Non ci sarà nessuna colata di cemento per il nuovo stadio della Roma e “non c’é alcun accordo”, perché “stiamo lavorando per capire se sia possibile trovare una via di mezzo”. Il successore di Paolo Berdini? “Stiamo lavorando per trovare un sostituto, soprattutto una persona che parli di meno e lavori di più. Abbiamo moltissimi dossier aperti, quello sullo Stadio è uno dei tanti, i piani di zona, i toponimi, le affrancazioni, tutte cose sulle quali bisogna lavorare in maniera costante e quotidiana“. Virginia Raggi, all’indomani delle dimissioni irrevocabili dell’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, risponde alle domande dei giornalisti all’arrivo in Campidoglio. E commenta anche l’intervista alla Stampa dell’ex assessore all’ambiente della sua giunta Paola Muraro, costretta a lasciare la giunta M5s di Roma dopo aver ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta sui rifiuti. Muraro spiega al quotidiano che il futuro della Raggi “dipende dai poteri forti, dentro e fuori il M5S“. E che a Roma “c’è all’opera un gruppo trasversale di affaristi, l’ho capito dall’interno”. “Adesso capiremo quali sono eventualmente questi gruppi di potere – ha detto la Raggi -. Poi domani se c’è qualcos’altro me lo farete sapere”. Sull’intervista alla Muraro interviene anche Luigi Di Maio. Spiega che l’ex assessore “è sempre stata demonizzata mentre stava nella nostra giunta, poi si è dimessa in seguito all’indagine in cui è coinvolta – io ho apprezzato il suo gesto – e guadagna la prima pagina”. Il vicepresidente della Camera precisa poi che “il presidente Usa ha perso pezzi e anche il sindaco di Firenze ha dovuto fare un rimpasto di giunta, solo che non si parla di ‘caos Firenze’ mentre si parla sempre di ‘caos Roma’”.
L’intervista di Paola Muraro a La Stampa – L’ex assessore all’Ambiente spiega che il futuro della Raggi “dipende dai poteri forti, dentro e fuori il M5S” e che Berdini “avrebbe dovuto lasciare immediatamente”, perché “quello che ha detto è imbarazzante e falso”. Per Muraro “la sindaca non è fragile, inadeguata e senza personalità, come i dissennati comunicatori del Movimento la fanno apparire. Ho assistito a telefonate con i vertici in cui troncava la conversazione dicendo: ‘La sindaca sono io’”.
L’ex assessora ricorda poi la vicenda delle sue dimissioni. “Quando ho informato la sindaca dell’avviso di garanzia, lei ha convocato i consiglieri comunali dicendo: ‘Ti autosospendi, chiarisci e tornì. Ma il segretario generale diceva che l’autosospensione non era possibile. Virginia era contraria alle dimissioni e i consiglieri mi difendevano ma i vertici, Grillo e Casaleggio, erano irremovibili. L’imbarazzo era evidente tanto che io sono andata via. Nella notte la Raggi ha postato il video in cui dava la notizia delle dimissioni”. “L’intesa – continua Muraro – era che dopo l’interrogatorio, viste le carte, sarei tornata in giunta. L’indomani mi arrivavano messaggi di solidarietà da consiglieri, assessori, parlamentari come Di Battista che stimo e ha leadership. In realtà il successore era già pronto”.
Secondo l’ex assessora capitolina, “c’è all’opera un gruppo trasversale di affaristi dentro e fuori il Movimento. L’ho capito dall’interno. Un’esperienza che mi ha aperto gli occhi. Per questo dico agli attivisti 5 Stelle: io ho fatto da scudo umano, voi svegliatevi prima che sia tardi”. Quanto all’orizzonte della Raggi, Muraro conclude: “Dipende dalla capacità di liberarsi da lacci e lacciuoli che le hanno imposto dall’esterno”.