Bollette di luce e gas sempre più alte e famiglie sempre più povere. Un binomio micidiale, che ormai purtroppo un po’ tutti conoscono bene. Ad essere invece ignoto ai più è il fatto che esiste una ciambella di salvataggio per riuscire almeno a galleggiare: il bonus energia, ossia lo sconto sull’elettricità riservato a coloro che si trovano in condizione di disagio economico o fisico. Così succede che ben oltre la metà di quanti ne avrebbero diritto non ne usufruisce.

A snocciolare numeri e dati di questo paradosso sono quindici associazioni dei consumatori (Cittadinanzattiva, Acu, Adiconsum, Adoc, Associazione Utenti Radiotelevisivi, Assoconsum, Assoutenti, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federazione Confconsumatori-Acp, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento difesa del cittadino, Unione Nazionale Consumatori). Dai sondaggi effettuati emerge che su circa 4 milioni di famiglie potenzialmente beneficiarie della misura, ad oggi ne hanno usufruito almeno una volta circa 2 milioni. Nel dettaglio se ne sono avvalsi, su base annua, il 34% per la luce e il 27% per il gas. Ossia solo un terzo della platea degli aventi diritto. Una situazione insensata, considerato che oltre un cittadino su dieci si rivolge alle associazioni dei consumatori proprio per arretrati nel pagamento delle bollette. Cosa succede quindi? Secondo i consumatori le criticità sono di varia natura, dalla mancanza di accesso alle informazioni sulla disponibilità del bonus e sull’impatto effettivo dello sconto alla percezione di “barriere burocratiche”, fino alla sensazione di non adeguatezza economica della misura.

Dai dati raccolti dalle associazioni emerge infatti che oltre l’80% degli intervistati non è consapevole del diritto ad usufruirne, mentre per il 39% l’iter per la richiesta è molto complesso e per il 47% le informazioni non sono sufficientemente diffuse. Ancora, solo il 56% ritiene l’importo del bonus adeguato rispetto alle bollette e solo il 52% è convinto che l’attuale soglia Isee sia adeguata ad individuare i soggetti che ne avrebbero necessità. Altro dato allarmante è quello che vede insoddisfatti anche molti di coloro che hanno usufruito del bonus: troppo complesso l’iter per la richiesta (30,3%) e l’importo è ritenuto inadeguato rispetto ai consumi (22,5%). Ecco come funziona.

Chi ne ha diritto? – Il bonus, introdotto nel 2009 dal governo e reso operativo dall’Autorità per l’energia con la collaborazione dei Comuni, è previsto per i nuclei familiari con indicatore Isee non superiore a 7.500 euro o i nuclei famigliari con più di 3 figli a carico e Isee non superiore a 20mila euro. Il bonus elettrico è previsto anche nel caso di utenti in gravi condizioni di salute, costretti ad utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie per il mantenimento in vita. In totale parliamo di circa 3,5 milioni di famiglie per la luce e di circa 2,5 milioni per il gas. Ogni nucleo famigliare che abbia i requisiti può richiedere per disagio economico sia il bonus per la fornitura elettrica che per la fornitura gas. Se in casa vive un soggetto in gravi condizioni di salute che possiede i requisiti per il bonus per disagio fisico, la famiglia può richiedere anche questa agevolazione.

A quanto si ha diritto? Per quel che riguarda il bonus elettrico, per una famiglia composta da uno o due componenti sono previsti 80 euro all’anno, da 3 a 4 componenti 93 euro, oltre i 4 componenti si arriva a 153 euro. Il valore dello sconto per motivi fisici dipende dalla potenza contrattuale, dalle apparecchiature elettromedicali salvavita utilizzate e dal tempo giornaliero di utilizzo. Il range va da 417 euro all’anno a 628. Nel caso del gas, per una famiglia fino a quattro componenti, si prevedono 31 euro (contratto acqua calda sanitaria e/o uso cottura) e 189 euro (contratto acqua calda sanitaria e/o uso cottura con riscaldamento). Oltre i quattro componenti si va da 49 euro a 279.

Come si presenta la domanda? La domanda, supportata da una serie di documenti, va presentata presso il Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune (Caf, Comunità montane) utilizzando gli appositi moduli, disponibili sul sito dell’Autorità (www.autorita.energia.it), sul sito di SGAte (www.sgate.it) e presso i Comuni.

Come è finanziato? Il bonus elettrico si paga attraverso la componente AS della bolletta ed è a carico di tutti i clienti elettrici, ad esclusione degli agevolati; il bonus gas pesa invece sulle componenti tariffarie GS e GST, a carico rispettivamente di clienti non domestici e degli utenti del trasporto.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Rottamazione cartelle, poche certezze per chi abita nei Comuni che non si affidano a Equitalia. Molti devono ancora decidere

next
Articolo Successivo

Isee, l’Inps lancia il simulatore ma i risultati non hanno valore ufficiale. E si deve sempre ricorrere al Caf

next