E’ stato raggiunto l’accordo per l’evacuazione da Aleppo est. I ribelli e il regime di Damasco hanno siglato un’intesa per permettere ai civili e ai combattenti di lasciare i quartieri assediati della martoriata città della Siria settentrionale. Ad annunciarlo Yasser al-Youssef, portavoce del gruppo d’opposizione Nour al-Din al-Zenki. L’intesa è stata raggiunta con la mediazione della Russia, che sostiene il governo di Bashar al Assad, e della Turchia, che fino a questo momento ha supportato gli oppositori, ma ha svolto un ruolo di mediazione tra le parti – aiutando Damasco a liberare la città – per tutelare i propri interessi nel nord del Paese.
“Tutti i militanti” stanno lasciando Aleppo est con le loro famiglie per destinazioni di loro scelta, “la battaglia è finita”, ha detto l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vitaly Churkin durante l’assemblea d’emergenza convocata dal Consiglio di sicurezza. “I civili sono sotto la protezione del governo e non c’è bisogno che abbandonino la città”, ha aggiunto. Ma secondo l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Al Hussein, che ha esortato il mondo ad ascoltare “il pianto delle donne e dei bambini terrorizzati e macellati ad Aleppo”, molti civili che erano riusciti a fuggire sono “stati catturati e uccisi sul posto” ed altri ancora arrestati dai governativi siriani. I soldati “entrano nelle abitazioni e uccidono chiunque si trovi all’interno, anche donne e bambini”, è stato l’allarme lanciato prima della convocazione del Consiglio di sicurezza dall’Alto commissariato secondo cui “quanto sta accadendo ad Aleppo potrebbe ripetersi a Duma, Raqqa, Idlib. Non possiamo permetterlo”, ha aggiunto in una dichiarazione resa nota oggi a Ginevra. “Dobbiamo prendere misure urgenti” per assicurare la protezione delle persone in fuga. “Osservatori indipendenti – dell’l’Onu o altri attori esterni- devono poter accedere ai servizi di screening e assicurare che si svolga in linea con il diritto internazionale umanitario”.
Si stima che saranno oltre 40mila le persone che si incammineranno verso la salvezza, con i corridoi aperti. Le notizie sulla modalità e l’ora dell’evacuazione si incrociano e si contraddicono. Secondo fonti russe all’Onu, “tutti i militanti” stanno lasciando Aleppo est con le loro famiglie per destinazioni di loro scelta. Ma secondo una fonte del governo turco, le operazioni dovrebbero cominciare alle 16.00 di mercoledì e i civili e ribelli che vorranno andarsene potranno farlo su pullman diretti a Idlib sino a mercoledì notte. Parlando con l’emittente radiofonica al Sham, una fonte della sicurezza di alto livello ha aggiunto che l’operazione avrà inizio mercoledì mattina alle 4.00 e avverrà sotto la supervisione della croce rossa”. Brita Hagi Hasan, presidente del consiglio locale di Aleppo est, ha affermato che “cinque pullman inizieranno a portar via la gente in sicurezza dalla città dalle 5 locali verso l’ovest del Paese”.
Durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha invocato i delegati a fare “tutto il possibile per fermare la carneficina in Siria”. Il Segretario ha anche lanciato “un nuovo appello al governo di Damasco e ai suoi alleati Russia e Iran a rispettare le norme del diritto internazionale umanitario, favorire l’evacuazione dei civili da Aleppo e l’accesso degli aiuti umanitari”.