La sindaca di Roma Virginia Raggi vuole incontrare la famiglia di origine marocchina a cui ieri alcuni abitanti dei palazzi di San Basilio, periferia di Roma, hanno negato l’ingresso nella casa popolare che gli era stata assegnata. Il padre Mourad, un operaio, la mamma Fatya, senza lavoro, e i tre bambini, di fronte alle pesanti proteste razziste degli abitanti, hanno rinunciato alla casa. “Io non ci torno, quel posto è pericoloso”, ha detto la donna in un’intervista al Messaggero. L’incontro con la sindaca potrebbe avvenire già domani. Il gesto è stato definito “ignobile” da Simone di Stefano, vicepresidente di Casapound.
“È ignobile che Virginia Raggi porti la sua solidarietà piagnucolosa ad una famiglia di stranieri, mentre quando sono gli stranieri e i rom ad occupare le case degli italiani nessuno piange e tutti girano la testa dall’altra parte, a partire dall’inquilina del Campidoglio”, ha detto Di Stefano. “La Raggi ha l’obbiettivo di superare Laura Boldrini nella classifica del politico più anti-italiano e politicamente corretto del Paese – ha aggiunto – Casapound non può che ribadire la sua critica più radicale all’operato della giunta e una solidarietà incondizionata a quegli italiani che non si arrendono nei quartieri”.
Mourad Maslouh, operaio 40enne, ha parlato dell’esperienza: “Posso capire i problemi di sopravvivenza, li abbiamo tutti. Ma non prendetevela con i bambini e neanche con noi. Io e mia moglie abbiamo sempre lavorato, siamo brave persone”, ha detto a Repubblica. Sulle pagine del Messaggero parla invece la moglie Fatya: “Come possiamo tornare in un posto dove ci hanno detto che siamo brutti. Ho paura per i miei bambini, quelli ci odiano. E ho paura anche per me e mio marito. Ci hanno cacciato, una diceva anche che restavano lì davanti alla porta a controllare che noi non entravamo”.
A San Basilio, tra bar e piazze, non si parla d’altro. In molti difendono il quartiere e respingono le accuse di razzismo: “Non si tratta di razzismo ma di diritti. Prima gli italiani e poi tutto il mondo”. C’è molta rabbia verso le istituzioni, come testimoniano le parole di Gianluca: “Prima gli italiani…e dopo ancora gli italiani! La Raggi gli dia casa sua visto che si è scandalizzata”. Adriano è il cinquantenne che aveva occupato abusivamente la casa destinata alla famiglia marocchina: “Dal 2012 vivo in un camper, ho avuto la corrente da mia sorella che abita qui vicino. Piangevano i figli della famiglia marocchina? E i miei figli non li hanno visti? Non sono razzista, mio genero è romeno e ho molti amici di colore. Mi dispiace per quella famiglia ma io sto peggio di loro”.