“A Milano abbiamo una cena con Lupi con il Ministro”. “Minchia che bellezza, vedete che potete fare prendete tutto, prendete tutto”. Spunta anche il nome dell’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nell’inchiesta “Cumbertazione” della Dda di Reggio Calabria che, assieme ai colleghi della Procura distrettuale di Catanzaro, ha fatto luce su quello che il generale della guardia di finanza Gianluigi Miglioli ha definito il “codice degli appalti della ‘ndrangheta”. Un’inchiesta che, grazie alle intercettazioni, ha portato al fermo di 35 imprenditori ritenuti lo strumento attraverso il quale la cosca Piromalli e Muto riuscivano a fare incetta di appalti pubblici in tutta la Calabria.
Un sistema collaudato che ruota attorno alla famiglia Bagalà di Gioia Tauro e al noto imprenditore Giorgio Barbieri di Cosenza. Ma soprattutto un sistema che per anni è riuscito a garantire alla ‘ndrangheta milioni di euro pubblici. Nel decreto di fermo emesso dalla Procura di Reggio (e che in queste ore è al vaglio del gip), ci sono alcune intercettazioni dalle quali si comprende come gli indagati riuscivano a muoversi liberamente tanto con i boss e gli uomini della cosca quanto con le istituzioni locali e nazionali.
E se l’imprenditore Barbieri il 12 maggio 2016 dice di aver cenato a Lorica, nella Sila cosentina, con “il Presidente della Regione” Mario Oliverio (come emerge nel decreto di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro e firmato dal procuratore Nicola Gratteri), il 13 maggio di 2013 l’imprenditore Carlo Cittadini, rappresentante aziendale della “Cittadini Srl” (tra gli arrestati), va oltre e fornisce agli inquirenti la possibilità di capire come quelle aziende in odor di mafia sono riuscite a inserirsi nei palazzi della politica.
Nel provvedimento di fermo, firmato dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, è stata inserita una telefonata in cui all’indagato Giorgio Morabito, Carlo Cittadini “raccontava – scrivono gli inquirenti – che si sarebbe recato a Milano per una cena in cui sarebbe stato presente anche il ministro pro-tempore Lupi Maurizio a capo del Dicastero dei Trasporti e delle Infrastrutture”.
Un discastero dove, secondo gli investigatori, la ‘ndrangheta trovava le porte aperte grazie ai suoi referenti imprenditoriali Giorgio Barbieri e Carlo Cittadini. Quest’ultimo vanta “contatti significativi all’interno del colosso delle cooperative, la CCC” ed è descritto dai pm come “un esponente della cordata romana” che “metteva stabilmente a disposizione dell’associazione la propria impresa, al fine di turbare gare di appalto, prestandosi a partecipare in Ati, percependo a titolo di compenso una percentuale intorno al 2,5 % dell’importo a base d’asta al netto del ribasso”.
L’ex ministro Maurizio Lupi, esponente del Nuovo Centrodestra, non è indagato nell’inchiesta “Cumbertazione”. Nel decreto di fermo, infatti, c’è scritto che “sebbene dagli atti non emergano elementi per identificare nel ministro il contatto del Cittadini all’interno del ministero, è chiaro che lo stesso godeva di entrature di prestigio al livello della più alta burocrazia dello Stato, essendo ammesso a partecipare ad occasioni conviviali e istituzionali cui prendeva parte il ministro”.
Ma le entrature “romane” di cui ha goduto il cartello d’imprese della ‘ndrangheta emerge anche in un’altra intercettazione registrata dalla guardia di finanza all’interno dell’Audi A6 intestata alla società “Rama Group Srl”. A parlare questa volta è l’imprenditore Cristiano Zuliani (anche lui tra gli arrestati) che, conversando sempre con Giorgio Morabito, il 13 marzo 2014 fa riferimento a una “conoscenza di Carlo Cittadini all’interno del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di cui vorrebbero trarne vantaggio per ottenere gli appalti e spartirseli”. “C’è la possibilità, che tu già sai, – dice Zuliani – di prendere le gare del ministero ti ricordi? E gli ho detto a Carlo: ‘a Carlo…ma perché non facciamo un po’ per uno? Del tipo che una la prende Barbieri, una la prende Cittadini ed una la prendiamo noi”.
