Nella Sicilia dei paradossi può succedere, anche, che si apra, nelle sedi istituzionali della Regione e dintorni, un’ incredibile quanto oziosa disputa, a suon di carte e pareri, attorno ad un singolare dilemma aritmetico. Vero è che nella terra di Archimede, Empedocle, Gorgia e Pirandello, nulla è certo e tutto è relativo, ma con l’aritmetica non si scherza. Non c’è partita. Non si può, avventatamente, andare contro la logica, l’evidenza, l’inoppugnabile. A meno che , sprovvisti di buon senso, pur di fare un torto a qualcuno, si cerca di confondere le acque insinuando dubbi pur di arrecare danni al prossimo. Ne sa qualcosa il dottor Gioacchino Genchi (solo omonimo del noto ex poliziotto ndr), già dirigente chimico della Regione, che da quasi 8 anni impatta contro il muro di gomma, fatto di alchimie numerico-amministrative, di governi e burosauri della Regione che rifiutano di riconoscere – e non siamo su Scherzi a parte- che 58 è un punteggio maggiore di 50. Ma andiamo con ordine. Genchi, inflessibile dirigente , è stato per anni il responsabile dell’Ufficio Tutela dall’inquinamento atmosferico ed ha avuto il gravissimo torto di essersi messo contro l’uso del pet coke come combustibile, contro le aziende che fabbricavano laterizi con i fanghi di risulta industriali, contro i miasmi della distilleria più grande d’Europa e, imperdonabile, di avere stoppato, a quanto sembra, l’affaire miliardario degli inceneritori previsto dal piano rifiuti adottato dalla giunta di Totò Cuffaro, l’ex governatore poi condannato definitivamente per favoreggiamento alla mafia .
Ad aprile del 2009 la giunta presieduta da Raffaele Lombardo – condannato per concorso esterno a Cosa nostra, ma solo in primo grado – infligge a Genchi 4 anni (uno in più del massimo previsto dalla leggi) di inibizione dall’incarico ricoperto per avere riportato una “valutazione negativa” con riferimento all’attività svolta nel 2006 ( l’anno dello stop agli inceneritori). La discutibile “sanzione”, applicata per la prima volta (e mai più da allora), è stata decisa con una velocità da fare invidia. Titoli professionali, carriera, impegno lavorativo, immagine personale, di colpo tutto azzerato. Discorso chiuso? Affatto, perché nella fretta è sfuggito alla giunta Lombardo un importante dettaglio. Il funzionario, infatti, non aveva riportato alcuna valutazione negativa rispetto all’attività svolta. La soglia minima per “bocciare” un dipendente è fissata a quota 50 punti, mentre a Genchi era stata assegnata una valutazione di 58,01: in pratica mancavano i presupposti legali a supporto dell’ incredibile sanzione inibitoria, per il semplice fatto che il dipendente non aveva demeritato neanche nel punteggio che gli era stato assegnato dai suoi superiori. Tutto risolto dunque? Ma neanche per idea. Iniziano gli immancabili ricorsi. Due commissioni di verifica interne danno ragione a Genchi. Lo stesso governatore accoglie il ricorso straordinario e “annulla” la revoca dell’incarico. Il Tribunale del lavoro condanna l’amministrazione, dopo avere accertato che anche il punteggio (58,01) era artefatto e frutto di contestazioni infondate. La Corte d’appello conferma la condanna (siamo ad oltre 20 mila euro), mentre i 5 artefici della cosiddetta valutazione farlocca finiscono sotto processo (attualmente in corso).
Il lettore penserà: ma con questa mole di vittorie in tribunale, nel frattempo Genchi sarà stato reintegrato. E le delibere false annullate. Ma quando mai. Nel Palazzo “resistono” con il silenzio, perché non sanno che pesci pigliare. Intanto, arriva il governatore Crocetta che, come è noto, in quanto a propositi rivoluzionari non è secondo a nessuno. Genchi gli scrive e chiede, con garbo, di prendere formalmente atto che per aritmetica elementare 58,01 ( già giudicato fasullo) è maggiore di 50 e, dunque, di annullare la delibera che attesta il fatto. Negli uffici presidenziali si interrogano: chi deve attestare se 58,01 è maggiore di 50 ? Inizia quindi un incredibile balletto istituzionale e burocratico. La segreteria della Giunta declina la competenza ( è priva di un matematico?), seguita a ruota dalla giunta di governo. Ma Crocetta – l’ha più volte dimostrato nelle sue ripetute e sussultorie apparizioni televisive da Giletti – è uno che sui problemi “spinosi” è subito disponibile a metterci una croce sopra. Lampo di genio, la croce, anzi il Croce, ce l’ha in Giunta, è il dottor Croce Maurizio, assessore all’Ambiente. Quale migliore occasione d’incaricare costui a sbrogliare la matassa? Per la verità un alto funzionario, ovvero il Dirigente generale dell’Ambiente aveva già formalmente attestato che 58,01,poiché maggiore di 50, corrisponde a valutazione positiva.
Dopo un momento di meditazione, però, anche l’assessore Croce ha avuto una brillante idea: decise, nientemeno, di formulare, non una, ma addirittura due richieste di parere: la prima all’Avvocatura dello Stato e l’altra all’ufficio legislativo della Regione. Vista la rilevanza della questione il nostro avrà pensato che solo i giureconsulti dello Stato e della Regione, sarebbero stati in grado di dipanarla. Che dire? Il sospetto che si voglia “menar il can per l’aia”, è più che legittimo. Ma a che pro? E con quali risultati? Il commissario dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, informato da Genchi, allarga le braccia, riscontra “ gravi carenze “ nella trasparenza degli atti della Regione, ma non ha margini d’intervento perché “la richiesta attiene al raggiungimento di un obiettivo personale” ( sic!). Logico dunque che il dottor Genchi, frattanto, più ostinato di prima, abbia trasferito la vicenda al palazzo di Giustizia, perché, presume, ci sarebbero tutti gli elementi necessari per avviare l’azione penale. Vedremo. Finisce qui, per ora, il pirandelliano racconto che, si è certi, non finirà di riservare altri colpi ad effetto. Ma c’è quanto basta per comprendere, al di là del caso specifico e delle abusate quanto ipocrite frasi di circostanza, che il diritto, le regole e la trasparenza, nei Palazzi del potere e in alcuni uffici della Regione diretti da cortigiani senza scrupoli, somigliano sempre più a fastidiosi ingombri da tenere a bada per non disturbare i manovratori di turno e i loro indicibili interessi.
*di Lino Buscemi
Cronaca
Sicilia, “sull’isola la matematica è relativa: lo strano caso del dottor Genchi”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Lino Buscemi
Nella Sicilia dei paradossi può succedere, anche, che si apra, nelle sedi istituzionali della Regione e dintorni, un’ incredibile quanto oziosa disputa, a suon di carte e pareri, attorno ad un singolare dilemma aritmetico. Vero è che nella terra di Archimede, Empedocle, Gorgia e Pirandello, nulla è certo e tutto è relativo, ma con l’aritmetica non si scherza. Non c’è partita. Non si può, avventatamente, andare contro la logica, l’evidenza, l’inoppugnabile. A meno che , sprovvisti di buon senso, pur di fare un torto a qualcuno, si cerca di confondere le acque insinuando dubbi pur di arrecare danni al prossimo. Ne sa qualcosa il dottor Gioacchino Genchi (solo omonimo del noto ex poliziotto ndr), già dirigente chimico della Regione, che da quasi 8 anni impatta contro il muro di gomma, fatto di alchimie numerico-amministrative, di governi e burosauri della Regione che rifiutano di riconoscere – e non siamo su Scherzi a parte- che 58 è un punteggio maggiore di 50. Ma andiamo con ordine. Genchi, inflessibile dirigente , è stato per anni il responsabile dell’Ufficio Tutela dall’inquinamento atmosferico ed ha avuto il gravissimo torto di essersi messo contro l’uso del pet coke come combustibile, contro le aziende che fabbricavano laterizi con i fanghi di risulta industriali, contro i miasmi della distilleria più grande d’Europa e, imperdonabile, di avere stoppato, a quanto sembra, l’affaire miliardario degli inceneritori previsto dal piano rifiuti adottato dalla giunta di Totò Cuffaro, l’ex governatore poi condannato definitivamente per favoreggiamento alla mafia .
