Il servizio civile diventa “universale“, cioè aperto a tutti i giovani che potranno andare anche all’estero. Venerdì il Consiglio dei ministri ha infatti approvato in via definitiva il decreto di riforma sulla materia, il primo tra i provvedimenti attuativi della legge delega sul terzo settore del governo Renzi. Le novità, dalla riduzione dell’orario a 25 ore a settimana, alla programmazione triennale, fino all’apertura agli stranieri regolarmente soggiornanti, permetteranno di allargare la platea dei giovani finora impegnati in questa esperienza.
L’obiettivo del governo, si legge nel comunicato del cdm, è di “rafforzare il servizio civile quale strumento di difesa non armata della Patria ai sensi degli artt. 11 e 52 della Costituzione, di educazione alla pace tra i popoli e di promozione dei valori fondativi della Repubblica”. Per raggiungerlo sono previsti interventi in specifiche aree territoriali, come le città metropolitane, e in vari settori: dalla tutela del patrimonio ambientale allo sviluppo, dalla riqualificazione urbana allo sport.
Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum Nazionale Servizio Civile (Fnsc), è convinto che “la riduzione a 25 ore settimanali rende il servizio civile più accessibile perché maggiormente conciliabile con la vita dei giovani, in questo momento storico profondamente segnata dalla crisi occupazionale”. Ma ha anche fatto notare che ora urge “l’individuazione della delega governativa in materia di giovani e servizio civile”, perché “senza di essa la norma appena approvata rischia di restare lettera morta“. “Senza un interlocutore istituzionale con cui riprendere il confronto con le parti sociali”, infatti, “non solo sarà impossibile avviare l’organizzazione del nuovo servizio civile, ma si rischia di lasciare decine di migliaia di giovani volontari senza rimborsi e senza assicurazione“.
“Abbiamo mantenuto un impegno con i giovani”, ha commentato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Il Forum nazionale ha segnalato tra le novità ritenute positive “la programmazione triennale, l’apertura agli stranieri e la possibilità di svolgere un periodo di servizio all’estero: uno straordinario strumento di inclusione sociale e integrazione culturale”.