L’Anac ha chiesto il commissariamento del gestore dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud, Sei Servizi Ecologici Integrati Toscana, la società frutto di un raggruppamento d’imprese pubbliche e private riconducibile tra gli altri alla vecchia Banca Etruria e alla Castelnuovese, la cooperativa guidata per un decennio dall’ultimo presidente dell’istituto, Lorenzo Rosi. La richiesta è stata inoltrata al Prefetto di Siena, a cui spetta la decisione. L’istanza è connessa all’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione che vede indagate figure di vertice della società e altri soggetti collegati, per i quali sono stati disposti arresti domiciliari o misure interdittive. Il valore dell’appalto, che secondo i pm fu truccato, si aggira sui 3,5 miliardi di euro. L’ordinanza del Gip di Firenze è allegata all’istanza di commissariamento dell’Anac e da essa – rileva l’Autorità nazionale anticorruzione – emerge “con assoluta chiarezza un sistema illecito, volto a favorire il raggruppamento risultato aggiudicatario, attraverso accordi collusivi e illecite commistioni tra controllori e controllati”.
Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Firenze sono indagati Andrea Corti, direttore generale dell’Ato Toscana Sud, Fabrizio Vigni, presidente del cda di Sei Toscana e di Siena Ambiente fino al marzo 2016, Eros Organni, direttore generale e amministratore delegato della Sei, Marco Buzzichelli, ad di Siena Ambiente e consigliere di Sei, e gli avvocati Valerio Menaldi e Tommaso D’Onza per le loro consulenze. L’ipotesi dei pm, che va a sostegno dell’istanza fatta ora dall’Anac, è che nelle procedure di gara siano state volutamente inserite clausole vessatorie per scoraggiare nuovi operatori e “favorire gli operatori economici, come Siena Ambiente, già ampiamente coinvolti nell’attività di recupero e smaltimento rifiuti”, scrive l’Autorità nel documento pubblicato on line e trasmesso anche alla Procura. E in effetti, scoraggiati proprio dalle clausole inserite, si tirarono indietro colossi come Hera e Iren.
Proprio a partire dai risultati dell’inchiesta, Anac sottolinea quindi “il modus operandi disinvolto e spregiudicato adottato dagli indagati” per turbare l’iter di gara ed arrivare a “una procedura cucita su misura dell’impresa aggiudicataria, attraverso l’inserimento di clausole e oneri dissuasivi nei confronti degli eventuali concorrenti”. Questo, rileva l’Authority guidata da Raffaele Cantone, “si è tradotto in una reiterata violazione dei principi cardine della trasparenza, imparzialità e correttezza, indispensabili per una buona amministrazione pubblica”. Ne esce “un quadro corruttivo” che “non presenta elementi di occasionalità e casualità, ma tratteggia un sistema illecito consolidato e ramificato”. Nel corso del procedimento avviato dall’Anac, che è ovviamente distinto e parallelo a quello condotto dall’autorità giudiziaria, Sei Toscana ha presentato tra dicembre e gennaio memorie e controdeduzioni che l’Autorità ha analizzato. Ma queste documentazioni “sebbene puntuali e approfondite – specifica Anac – non appaiono sufficienti a inficiare” le valutazioni alla base ella richiesta di commissariamento.
La società dal canto suo sostiene di essere in grado, “qualunque sarà la risoluzione adottata dalla Autorità”, di “garantire la continuità e la qualità dei servizi, potendo contare su una struttura operativa che ha dimostrato competenza e professionalità anche in una fase così complessa”. Al di là dell’inchiesta, per Sei Toscana, il cui cda è stato rinnovato a dicembre scorso dopo le dimissioni in blocco del precedente consiglio d’amministrazione in seguito alle indagini, nonostante i coni d’ombra di cui ilfattoquotidiano.it si era occupato nell’aprile 2016 con una dettagliata inchiesta che analizzava le cause degli elevati costi del servizio, “il modello realizzato nella Toscana meridionale rappresenta un riferimento per gli altri territori che si apprestano alla riorganizzazione del servizio di gestione ambientale. E’ proprio per questo che Sei Toscana è pronta ad attendere con serenità la conclusione del procedimento e resta di primario interesse della società che venga fatta completa chiarezza sull’affidamento di un servizio pubblico così delicato”.
Lobby
Rifiuti e gare truccate, l’Anticorruzione chiede il commissariamento di Sei Toscana
La richiesta arriva in seguito all'inchiesta che ha travolto la società frutto di un raggruppamento d’imprese pubbliche e private riconducibile tra gli altri alla vecchia Banca Etruria e alla Castelnuovese, la cooperativa guidata per un decennio dall’ultimo presidente dell’istituto, Lorenzo Rosi
L’Anac ha chiesto il commissariamento del gestore dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud, Sei Servizi Ecologici Integrati Toscana, la società frutto di un raggruppamento d’imprese pubbliche e private riconducibile tra gli altri alla vecchia Banca Etruria e alla Castelnuovese, la cooperativa guidata per un decennio dall’ultimo presidente dell’istituto, Lorenzo Rosi. La richiesta è stata inoltrata al Prefetto di Siena, a cui spetta la decisione. L’istanza è connessa all’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione che vede indagate figure di vertice della società e altri soggetti collegati, per i quali sono stati disposti arresti domiciliari o misure interdittive. Il valore dell’appalto, che secondo i pm fu truccato, si aggira sui 3,5 miliardi di euro. L’ordinanza del Gip di Firenze è allegata all’istanza di commissariamento dell’Anac e da essa – rileva l’Autorità nazionale anticorruzione – emerge “con assoluta chiarezza un sistema illecito, volto a favorire il raggruppamento risultato aggiudicatario, attraverso accordi collusivi e illecite commistioni tra controllori e controllati”.
Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Firenze sono indagati Andrea Corti, direttore generale dell’Ato Toscana Sud, Fabrizio Vigni, presidente del cda di Sei Toscana e di Siena Ambiente fino al marzo 2016, Eros Organni, direttore generale e amministratore delegato della Sei, Marco Buzzichelli, ad di Siena Ambiente e consigliere di Sei, e gli avvocati Valerio Menaldi e Tommaso D’Onza per le loro consulenze. L’ipotesi dei pm, che va a sostegno dell’istanza fatta ora dall’Anac, è che nelle procedure di gara siano state volutamente inserite clausole vessatorie per scoraggiare nuovi operatori e “favorire gli operatori economici, come Siena Ambiente, già ampiamente coinvolti nell’attività di recupero e smaltimento rifiuti”, scrive l’Autorità nel documento pubblicato on line e trasmesso anche alla Procura. E in effetti, scoraggiati proprio dalle clausole inserite, si tirarono indietro colossi come Hera e Iren.
Proprio a partire dai risultati dell’inchiesta, Anac sottolinea quindi “il modus operandi disinvolto e spregiudicato adottato dagli indagati” per turbare l’iter di gara ed arrivare a “una procedura cucita su misura dell’impresa aggiudicataria, attraverso l’inserimento di clausole e oneri dissuasivi nei confronti degli eventuali concorrenti”. Questo, rileva l’Authority guidata da Raffaele Cantone, “si è tradotto in una reiterata violazione dei principi cardine della trasparenza, imparzialità e correttezza, indispensabili per una buona amministrazione pubblica”. Ne esce “un quadro corruttivo” che “non presenta elementi di occasionalità e casualità, ma tratteggia un sistema illecito consolidato e ramificato”. Nel corso del procedimento avviato dall’Anac, che è ovviamente distinto e parallelo a quello condotto dall’autorità giudiziaria, Sei Toscana ha presentato tra dicembre e gennaio memorie e controdeduzioni che l’Autorità ha analizzato. Ma queste documentazioni “sebbene puntuali e approfondite – specifica Anac – non appaiono sufficienti a inficiare” le valutazioni alla base ella richiesta di commissariamento.
La società dal canto suo sostiene di essere in grado, “qualunque sarà la risoluzione adottata dalla Autorità”, di “garantire la continuità e la qualità dei servizi, potendo contare su una struttura operativa che ha dimostrato competenza e professionalità anche in una fase così complessa”. Al di là dell’inchiesta, per Sei Toscana, il cui cda è stato rinnovato a dicembre scorso dopo le dimissioni in blocco del precedente consiglio d’amministrazione in seguito alle indagini, nonostante i coni d’ombra di cui ilfattoquotidiano.it si era occupato nell’aprile 2016 con una dettagliata inchiesta che analizzava le cause degli elevati costi del servizio, “il modello realizzato nella Toscana meridionale rappresenta un riferimento per gli altri territori che si apprestano alla riorganizzazione del servizio di gestione ambientale. E’ proprio per questo che Sei Toscana è pronta ad attendere con serenità la conclusione del procedimento e resta di primario interesse della società che venga fatta completa chiarezza sull’affidamento di un servizio pubblico così delicato”.
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Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Al Question time in programma oggi alla Camera alle 15, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponderà ad un'interrogazione presentata da Italia viva, primo firmatario il capogruppo Davide Faraone, sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale, con la richiesta di chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
In particolare, prendendo spunto dalla recente vicenda legata all'utilizzo software fornito dalla società Paragon solutions, nel documento di sindacato ispettivo si chiede "quali siano le spese che il ministero della Giustizia sostiene per il funzionamento del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria), quanto per le strutture del Gom (Gruppo operativo mobile), per le strutture del Nic (Nucleo investigativo centrale), per le intercettazioni e se vi siano contratti stipulati senza gara o tutti con gara pubblica, nonché quante persone siano state intercettate da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024, se ci siano persone intercettate da Polizia penitenziaria ma non indagate e se le dimissioni del capo del Dap Russo siano state accompagnate da una lettera personale al Ministro interrogato con rilievi critici sulla situazione del Dap e se intenda condividerla coi parlamentari o la ritenga personale e dunque secretata".
Kiev, 19 mar. (Adnkronos) - "Sono attualmente in corso operazioni di soccorso a Odessa in seguito a un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche della città. 160mila persone sono al momento senza luce e riscaldamento". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "ancora una volta, le strutture energetiche civili sono state colpite: da quasi tre anni, l'esercito russo utilizza senza sosta missili e droni d'attacco contro di esse".