Ad aprile del 2009 la giunta presieduta da Raffaele Lombardo – condannato per concorso esterno a Cosa nostra, ma solo in primo grado – infligge a Genchi 4 anni (uno in più del massimo previsto dalla leggi) di inibizione dall’incarico ricoperto per avere riportato una “valutazione negativa” con riferimento all’attività svolta nel 2006 ( l’anno dello stop agli inceneritori). La discutibile “sanzione”, applicata per la prima volta (e mai più da allora), è stata decisa con una velocità da fare invidia. Titoli professionali, carriera, impegno lavorativo, immagine personale, di colpo tutto azzerato. Discorso chiuso? Affatto, perché nella fretta è sfuggito alla giunta Lombardo un importante dettaglio. Il funzionario, infatti, non aveva riportato alcuna valutazione negativa rispetto all’attività svolta. La soglia minima per “bocciare” un dipendente è fissata a quota 50 punti, mentre a Genchi era stata assegnata una valutazione di 58,01: in pratica mancavano i presupposti legali a supporto dell’ incredibile sanzione inibitoria, per il semplice fatto che il dipendente non aveva demeritato neanche nel punteggio che gli era stato assegnato dai suoi superiori. Tutto risolto dunque? Ma neanche per idea. Iniziano gli immancabili ricorsi. Due commissioni di verifica interne danno ragione a Genchi. Lo stesso governatore accoglie il ricorso straordinario e “annulla” la revoca dell’incarico. Il Tribunale del lavoro condanna l’amministrazione, dopo avere accertato che anche il punteggio (58,01) era artefatto e frutto di contestazioni infondate. La Corte d’appello conferma la condanna (siamo ad oltre 20 mila euro), mentre i 5 artefici della cosiddetta valutazione farlocca finiscono sotto processo (attualmente in corso).
Il lettore penserà: ma con questa mole di vittorie in tribunale, nel frattempo Genchi sarà stato reintegrato. E le delibere false annullate. Ma quando mai. Nel Palazzo “resistono” con il silenzio, perché non sanno che pesci pigliare. Intanto, arriva il governatore Crocetta che, come è noto, in quanto a propositi rivoluzionari non è secondo a nessuno. Genchi gli scrive e chiede, con garbo, di prendere formalmente atto che per aritmetica elementare 58,01 ( già giudicato fasullo) è maggiore di 50 e, dunque, di annullare la delibera che attesta il fatto. Negli uffici presidenziali si interrogano: chi deve attestare se 58,01 è maggiore di 50 ? Inizia quindi un incredibile balletto istituzionale e burocratico. La segreteria della Giunta declina la competenza ( è priva di un matematico?), seguita a ruota dalla giunta di governo. Ma Crocetta – l’ha più volte dimostrato nelle sue ripetute e sussultorie apparizioni televisive da Giletti – è uno che sui problemi “spinosi” è subito disponibile a metterci una croce sopra. Lampo di genio, la croce, anzi il Croce, ce l’ha in Giunta, è il dottor Croce Maurizio, assessore all’Ambiente. Quale migliore occasione d’incaricare costui a sbrogliare la matassa? Per la verità un alto funzionario, ovvero il Dirigente generale dell’Ambiente aveva già formalmente attestato che 58,01,poiché maggiore di 50, corrisponde a valutazione positiva.
Dopo un momento di meditazione, però, anche l’assessore Croce ha avuto una brillante idea: decise, nientemeno, di formulare, non una, ma addirittura due richieste di parere: la prima all’Avvocatura dello Stato e l’altra all’ufficio legislativo della Regione. Vista la rilevanza della questione il nostro avrà pensato che solo i giureconsulti dello Stato e della Regione, sarebbero stati in grado di dipanarla. Che dire? Il sospetto che si voglia “menar il can per l’aia”, è più che legittimo. Ma a che pro? E con quali risultati? Il commissario dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, informato da Genchi, allarga le braccia, riscontra “ gravi carenze “ nella trasparenza degli atti della Regione, ma non ha margini d’intervento perché “la richiesta attiene al raggiungimento di un obiettivo personale” ( sic!). Logico dunque che il dottor Genchi, frattanto, più ostinato di prima, abbia trasferito la vicenda al palazzo di Giustizia, perché, presume, ci sarebbero tutti gli elementi necessari per avviare l’azione penale. Vedremo. Finisce qui, per ora, il pirandelliano racconto che, si è certi, non finirà di riservare altri colpi ad effetto. Ma c’è quanto basta per comprendere, al di là del caso specifico e delle abusate quanto ipocrite frasi di circostanza, che il diritto, le regole e la trasparenza, nei Palazzi del potere e in alcuni uffici della Regione diretti da cortigiani senza scrupoli, somigliano sempre più a fastidiosi ingombri da tenere a bada per non disturbare i manovratori di turno e i loro indicibili interessi.
*di Lino Buscemi
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“AfD? Non è cambiata la Germania, è deragliato il dibattito”. Parla il fondatore della ong Sos Humanity
Gaza, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Hamas ha accusato Israele di "mettere in serio pericolo l'intero accordo di tregua" dopo la decisione del governo israeliano di rinviare il rilascio di 620 prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati in cambio del ritorno di sei ostaggi israeliani a Gaza. "Ritardando il rilascio dei nostri prigionieri, il nemico si comporta come un delinquente e mette seriamente in pericolo l'intero accordo" di tregua, ha dichiarato Bassem Naïm, un alto funzionario di Hamas, invitando i mediatori che hanno reso possibile l'accordo, "in particolare gli Stati Uniti", a "fare pressione sul nemico affinché applichi l'accordo e rilasci immediatamente questo gruppo di prigionieri".
