Rieccolo. Al governo non ha intenzione di partecipare, ma vuole sedersi al tavolo attorno al quale si discuterà la nuova legge elettorale. Per poi andare al voto subito dopo perché, assicura, “Forza Italia si candida a vincere e a governare”. In un messaggio inviato a Sandra Savino, coordinatrice azzurra in Friuli Venezia Giulia, Silvio Berlusconi rispolvera la tromba e suona la carica, o meglio una carichetta. In attesa di “riportare Forza Italia ad essere il primo partito del centrodestra”, il Cavaliere – che aveva fatto capolino negli ultimi giorni della campagna referendaria sostenendo le ragioni del No – punta a giocare le partite che contano.
Il segnale di apertura era arrivato in sede di consultazioni, quando Paolo Romani e Renato Brunetta inviarono un timido segnale di apertura al nuovo premier. “Abbiamo apprezzato i toni di Gentiloni – avevano detto il 12 dicembre a palazzo Chigi dopo aver incontrato Paolo Gentiloni, pur sottolineando di non voler fare sconti al nuovo esecutivo – abbiamo apprezzato che abbia detto che accompagnerà il Parlamento nella elaborazione di una nuova legge elettorale. Abbiamo apprezzato la discontinuità nei toni. Ci dev’essere un segnale di cambiamento”.
Un segnale di cambiamento ora è arrivato dal Cavaliere: “Dopo le dimissioni di Renzi abbiamo un governo molto simile al precedente, frutto della maggioranza della quale il Pd gode in parlamento – ha detto l’ex premier in occasione dello scambio di auguri di Natale tra i dirigenti, gli iscritti e i simpatizzanti di Forza Italia del Friuli – tale governo noi non potevamo partecipare né collaborare: siamo invece molto interessati a collaborare a una nuova stagione di riforme costituzionali vere e – nell’immediato – a una riforma della legge elettorale che consenta agli italiani di votare il più presto possibile, con nuove regole che garantiscano un’effettiva corrispondenza fra maggioranza parlamentare e di governo e maggioranza degli elettori”.
Per questo motivo, prosegue il Cav, “dal governo Gentiloni e dal Pd ci aspettiamo che facilitino in sede parlamentare questo processo per arrivare ad una legge condivisa, nel comune interesse di garantire il funzionamento della vita democratica, pur nelle divergenti visioni politiche e programmatiche“. Un percorso che porta dritto alle elezioni: “Dobbiamo comunque prepararci al voto, non lontano in sede regionale come in sede nazionale. Forza Italia si candida a vincere e a governare”.