“Classe ’68: scrivete così, fa meno effetto rispetto a 48enne”. Davide vive con la sua famiglia a Trezzano Rosa, Comune di 5mila abitanti nella periferia nord-est di Milano: ha una moglie e una figlia che frequenta il liceo classico, e che dopo la maturità vorrebbe continuare gli studi. “Voglio permetterle di farlo”, precisa subito Davide, che fino a un paio d’anni fa lavorava nell’azienda del fratello: poi le cose non sono andate più bene (“Inutile entrare nei dettagli”) e si è ritrovato a chiedere aiuto al Comune. Sei mesi d’attesa, poi un periodo di collaborazione con una cooperativa del posto, poi altri 6 mesi di contributo di disoccupazione. “Alla fine, il Comune mi ha offerto un lavoro a voucher: si trattava di rinforzare le squadre che si occupavano della nettezza urbana e della cura del verde pubblico”. Periodi brevi, turnazioni costanti. “Di fatto, i cicli erano di 30 ore ciascuno: poi si ruotava. Un modo per interrompere l’inattività di chi non riusciva a trovare lavoro”. I voucher come ammortizzatore sociale, dunque? “Detta così sembrerebbe quasi una cosa positiva”. E invece? “E invece parliamoci chiaro: al Comune questo sistema conviene perché gli evita di dover assumere lavoratori in maniera più stabile. Ti prendo, ti faccio fare le tue 30 ore, e poi basta. E così si rende ancor più difficile la possibilità di trovare un contratto decente”. Ma non è solo per le mansioni più occasionali, che l’amministrazione di Trezzano Rosa si serve dei voucher. “Li utilizzano anche per pagare gli impiegati, quelli che svolgono un lavoro d’ufficio giornaliero e regolare”. Si potrebbe provare a parlare con qualcuno di loro? “Ho provato a domandare – dice Davide – Per ora preferiscono di no. Significherebbe esporsi e rischiare di essere lasciati a casa da un giorno all’altro. È gente che ha una famiglia a cui pensare. Però chissà, magari dopo questo vostro lavoro, a qualcuno potrebbe venire voglia di raccontare”.
Lavoro & Precari
Davide: “Da noi il Comune utilizza i voucher per qualunque mansione: dalla nettezza urbana al lavoro d’ufficio” - 5/5
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione