Era successo l’ultima volta più di sei anni fa: in Germania il Partito socialdemocratico (Spd) supera nei sondaggi l’Unione (Cdu-Csu) di Angela Merkel in vista delle elezioni politiche del prossimo settembre. Il sondaggio della Insa per il quotidiano Bild assegna all’Spd il 31% contro il 30% del blocco cristiano democratico. Una situazione del tutto inaspettata fino a qualche settimana fa, quando le rilevazioni davano i socialdemocratici poco sopra il 20%, e in gran parte spiegabile con l’entusiasmo generato dalla candidatura di Martin Schulz alla cancelleria.
Già il primo febbraio l’istituto Forsa aveva registrato “l’effetto Schulz”, che aveva fatto recuperare ai socialdemocratici 5 punti, portandoli al 26%. Lo storico dell’Insa fotografa tuttavia ancora meglio il terremoto causato dal ritorno alla politica interna dell’ex presidente del Parlamento europeo. Il 23 gennaio, il giorno prima del ritiro dello sfidante Sigmar Gabriel che ha spianato la strada a Schulz, l’Spd era stimato al 21%, distante 11 punti e mezzo da Cdu-Csu: in due settimane l’incredibile recupero.
Stando sempre alle rilevazioni dell’Insa, i populisti di destra Alternative für Deutschland (AfD) arrivano al 12%, confermandosi nei sondaggi come possibile terzo partito della Germania. La sinistra radicale Die Linke si ferma invece al 10%, comunque sopra ai Verdi che scendono al 7%. Dati che raccontano come al momento un’alleanza dell’Spd a sinistra arriverebbe quasi ad avere la maggioranza. Uno scenario ritenuto impensabile dopo anni di Grosse Koalition, che hanno visto tre governi Merkel appoggiati anche dai socialdemocratici. “La scelta di Schulz ha cambiato lo stato d’animo del Paese a favore dell’Spd – ha spiegato il direttore dell’Insa Hermann Binkert – Le elezioni sono ora aperte a qualsiasi risultato”.
Il sondaggio arriva nel giorno in cui Angela Merkel, vista fino a ieri come invincibile, è stata confermata per la quarta volta come candidata dell’Unione. A Monaco si è tenuto il vertice con Horst Seehofer, leader del Csu, che ha ratificato la nuova alleanza a livello nazionale. Tra i due partiti c’erano stati diversi momenti di tensioni nel corso dello scorso anno, soprattutto a causa della gestione dei migranti. La Csu bavarese insiste in particolare per l’introduzione di un tetto limite all’accoglienza, sempre negato dalla cancelliera, che ha promosso a lungo una politica delle porte aperte, molto contestata dagli alleati, prima di spostarsi su posizioni più conservatrici in vista delle elezioni politiche. Una strategia che sembra improvvisamente non dare risultati, almeno stando ai sondaggi.