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha lanciato 267 droni contro l’Ucraina nella notte tra sabato e domenica, “un record” dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, ha dichiarato l’aeronautica ucraina, alla vigilia del terzo anniversario dell’attacco russo su larga scala. "Sono stati avvistati nel cielo ucraino 267 droni nemici, il record per un singolo attacco" dall'inizio dell'invasione, ha scritto su Facebook il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ignat, secondo cui 138 sono stati intercettati dalla difesa aerea e altri 119 sono stati "persi" senza causare danni.
In un comunicato separato pubblicato su Telegram, l'esercito ha riferito che diverse regioni, tra cui Kiev, sono state "colpite", senza fornire ulteriori dettagli. Un attacco missilistico russo ha ucciso un uomo e ne ha feriti cinque a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodynyr Zelensky nell'Ucraina centrale, hanno reso noto le autorità regionali.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - I media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in Libano, a circa 10 chilometri dal confine meridionale, mentre i fedeli si riunivano a Beirut per il grande funerale del leader di Hezbollah assassinato, Hassan Nasrallah. "Aerei nemici hanno lanciato due raid contro la zona tra Qleileh e Sammaaiyah, nel distretto di Tiro", ha affermato l'agenzia di stampa nazionale ufficiale.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - Le Idf confermano di aver effettuato attacchi aerei nel Libano meridionale. Uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi, dove l'esercito afferma di aver individuato attività da parte del gruppo terroristico.
Secondo l'esercito, l'attività di Hezbollah nel sito costituisce una "violazione degli accordi tra Israele e Libano". Inoltre, le Idf affermano di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel Libano meridionale, "che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani".
Berlino, 23 feb. (Adnkronos) - Urne aperte in tutte la Germania per le politiche. Quasi 60 milioni di persone voteranno oggi fino alle 18 per scegliere un governo che dovrà fare i conti con il crollo dell'alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell'opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli. "Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere", ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. "Una Russia aggressiva, un'America ostile e un'Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra".
Merz ha recentemente ammesso che l'effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l'aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all'estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano "cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo". La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L'indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell'Ucraina sono "un pugno straziante allo stomaco", ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell'Accademia per l'educazione politica in Baviera, in particolare per l'Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha "solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna". "La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell'Ue e del Regno Unito".
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancellieri Olaf Scholz, si attestano al 15% dei consensi, 10 puntiin meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l'Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Londra, 23 feb. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che domani annuncerà un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo riporta ITV News. "Domani ho intenzione di annunciare il più grande pacchetto di sanzioni contro la Russia dall'inizio del conflitto, per indebolire la sua macchina militare e ridurre le entrate con cui si sta accendendo il fuoco della distruzione in Ucraina", ha affermato il ministro, aggiungendo che Londra "lavorerà con i partner americani ed europei per raggiungere una pace giusta e sostenibile", riconoscendo chiaramente l'Ucraina dev'essere coinvolta".
E' "un momento critico nella storia dell'Ucraina, della Gran Bretagna e dell'intera Europa" - ha detto ancora - Il sostegno all'Ucraina dovrebbe essere "raddoppiato" e si dovrebbe ricercare "la pace attraverso la forza". "Sul campo di battaglia, Londra resta impegnata a fornire un supporto militare di 3 miliardi di sterline all'anno per mettere l'Ucraina nella migliore posizione possibile e siamo pronti a contribuire con truppe britanniche alle forze di mantenimento della pace, se necessario".
(Adnkronos) - “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato”. Lo fa sapere oggi 23 febbraio il Vaticano aggiornando sulle condizioni di Papa Francesco ricoverato al Gemelli da venerdì della scorsa settimana.
Ieri sera l’ultimo bollettino diramato dalla Santa Sede sulle condizioni di salute di Bergoglio avevano restituito una situazione in aggravamento con una serie di criticità che i bollettini precedenti non avevano mai evidenziato. Nel dettaglio ieri il bollettino ha riferito che le “condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato" dall’équipe medica che lo ha in cura, “il Papa non è fuori pericolo”.
Ieri mattina, si spiegava, “Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoriaasmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata”. Per Francesco è scattata una maratona di preghiere nelle chiese di tutto il mondo.