Mafie
‘Ndrangheta, l’imprenditore vicino ai clan: “A Milano abbiamo una cena col ministro Lupi”. “Minchia che bellezza”
Spunta anche il nome dell’ex titolare delle Infrastrutture nell’inchiesta “Cumbertazione” che ha fatto luce sul “codice degli appalti" delle cosche calabresi. Il politico Ncd non è indagato, perché - come scrivono gli inquirenti - “dagli atti non emergono elementi per identificare nel ministro il contatto del Cittadini all’interno del ministero"
“A Milano abbiamo una cena con Lupi con il Ministro”. “Minchia che bellezza, vedete che potete fare prendete tutto, prendete tutto”. Spunta anche il nome dell’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nell’inchiesta “Cumbertazione” della Dda di Reggio Calabria che, assieme ai colleghi della Procura distrettuale di Catanzaro, ha fatto luce su quello che il generale della guardia di finanza Gianluigi Miglioli ha definito il “codice degli appalti della ‘ndrangheta”. Un’inchiesta che, grazie alle intercettazioni, ha portato al fermo di 35 imprenditori ritenuti lo strumento attraverso il quale la cosca Piromalli e Muto riuscivano a fare incetta di appalti pubblici in tutta la Calabria.
Un sistema collaudato che ruota attorno alla famiglia Bagalà di Gioia Tauro e al noto imprenditore Giorgio Barbieri di Cosenza. Ma soprattutto un sistema che per anni è riuscito a garantire alla ‘ndrangheta milioni di euro pubblici. Nel decreto di fermo emesso dalla Procura di Reggio (e che in queste ore è al vaglio del gip), ci sono alcune intercettazioni dalle quali si comprende come gli indagati riuscivano a muoversi liberamente tanto con i boss e gli uomini della cosca quanto con le istituzioni locali e nazionali.
E se l’imprenditore Barbieri il 12 maggio 2016 dice di aver cenato a Lorica, nella Sila cosentina, con “il Presidente della Regione” Mario Oliverio (come emerge nel decreto di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro e firmato dal procuratore Nicola Gratteri), il 13 maggio di 2013 l’imprenditore Carlo Cittadini, rappresentante aziendale della “Cittadini Srl” (tra gli arrestati), va oltre e fornisce agli inquirenti la possibilità di capire come quelle aziende in odor di mafia sono riuscite a inserirsi nei palazzi della politica.
Nel provvedimento di fermo, firmato dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, è stata inserita una telefonata in cui all’indagato Giorgio Morabito, Carlo Cittadini “raccontava – scrivono gli inquirenti – che si sarebbe recato a Milano per una cena in cui sarebbe stato presente anche il ministro pro-tempore Lupi Maurizio a capo del Dicastero dei Trasporti e delle Infrastrutture”.
Un discastero dove, secondo gli investigatori, la ‘ndrangheta trovava le porte aperte grazie ai suoi referenti imprenditoriali Giorgio Barbieri e Carlo Cittadini. Quest’ultimo vanta “contatti significativi all’interno del colosso delle cooperative, la CCC” ed è descritto dai pm come “un esponente della cordata romana” che “metteva stabilmente a disposizione dell’associazione la propria impresa, al fine di turbare gare di appalto, prestandosi a partecipare in Ati, percependo a titolo di compenso una percentuale intorno al 2,5 % dell’importo a base d’asta al netto del ribasso”.
L’ex ministro Maurizio Lupi, esponente del Nuovo Centrodestra, non è indagato nell’inchiesta “Cumbertazione”. Nel decreto di fermo, infatti, c’è scritto che “sebbene dagli atti non emergano elementi per identificare nel ministro il contatto del Cittadini all’interno del ministero, è chiaro che lo stesso godeva di entrature di prestigio al livello della più alta burocrazia dello Stato, essendo ammesso a partecipare ad occasioni conviviali e istituzionali cui prendeva parte il ministro”.
Ma le entrature “romane” di cui ha goduto il cartello d’imprese della ‘ndrangheta emerge anche in un’altra intercettazione registrata dalla guardia di finanza all’interno dell’Audi A6 intestata alla società “Rama Group Srl”. A parlare questa volta è l’imprenditore Cristiano Zuliani (anche lui tra gli arrestati) che, conversando sempre con Giorgio Morabito, il 13 marzo 2014 fa riferimento a una “conoscenza di Carlo Cittadini all’interno del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di cui vorrebbero trarne vantaggio per ottenere gli appalti e spartirseli”. “C’è la possibilità, che tu già sai, – dice Zuliani – di prendere le gare del ministero ti ricordi? E gli ho detto a Carlo: ‘a Carlo…ma perché non facciamo un po’ per uno? Del tipo che una la prende Barbieri, una la prende Cittadini ed una la prendiamo noi”.
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Mondo
‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.