"Proprio ieri - prosegue il post - dopo il famigerato incontro a Riad, è diventato chiaro che i rappresentanti russi stavano di nuovo mentendo, sostenendo di non prendere di mira il settore energetico ucraino. Eppure, quasi contemporaneamente, hanno lanciato un altro attacco, con droni che hanno colpito trasformatori elettrici. E questo durante l'inverno: di notte c'erano meno 6 gradi Celsius".
"Almeno 160.000 residenti di Odessa sono ora senza riscaldamento ed elettricità. Tredici scuole, un asilo e diversi ospedali sono rimasti senza elettricità o riscaldamento. Le squadre di riparazione stanno lavorando instancabilmente e tutti i servizi comunali sono impegnati. Sono grato a ogni soccorritore e a tutti coloro che aiutano le persone. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia è governata da bugiardi patologici: non ci si può fidare di loro e bisogna fare pressione. Per amore della pace".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Si svolge oggi, alle 15, il Question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, risponde a una interrogazione sulle iniziative volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso un corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponde a interrogazioni sulle iniziative normative per limitare il ricorso alla custodia cautelare, anche nell'ottica della riduzione del sovraffollamento all'interno delle carceri; sulle iniziative in relazione alla situazione all'interno delle carceri, con particolare riferimento al sovraffollamento e al fenomeno dei suicidi; sulle tecnologie in uso alla polizia penitenziaria; sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale e chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito delle filiere del made in Italy; sullo sviluppo dell'industria aerospaziale italiana; sulle iniziative volte a salvaguardare la continuità produttiva degli stabilimenti liguri della Piaggio aerospace e i relativi livelli occupazionali, con riferimento alla procedura di cessione all'azienda turca Baykar; sulle iniziative a sostegno della produzione industriale nazionale a tutela dei livelli occupazionali, nonché per stimolare la crescita economica e rafforzare la competitività; sull'adozione del Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Gruppo Operativo Regionale Antifrode - Gora), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese (su richiesta della Procura termitana), con cui è stato disposto il sequestro preventivo di 10 complessi aziendali, nonché di beni e di disponibilità finanziarie per oltre 15 milioni di euro nei confronti di 13 soggetti (anche per equivalente). Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo in co-delega con il citato Ufficio dell’A.D.M., hanno consentito di ricostruire l’operatività di un’associazione per delinquere attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania e dedita alla commissione di illeciti tributari, con particolare riferimento alla commercializzazione di prodotti energetici sottoposti ad aliquota agevolata (c.d. “gasolio agricolo”).
Secondo la ricostruzione compiuta, la frode avrebbe permesso di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di prodotto petrolifero e sarebbe stata perpetrata attraverso l’utilizzo strumentale di operatori economici del settore e la predisposizione di documentazione mendace. Più nel dettaglio, diversi depositi commerciali riconducibili ai vertici del sodalizio criminale avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e predisposto DAS fittizi al fine di documentare cartolarmente la vendita di carburante a “società di comodo” o aziende del tutto ignare di quanto avveniva, mentre lo stesso, in realtà, veniva ceduto “in nero” a soggetti terzi non aventi titolo a riceverlo. Il che consentiva a questi ultimi di praticare prezzi fortemente concorrenziali a discapito degli altri operatori del settore.
Il descritto sistema di frode - come accertato all’esito di indagini tecniche, servizi di riscontro su strada e mirate attività ispettive - avrebbe garantito un significativo abbattimento dell’I.V.A. e delle Accise dovute, oltre che delle imposte dirette, generando un’evasione d’imposta, e un conseguente danno alle casse dello Stato, pari a 15.231.376,80 euro. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, irregolarità nella loro circolazione e illeciti di natura tributaria.
Abu Dhabi, 19 feb. (Adnkronos) - Il segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo primo tour in Medio Oriente, dopo i colloqui di ieri con i funzionari russi a Riad. Rubio incontrerà ad Abu Dhabi il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
La visita di Rubio negli Emirati Arabi Uniti precede il vertice di venerdì in Arabia Saudita dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, nonché di Egitto e Giordania, per rispondere al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Gaza del dopoguerra.
L'amministrazione Trump, che respinge qualsiasi ruolo futuro di Hamas nel devastato territorio palestinese, ha invitato i paesi arabi, fermamente contrari a qualsiasi spostamento dei palestinesi da Gaza, a proporre alternative al piano del presidente degli Stati Uniti.
Kiev, 19 feb. (Adnkronos) - Il massiccio attacco notturno con droni russi contro la città e l'oblast meridionale di Odessa ha ferito almeno quattro persone, tra cui un bambino. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, secondo cui nell'attacco sono rimasti danneggiati una clinica pediatrica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Tel Aviv, 19 feb. (Adnkronos) - I caccia israeliani hanno colpito depositi di armi appartenenti all'ex regime siriano di Bashar Assad a Sasa, nella Siria meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota.