Massimo Ciancimino torna in carcere. Il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo è stato arrestato dalla Squadra mobile su ordine della procura del capoluogo siciliano. Appena ieri, infatti, Ciancimino junior era stato condannato in via definitiva a 3 anni per detenzione di esplosivo. Per questo motivo la procura ha chiesto e ottenuto di revocargli l’indulto concessogli dopo una condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio: dovrà ora scontare entrambe le pene, dalle quale va sottratto il periodo di detenzione subito dall’imputato durante la custodia cautelare in carcere.
La condanna per detenzione d’esplosivo confermata dalla Cassazione nasce da una vicenda del 2011, quando Ciancimino era finito in carcere con l’accusa di calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Durante l’interrogatorio racconto di avere nascosto dei candelotti di tritolo nel giardino della sua abitazione nel centro di Palermo. Inizialmente l’imputato sostenne che gli erano stati consegnati da uno sconosciuto come forma di pressione per indurlo a interrompere la sua collaborazione con i magistrati. Ma le videocamere piazzate a sua insaputa dagli inquirenti, non avendo ripreso alcuna consegna di esplosivo, lo smentirono. Venne fuori che il tritolo l’aveva portato lo stesso Ciancimino da Bologna in auto.
Il figlio di don Vito si difese a quel punto dicendo che la consegna era avvenuta nel capoluogo emiliano. Dall’indagine è emerso che parte dell’esplosivo Ciancimino lo diede a un amico, Giuseppe Avara, perché se ne disfacesse. Quest’ultimo ha raccontato di averne buttato una parte in un cassonetto della spazzatura: per questo motivo anche Avara è stato condannato in via definitiva a due anni. Il tritolo eliminato, però, non è stato mai ritrovato, nonostante le ricerche fatte nelle discariche cittadine. Attualmente Ciancimino è imputato a Caltanissetta sempre per calunnia, ai danni di De Gennaro. Stessa accusa che gli viene contestata, insieme al concorso in associazione mafiosa, nel processo sulla Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra, in corso davanti all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Procedimento in cui Ciancimino è anche uno dei principali testimoni dell’accusa.
Giustizia & Impunità
Massimo Ciancimino, arrestato il figlio di don Vito dopo revoca indulto: ieri la condanna definitiva a 3 anni
Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo torna in carcere dopo che la Cassazione ha confermato la condanna per detenzione d'esplosivo. Dovrà scontare anche la pena a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio, dalle quale va sottratto il periodo di detenzione subito dall’imputato durante la custodia cautelare
Massimo Ciancimino torna in carcere. Il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo è stato arrestato dalla Squadra mobile su ordine della procura del capoluogo siciliano. Appena ieri, infatti, Ciancimino junior era stato condannato in via definitiva a 3 anni per detenzione di esplosivo. Per questo motivo la procura ha chiesto e ottenuto di revocargli l’indulto concessogli dopo una condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio: dovrà ora scontare entrambe le pene, dalle quale va sottratto il periodo di detenzione subito dall’imputato durante la custodia cautelare in carcere.
La condanna per detenzione d’esplosivo confermata dalla Cassazione nasce da una vicenda del 2011, quando Ciancimino era finito in carcere con l’accusa di calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Durante l’interrogatorio racconto di avere nascosto dei candelotti di tritolo nel giardino della sua abitazione nel centro di Palermo. Inizialmente l’imputato sostenne che gli erano stati consegnati da uno sconosciuto come forma di pressione per indurlo a interrompere la sua collaborazione con i magistrati. Ma le videocamere piazzate a sua insaputa dagli inquirenti, non avendo ripreso alcuna consegna di esplosivo, lo smentirono. Venne fuori che il tritolo l’aveva portato lo stesso Ciancimino da Bologna in auto.
Il figlio di don Vito si difese a quel punto dicendo che la consegna era avvenuta nel capoluogo emiliano. Dall’indagine è emerso che parte dell’esplosivo Ciancimino lo diede a un amico, Giuseppe Avara, perché se ne disfacesse. Quest’ultimo ha raccontato di averne buttato una parte in un cassonetto della spazzatura: per questo motivo anche Avara è stato condannato in via definitiva a due anni. Il tritolo eliminato, però, non è stato mai ritrovato, nonostante le ricerche fatte nelle discariche cittadine. Attualmente Ciancimino è imputato a Caltanissetta sempre per calunnia, ai danni di De Gennaro. Stessa accusa che gli viene contestata, insieme al concorso in associazione mafiosa, nel processo sulla Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra, in corso davanti all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Procedimento in cui Ciancimino è anche uno dei principali testimoni dell’accusa.
Articolo Precedente
Delitto Garlasco, no a un nuovo processo. Corte d’Appello di Brescia: “Mai ricevuta istanza di revisione”
Articolo Successivo
Bilal Erdoğan, a Bologna archiviata indagine per riciclaggio sul figlio del presidente turco
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco, dopo tre settimane un audio per i fedeli: “Grazie per le vostre preghiere”. Il bollettino: “È stabile”. Il prossimo sarà sabato
Politica
Vertice Ue, veto di Orban su sostegno a Kiev. Zelensky: martedì summit tra i “volenterosi”. Meloni: “Riarmo? Termine non chiaro. No all’uso dei fondi di coesione”
Mondo
‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La politica estera cambia la vita delle famiglie, aiuta la gente a capire e anche gli errori fatti. In Italia il casino sui consumi lo ha fatto Salvini: ha fatto una norma sul codice della strada per ridurre gli incidenti e va bene ma non è giusto fare una campagna terroristica sul vino. E poi c'è Trump che fa i dazi ma la roba nostra piace nel mondo e se ci mettono i dazi, ci fregano. I sovranisti di casa nostra dicono 'viva Trump' ma Trump ci distrugge l'economia". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4. "E poi c'è anche l'Europa che è un po' troppo burocratica".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “La sicurezza delle telecomunicazioni è fondamentale, nell’interesse italiano sarebbe singolare scegliere un soggetto francese (con partecipazione azionaria anche cinese?) anziché un sistema tecnologicamente più sviluppato ed all’avanguardia come quello americano. Peraltro notiamo con stupore che, come già avvenuto per alcune case farmaceutiche durante il Covid, un titolo francese abbia guadagnato in Borsa più del 500% in pochi giorni. Siamo certi che, in una fase delicata come questa, ogni scelta vada ponderata esclusivamente nel nome dell’interesse nazionale italiano, senza pregiudizi ideologici, ritenendo gli Usa un partner imprescindibile per la sicurezza e la crescita del nostro Paese”. Così in una nota Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo, e Paolo Formentini, deputato Lega, responsabile dipartimento Esteri della Lega.