono in sintonia. Parlano di morte con la stessa intimità dell’amore. Sono lui e lei. La loro storia, il colpo d’acceleratore per lasciarsi alle spalle la normalità. “Cioè come se io volessi… prendere la vita…”, dice Laura. “…di un altro per reinserirla in te…”, conclude la frase Cazzaniga.
Cronaca Nera
Saronno, Cazzaniga e Taroni davanti gip. Lui: “Alleviavo sofferenze”. L’odio di lei per i familiari: “Mi hanno tolto l’anima”
Il viceprimario del pronto soccorso sceglie di rispondere alle domande dei magistrati e nega di avere voluto uccidere. "Volevo solo alleviare le sofferenze". Viaggio nei paesi della coppia: lui distinto ma brusco. Lei e l'immagine da "sfigatella"
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Saronno, rimossi i vertici dell’ospedale: via direttore medico e responsabile del Pronto soccorso
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".