Il gioielliere del salotto buono di Napoli protesse la latitanza del boss di camorra, oggi pentito, Antonio Lo Russo, famoso per aver fatto il capo ultrà fino a diventare amico dei giocatori azzurri e a giocare alla play station con Ezequiel Lavezzi. Con questa accusa, che per il codice penale è favoreggiamento aggravato, gli uomini della Dia partenopea agli ordini di Giuseppe Linares hanno arrestato e condotto in carcere Luigi Scognamiglio, 41 anni, gioielliere e titolare del noto marchio di orologi “Calabritto 28”, con negozi nella zona Chiaia e al Vomero. Secondo l’ordinanza di custodia cautelare chiesta e ottenuta dalla Dda, Scognamiglio avrebbe messo a disposizione di Lo Russo, all’epoca ‘reggente’ dell’omonimo clan, detto anche dei ‘capitoni’, un appartamento a Chiaia, quartiere di lusso della ‘Napoli bene’. In quest’alloggio, servito e riverito con tanto di vitto e cure personali, Lo Russo convocava gli affiliati e riceveva la moglie. Per un periodo l’imprenditore lo aveva ospitato anche a casa sua. Gli inquirenti ritengono che anche grazie all’aiuto di Scognamiglio il boss nel 2010 riuscì a eludere la cattura prima di sparire all’estero per qualche anno, sulla Costa Azzurra.
Le indagini si fondano sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ed hanno consentito in particolare di ricostruire il “vuoto” relativo al periodo temporale che va dal maggio 2010 – quando Lo Russo fu colpito da un’ordinanza per associazione camorristica e droga – all’estate del 2010, epoca in cui scappava all’estero proseguendo la latitanza fino al 15 aprile 2014, data in cui è stato arrestato a Nizza. Il boss si è pentito a novembre e ha parlato delle persone che ne hanno favorito la latitanza, tra i quali, oltre che alcuni suoi uomini fedelissimi già tratti in arresto, anche Luigi Scognamiglio, detto “Gigino Elite”, suo vecchio amico, originario come lui della zona di Miano. Il gioielliere gli avrebbe prestato una casa a Chiaia, nei pressi del cinema Metropolitan, zona vicina ad uno dei suoi negozi ubicati nella centralissima via Calabritto.
Le dichiarazioni di Lo Russo sono state confermate dalla moglie, Anna Gargano, agli arresti domiciliari per il reato di estorsione in relazione alla vicenda della “imposizione del pane”. La signora ha rivelato di avere più volte incontrato il marito nell’abitazione messa a disposizione da “Gigino Elite” che descriveva come “uno degli amici puliti di Tonino”. Ed in effetti il gioielliere, incensurato, aveva nel corso degli anni spostato la sua residenza nella zona di Posillipo e la sua attività commerciale nelle zone Chiaia e Vomero. Anche altri collaboratori di giustizia dell’area criminale Amato- Pagano, gruppo al quale Antonio Lo Russo era legato non solo da affari relativi agli stupefacenti ma anche perché Cesare Pagano era stato suo compare di nozze, avevano indicato Scognamiglio come favoreggiatore della latitanza del boss.
Antonio Lo Russo ha deciso di collaborare con la giustizia dopo un anno e mezzo di carcere duro. Chissà se spiegherà – o forse lo ha già verbalizzato – cosa ci faceva al San Paolo a bordo campo durante una discussa partita dell’aprile 2010, Napoli-Parma, vinta a sorpresa dagli emiliani. Aveva la pettorina addosso e quella presenza sospetta fece aprire un’inchiesta su una ipotesi di calcio-scommesse, poi archiviata. Disse un pentito: “Lo Russo era amico di Ezequiel Lavezzi, tanto che il Pocho qualche volta si recava nel campetto di Secondigliano ad assistere alle partite di Tonino”. Lavezzi è stato poi ascoltato come testimone nel corso di un altro processo, e ricordò di aver ospitato Antonio Lo Russo nella sua villa di Posillipo: i due, disse il campione argentino, giocarono alla play station.
Mafie
Camorra, arrestato il gioielliere della Napoli bene: “Nascose il boss latitante Antonio Lo Russo, amico di Lavezzi”
Con l'accusa di favoreggiamento aggravato, gli uomini della Dia partenopea agli ordini di Giuseppe Linares hanno arrestato e condotto in carcere Luigi Scognamiglio, 41 anni, gioielliere e titolare del noto marchio di orologi “Calabritto 28”, con negozi nella zona Chiaia e al Vomero
Il gioielliere del salotto buono di Napoli protesse la latitanza del boss di camorra, oggi pentito, Antonio Lo Russo, famoso per aver fatto il capo ultrà fino a diventare amico dei giocatori azzurri e a giocare alla play station con Ezequiel Lavezzi. Con questa accusa, che per il codice penale è favoreggiamento aggravato, gli uomini della Dia partenopea agli ordini di Giuseppe Linares hanno arrestato e condotto in carcere Luigi Scognamiglio, 41 anni, gioielliere e titolare del noto marchio di orologi “Calabritto 28”, con negozi nella zona Chiaia e al Vomero. Secondo l’ordinanza di custodia cautelare chiesta e ottenuta dalla Dda, Scognamiglio avrebbe messo a disposizione di Lo Russo, all’epoca ‘reggente’ dell’omonimo clan, detto anche dei ‘capitoni’, un appartamento a Chiaia, quartiere di lusso della ‘Napoli bene’. In quest’alloggio, servito e riverito con tanto di vitto e cure personali, Lo Russo convocava gli affiliati e riceveva la moglie. Per un periodo l’imprenditore lo aveva ospitato anche a casa sua. Gli inquirenti ritengono che anche grazie all’aiuto di Scognamiglio il boss nel 2010 riuscì a eludere la cattura prima di sparire all’estero per qualche anno, sulla Costa Azzurra.
Le indagini si fondano sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ed hanno consentito in particolare di ricostruire il “vuoto” relativo al periodo temporale che va dal maggio 2010 – quando Lo Russo fu colpito da un’ordinanza per associazione camorristica e droga – all’estate del 2010, epoca in cui scappava all’estero proseguendo la latitanza fino al 15 aprile 2014, data in cui è stato arrestato a Nizza. Il boss si è pentito a novembre e ha parlato delle persone che ne hanno favorito la latitanza, tra i quali, oltre che alcuni suoi uomini fedelissimi già tratti in arresto, anche Luigi Scognamiglio, detto “Gigino Elite”, suo vecchio amico, originario come lui della zona di Miano. Il gioielliere gli avrebbe prestato una casa a Chiaia, nei pressi del cinema Metropolitan, zona vicina ad uno dei suoi negozi ubicati nella centralissima via Calabritto.
Le dichiarazioni di Lo Russo sono state confermate dalla moglie, Anna Gargano, agli arresti domiciliari per il reato di estorsione in relazione alla vicenda della “imposizione del pane”. La signora ha rivelato di avere più volte incontrato il marito nell’abitazione messa a disposizione da “Gigino Elite” che descriveva come “uno degli amici puliti di Tonino”. Ed in effetti il gioielliere, incensurato, aveva nel corso degli anni spostato la sua residenza nella zona di Posillipo e la sua attività commerciale nelle zone Chiaia e Vomero. Anche altri collaboratori di giustizia dell’area criminale Amato- Pagano, gruppo al quale Antonio Lo Russo era legato non solo da affari relativi agli stupefacenti ma anche perché Cesare Pagano era stato suo compare di nozze, avevano indicato Scognamiglio come favoreggiatore della latitanza del boss.
Antonio Lo Russo ha deciso di collaborare con la giustizia dopo un anno e mezzo di carcere duro. Chissà se spiegherà – o forse lo ha già verbalizzato – cosa ci faceva al San Paolo a bordo campo durante una discussa partita dell’aprile 2010, Napoli-Parma, vinta a sorpresa dagli emiliani. Aveva la pettorina addosso e quella presenza sospetta fece aprire un’inchiesta su una ipotesi di calcio-scommesse, poi archiviata. Disse un pentito: “Lo Russo era amico di Ezequiel Lavezzi, tanto che il Pocho qualche volta si recava nel campetto di Secondigliano ad assistere alle partite di Tonino”. Lavezzi è stato poi ascoltato come testimone nel corso di un altro processo, e ricordò di aver ospitato Antonio Lo Russo nella sua villa di Posillipo: i due, disse il campione argentino, giocarono alla play station.
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.