Dopo i muri in Ungheria, in Macedonia e quello costruito poco più di un mese fa in Germania, a Monaco di Baviera, ora è la volta del ‘Great Wall‘. Il grande muro di Calais, voluto dal governo di Londra per impedire ai migranti di passare dalla Francia alla Gran Bretagna, è stato terminato dopo meno di tre mesi di lavori. Un cantiere dall’alto contenuto simbolico, che dopo il voto sulla Brexit allontana ancor più velocemente il Regno Unito, che non aveva mai accettato il sistema delle quote per la ridistribuzione dei migranti, dalle politiche di accoglienza europee. Una divisione tra due Paesi occidentali che in passato avevano invece criticato l’intolleranza mostrata verso gli immigrati nella zona dei Balcani e nell’Europa orientale.

Alto quattro metri e lungo un chilometro, il muro in cemento armato è dotato di telecamere di sorveglianza e sorge a poche centinaia di metri dalla ex-Giungla di Calais, che il governo di Parigi ha smantellato questo autunno. L’obiettivo è impedire ai migranti di introdursi illegalmente nei camion diretti a Dover, attraverso il tunnel della Manica. Interamente finanziata dal governo britannico, la struttura è costata 2,7 milioni di euro e completa il recinto di protezione in ferro e filo spinato già eretto nella zona per impedire l’accesso al porto. Il cantiere per la costruzione del ‘Great Wall’ cominciò il 20 settembre scorso.

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