Tre persone sono morte giovedì mattina in seguito all’incendio di uno yacht Maiora di 22 metri ormeggiato al marina di Loano, in provincia di Savona. L’allarme è scattato all’alba e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Albenga e di Finale, mentre la capitaneria di porto sta conducendo le indagini. Le vittime, due uomini e una donna di origini tedesche, erano state inizialmente date per disperse, mentre il quarto ospite dell’imbarcazione, una donna di 52 anni, si è salvata dopo essersi gettata in mare. È stata accompagnata in ospedale a Pietra Ligure in stato di choc, ma non in pericolo di vita.
Le vittime sono la sorella della sopravvissuta e i compagni delle donne. I tre sono rimasti intrappolati nella cabina di prua e le fiamme avrebbero loro impedito di uscire dalle cabine, rendendo inutile ogni tentativo di salvarli. I soccorritori hanno tentato in ogni modo di estrarre le persone dall’imbarcazione, anche provando a tagliare lo scafo. Le tre squadre dei vigili del fuoco, di Albenga, Savona e Finale Ligure, hanno recuperato i corpi delle tre vittime. Le salme sono state estratte dalla cabina di prua e devono ancora essere identificate. In questo momento sul posto è arrivata la gru e sono in corso le operazioni di recupero dello scafo che verrà portato in secca per le indagini sulle cause del rogo. Lo yacht è parzialmente affondato, la sovrastruttura e l’interno sono stati completamente distrutti.
La magistratura ha acquisito le immagini dell’impianto di videosorveglianza del porticciolo. Nel frattempo il sostituto procuratore Massimiliano Bolla ha terminato di ascoltare la donna tedesca di 52 anni unica superstite dell’incendio: la donna ha raccontato di essere stata svegliata dalle grida del cognato e di essere riuscita a uscire dalla cabina attraverso un oblò ‘passauomo’. Sull’episodio verrà aperto un fascicolo per incendio colposo e omicidio colposo.