Beppe Grillo sottopone al voto la sua proposta di passare dall’Efdd all’Alde a Strasburgo. E mentre eletti a Roma e Bruxelles ricordano che il gruppo dei liberali è pro Ttip – e dunque su posizioni contrapposte al Movimento 5 Stelle – e “rappresenta il liberismo e l’eurismo più sfrenato”, sulla pagina dei pentastellati Ue il capogruppo dell’Alde Guy Verhofstadt veniva incluso nella lista degli impresentabili da “cacciare” dal Parlamento europeo. Insieme a lui anche Dariusz Rosati, Birgit Collin-Langen, Michal Boni e Renato Soru, tutti accusati di essere “membri che agiscono a difesa di interessi che sono opposti a quelli dei cittadini”.

La pagina porta a un post che risale al 30 luglio 2015 dove si definisce l’ex premier belga “il politico che più dentro al Parlamento europeo incarna l’euroStatocentrismo“, nonché “l’eurodeputato che colleziona poltrone”. Per descriverlo, M5s pubblica un estratto del “dossier “Whose representatives?” commissionato dalle tre ONG europee Friends of the earth Europe, Corporate Europe Observatory e LobbyControl“.

Su Verhofstadt si allunga l’ombra del conflitto di interesse perché “ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione, incarichi che gli portano in tasca un reddito complessivo non inferiore a 12.003 euro al mese, inclusi i compensi che provengono da due grandi società belghe, Exmar e Sofina. Exmar – prosegue il rapporto – è un gruppo armatoriale belga che opera nel trasporto internazionale di gas e petrolio e, in particolare, è specializzato nel trasporto di gas liquefatto. Il ruolo di Verfhofstadt – si legge ancora – è di direttore indipendente, una carica remunerata con un assegno inferiore ai 5 mila euro al mese. Sebbene Exmar non abbia ufficialmente dei lobbisti accreditati al Parlamento europeo, i suoi interessi economici sono certamente influenzati dalle leggi e dai regolamenti europei, in particolare nei settori del commercio e dell’accesso ai mercati. Lo dimostra il discorso che lo stesso Verfhofstadt ha tenuto a una cena di gala del settore del trasporto marittimo che si è tenuta a Bruxelles nel marzo del 2015“.

Evento nel corso del quale ha definito “una enorme opportunità” l’accesso l’accesso alle coste americane, sponsorizzando così il Trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti, accordo commerciale contro il quale il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto. E viste le “posizioni di comando” ricoperte dagli eurodeputati in “società con interessi commerciali nei temi che i deputati stessi sono in grado di influenzare” c’è la possibilità della “percezione pubblica di un possibile conflitto d’interessi“. Il discorso vale per Exmar come per “Sofina (società finanziaria per i Trasporti e le Imprese industriali), una multi miliardaria holding belga. Il compenso di Verhofstadt per questo incarico supera i 10 mila euro al mese”.

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