Tutti confermati o promossi, da Boschi ad Alfano, fino a Poletti, tranne lei. Stefania Giannini sembra aver pagato per tutti la sconfitta di Matteo Renzi al referendum del 4 dicembre. L’unica esclusa dal “governo fotocopia”, sostituita da Valeria Fedeli al dicastero dell’Istruzione. L’ex esponente di Scelta Civica, poi passata al Partito Democratico, non si sfoga però con i cronisti. Nessuna parola, ma scura in volto, fugge dalle domande dopo aver passato un paio d’ore al bar, durante il dibattito sul voto di fiducia al Senato per il governo Gentiloni. Poi arriva in Aula, poco prima del voto. Solo baci e abbracci di fronte alle telecamere e ai fotografi con la neo ministra che prenderà il suo posto
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