Fare delle nomine politiche al buio senza conoscere i nomi, né il sesso dei candidati. Quello di Bologna poteva essere un caso unico in Italia, ma ancora prima di essere per la prima volta applicato, rischia di saltare per volontà del Pd, partito di maggioranza. La consigliera comunale di Coalizione civica, Emily Clancy, a inizio ottobre era riuscita un po’ a sorpresa a far passare in Commissione affari generali una proposta a suo modo rivoluzionaria per la nomina dei cinque componenti del Comitato dei garanti, deputato a decidere sugli eventuali referendum consultivi comunali: “Sui curriculum né età, né genere né nome, affinché la scelta sia operata sul solo criterio della competenza ed esperienza”. Questa era la linea tracciata dalla consigliera italo-canadese della sinistra indipendente, che aveva studiato questo metodo di selezione in Gran Bretagna.
La proposta era passata inizialmente all’unanimità con una sola astensione. Ma dopo quella prima votazione però il Partito democratico, tramite il suo capogruppo Claudio Mazzanti, ha annunciato che già dalla commissione di mercoledì 14 dicembre si torna alle regole solite che vanno avanti da 20 anni. Regole che prevedono la nomina di tre persone della maggioranza e due della minoranza. Una “giravolta”, dice in una nota Clancy assieme al capogruppo di Coalizione civica Federico Martelloni: “Il voltafaccia del Partito democratico sulla possibilità di utilizzare il metodo dei curricula al buio nella nomina dei garanti – spiegano i due consiglieri – è esemplificativo di un atteggiamento ostile verso trasparenza, partecipazione e condivisione delle scelte”.
Il capogruppo Pd Mazzanti, sentito da ilfattoquotidiano.it, spiega che il primo voto, quello che a inizio ottobre aveva dato l’ok alla proposta sui curriculum al buio, era stata frettoloso e arrivato in chiusura di una seduta un po’ convulsa: “In quella commissione c’è stato un gran marasma e alla fine erano tutti di corsa. Addirittura il mio intervento non era stato messo neppure a verbale”. Poi il capogruppo Pd – assicurando che i consiglieri Pd saranno uniti con lui nella votazione del 14 dicembre e non ci saranno sorprese – spiega che il metodo proposto da Clancy avrebbe causato dei problemi: “Basta che un consigliere comunale dica che a lui non frega niente e vuole vedere tutte e 32 le pratiche, lo può fare. Non solo: se da questa graduatoria uscissero cinque uomini o cinque donne e nel regolamento comunale si parla di parità di genere che cosa facciamo?” Infine Mazzanti conclude: “Se Clancy vuole fare demagogia, la si faccia pure, ma noi rispondiamo in maniera molto trasparente”.
Era stata la stessa Clancy a spiegare come si sarebbe potuto ovviare alla questione della parità di genere: “Basta fare una graduatoria un po’ più ampia, rispetto ai soli cinque, e se per ipotesi dovessero risultare selezionati solo uomini o sole donne, si andrà avanti nella graduatoria fino a ricomporre un equilibrio”. Ora sarà la Commissione del 14 dicembre a decidere il futuro dei “curriculum al buio”.
Anche su un altro tema riguardante la trasparenza Coalizione Civica e maggioranza Pd si sono scontrati in queste settimane. È quello relativo alle nomine dei consigli di amministrazione delle Istituzioni comunali. Il sindaco Pd Virginio Merola in campagna elettorale aveva promesso che avrebbe fatto delle audizioni pubbliche perché consiglieri e cittadini potessero valutare le candidature e il sindaco potesse poi decidere in base anche a quei confronti. Poi i nominativi dei cda scelti dal sindaco sono arrivati a fine novembre, mentre una audizione pubblica è stata fissata solo per il prossimo 20 dicembre: “Le nomine sono già state fatte e le audizioni saranno una conferenza stampa in cui i cittadini ‘potranno fare delle domande’, bontà loro”, scrivono Clancy e Martelloni che poi lanciano il loro monito al Pd: “Non si vuole cambiare passo? Non si vogliono riavvicinare le istituzioni ai cittadini in questa era di crisi della rappresentanza, concimando il campo dell’ostilità e della rabbia?”.
Ma anche su questo frangente Mazzanti difende il suo sindaco e il partito: “La giunta ha messo sul piatto una rosa di nomi. Il 20 dicembre queste persone riceveranno chiunque vorrà chiedere. Le nomine non sono ancora state fatte e verranno fatte successivamente a questa audizione”.