Il caos in giunta e le dimissioni di Marcello Minenna, il caso dell’indagine sull’assessora Paolo Muraro, l’arresto di Raffaele Marra e l’inchiesta sulle nomine. E infine il polizza gate sull’assicurazione intestata da Salvatore Romeo alla prima cittadina. Sono le grane che ha dovuto superare la sindaca Virginia Raggi in sette mesi in Campidoglio. Momenti critici che avrebbero influenzato il consenso nella prima cittadina da parte degli elettori della Capitale. Almeno secondo il sondaggio condotto da Scenari Politici per l‘Huffington Post, secondo il quale se si andasse a votare oggi per le elezioni comunali capitoline, Raggi non arriverebbe neanche al ballottaggio.
I 35,3 punti percentuali raccolti dalla sindaca al primo turno del 5 giugno 2016 si fermerebbero oggi ad un più modesto 22,3 % di consensi. Troppo poco per arrivare al secondo turno, dove invece accederebbero il candidato del Pd Roberto Giachetti con il 25,8 per cento (appena lo 0,9 % in più rispetto a giugno) e la leader di Fratelli D’Italia, Giorgia Meloni con il 27,9, che dopo sette mesi avrebbe guadagnato 8 punti percentuali. Bisogna considerare comunque che si tratta di una rivelazione su 400 casi rappresentativi della popolazione romana, e di solito il margine d’errore è del 3%.
Nel dettaglio, però, per Scenari Politici 4 elettori su 10 di quelli che hanno votato M5s non confermano la propria scelta: il 41% non rivoterebbe Raggi, mentre il 52% opterebbe ancora per l’attuale sindaca. Secondo lo stesso sondaggio i pentastellati avrebbero perso consensi anche come lista: nel giugno del 2016 al consiglio comunale il M5s ha raccolto il 35,2 %, ma oggi si fermerebbe al 24,6 %. Guadagnerebbero punti invece il Pd e Fratelli d’Italia: i dem passerebbero dal 17,9 % al 23,4 %, mentre la lista degli ex Pdl dal 12,3 arriverebbe al 15,6 percento.