Come era stato ipotizzato Anis Amri, il 24enne tunisino responsabile dell’attentato di Berlino, nella sua fuga attraverso l’Europa è passato per la stazione di Lione Part-Dieu. È qui che lo stragista del mercatino di Natale ha acquistato un biglietto per Milano con corrispondenza a Chambery. La certezza arriva dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della stazione francese. Una volta che saranno analizzate anche le immagini delle stazioni italiane la ricostruzione del percorso del terrorista sarà completa tranne che per la parte relativa dalla Germania. Non si ancora infatti come il giovane abbia lasciato la capitale tedesca e come e con che mezzi abbia raggiunto la Francia.
Intanto gli inquirenti milanesi, che hanno proseguito le indagini anche il giorno di Natale, sono in attesa di una risposta ufficiale degli investigatori tedeschi sulla pistola calibro 22 che aveva con sé quando è stato colpito a morte a Sesto San Giovanni, ma ritengono che con ogni probabilità l’arma sia la stessa con cui il tunisino ha ucciso il camionista polacco del tir con il quale ha compiuto la strage a Berlino.
La Procura di Milano potrebbe chiedere all’Autorità giudiziaria tunisina, attraverso il ministero della Giustizia, documentazione riguardante l’arresto del nipote di Amri, ritenuto legato a una cellula terroristica operante in Tunisia. Il giovane aveva confessato, durante gli interrogatori di polizia, di aver comunicato con lo zio via Telegram. Amri gli avrebbe inviato denaro attraverso le poste e fornito un’identità falsa perché lo raggiungesse in Germania per arruolarsi in una ‘cellula tedescà dell’Isis. Di questa vicenda, che aiuterebbe a ricostruire eventuali legami che il killer di Berlino potrebbe aver avuto nel Milanese, gli inquirenti del capoluogo lombardo hanno per ora solo notizie di stampa. Gli agenti della Digos continuano a visionare le immagini di telecamere di sorveglianza del percorso compiuto da Amri una volta giunto a Milano: dalla Stazione Centrale a Sesto San Giovanni. E – evidentemente – si continua ad indagare per cercare di capire per quale ragione sia andato a Sesto. Nel frattempo si susseguono le segnalazioni di persone che avrebbero visto Amri in diverse località nel Milanese. Le segnalazioni sono ovviamente vagliate, ma allo stato sono senza riscontri e contrasterebbero con i dati oggettivi in mano agli investigatori.