Alla fine il tanto sospirato parere positivo dell’Oref è arrivato: il bilancio-bis di Virginia Raggi è in ordine e potrà essere approvato entro la fine del mese. Sono bastate delle “minime variazioni” per far cambiare idea ai revisori, che a dicembre avevano bocciato i conti del Campidoglio: “Questo è un bilancio responsabile, veritiero e prudente”, ha spiegato l’assessore Andrea Mazzillo. Più che la manciata di milioni in più destinati a sociale, scuole e trasporti, determinante è stato il lavoro fatto sui debiti fuori bilancio a fine 2016 : aver saldato circa la metà dei carichi lasciati in sospeso dalle precedenti amministrazioni ha alleggerito notevolmente i numeri del 2017. Il resto lo hanno fatto i maggiori spazi concessi dal governo, e i chiarimenti su partecipate e recupero delle entrate forniti dall’amministrazione comunale nel Documento di programmazione, che ora presenta “linee a medio-lungo termine”.
La bocciatura di dicembre era stata un brutto colpo (soprattutto a livello di immagine, visto che a norma di legge c’è tempo fino al 31 marzo per approvare il bilancio). E oggi la prima assemblea del Consiglio comunale dedicata al bilancio si era aperta ancora senza il parere dell’Oref, con il Pd che era subito partito all’attacco e aveva ottenuto la sospensione della seduta. Il via libera, però, è arrivato dopo qualche ora, e ha permesso a Virginia Raggi e a tutto il M5s romano di tirare un sospiro di sollievo. Il responso stavolta è positivo: i revisori sottolineano che “la Giunta ha recepito in modo sostanziale i rilievi mossi da questo organismo”, mentre l’approvazione di circa 98 milioni di euro di debiti fuori bilancio ha “alleggerito corrispondentemente i vincoli sugli esercizi futuri”.
Certo, il testo (come è prassi che sia) contiene anche una serie di rilievi: non solo sulle passività potenziali (i rischi finanziari che l’amministrazione potrebbe doversi trovare ad affrontare), ma anche e soprattutto su immobili e partecipate. L’Oref, ad esempio, ribadisce la necessità di “razionalizzare il perimetro delle partecipate di Roma Capitale” e “provvedere alla cessione delle partecipazioni e/o allo scioglimento delle società non strettamente necessarie”. Un nodo rimasto irrisolto anche in questa seconda versione del bilancio: la dimissione delle municipalizzate secondarie prevista dal piano di rientro non compare nel Dup redatto dal Movimento 5 stelle. E lo stesso Mazzillo ha smentito categoricamente la cessione di qualsiasi azienda, compresa Farmacap su cui c’erano state indiscrezioni. Così come viene ribadita la situazione di “precario equilibrio finanziario” e la necessità di non tagliare ulteriormente la spesa per non causare “danni alla qualità dei servizi per i cittadini”. Su questo e altro si dovrà concentrare il lavoro futuro della giunta. Intanto, salvo ulteriori ma a questo punto improbabili sorprese, l’Aula approverà il testo definitivo entro il 31 gennaio. Virginia Raggi e il Movimento 5 stelle avranno il primo bilancio della loro era in Campidoglio. E Roma uscirà dalla gestione provvisoria.
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