Hanno messo fine alla fuga di Amri, autore della strage di Berlino. E all’imbarazzo delle autorità tedesche per esserselo fatto sfuggire sotto il naso. Ma i poliziotti di Sesto San Giovanni celebrati come “eroi” in Italia non riceveranno alcuna medaglia dalle autorità tedesche per apologia di fascismo.
Ieri, il quotidiano Bild ha rivelato che il governo tedesco stava considerando l’idea di dare una medaglia a Cristian Movio e a Luca Scatà. In effetti, le autorità della Germania avevano tirato un respiro di sollievo quando avevano avuto la notizia che il ventiquattrenne Anis Amri – il quale quattro giorni prima, alla guida di un camion, aveva ucciso 12 persone e ferite altre 55 – era stato fermato alle porte di Milano. Le sollevava da una ricerca della quale avevano perso il filo. Permetteva loro di tranquillizzare i cittadini. Le toglieva da un notevole imbarazzo.
La stessa Angela Merkel aveva subito ringraziato la polizia italiana e i due agenti. Ora, però, la Bild dice che, secondo due ministri, l’onorificenza è fuori questione. Sui profili di Facebook e di Instagram, presto oscurati dalla Questura di Milano dopo lo scontro di Sesto San Giovanni, i due poliziotti avevano pubblicato fotografie e commenti di chiara ispirazione di estrema destra, qualcosa su cui nessun governo tedesco può passare sopra.
Dell’orientamento dei due agenti si è appreso qualche giorno dopo l’azione, celebrata dal Ministro Minniti come atto eroico esemplare, tanto da non indugiare sulla diffusione dei loro nomi (salvo doverli trasferire). Proprio grazie a questa scelta è stato possibile scorrere i loro profili social e incappare nella foto di Scatà, l’agente che ha materialmente sparato ad Amri, che su Istagramm fa il saluto romano e di Mussolini definito “tradito” e infami i suoi traditori in un post del 25 Aprile, giornata che celebra la Liberazione nazionale dal nazifascimo.
Idem per Movio, il poliziotto ferito da un colpo sparato da Amri, che pare invece che condividesse su Facebook post tratti da siti razzisti e anti-immigrati, in più avrebbe pubblicato la fotografia di una bottiglia di Coca-Cola, quelle con i nomi propri sull’etichetta, con la scritta Adolf.