I Giovani Democratici si sono sentiti offesi “come comunità” per una mia vignetta in cui raccontavo del loro capo che per scaldare l’uditorio rivendica l’appartenenza politica di un morto all’hotel Rigopiano (Questa vignetta). I Gentili Democratici mi danno del cinico (quindi cinico non è chi usa i morti per la propaganda politica ma il vignettista che lo dipinge per quello che è: per ma va benissimo…), mi salutano con un abbraccio (che ricambio, Gentili Democratici) e mi spiegano che le loro nonne gli hanno insegnato che “essere Gentili è più importante che avere ragione”. Le mie nonne mi hanno insegnato a ragionare con la mia testa e non con la tessera che (non) ho in tasca. Ecco, ringrazio i Gentili Democratici per la lettera e mi spiace per i morti (tutti), ma davvero: lasciateli riposare.
La mia risposta ai Gentili Democratici che meno gentilmente mi stanno insultando per una vignetta, poi, è la solita. Questa.
Blog - 31 Gennaio 2017
I Gentili Democratici e la satira
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